Il calcare è un problema per la nostra salute e per gli elettrodomestici delle nostre case. Se stai pensando di acquistare un impianto per la filtrazione o un addolcitore dell’acqua perché non ne puoi più di macchie di calcare e di fare il ciclo di pulizia agli elettrodomestici prima leggi queste quattro cose da sapere!
Come funzionano l’addolcitore e il filtratore d’acqua
Semplificando al massimo potremmo dire che gli addolcitori a sale funzionano in questo modo: l’acqua viene fatta passare attraverso un contenitore pieno di resine che le molecole di calcio e magnesio rendono priva di calcare. Per rigenerare le resine però è necessaria una soluzione salina: per questo di tanto in tanto occorre aggiungere un sacchetto di sale nel serbatoio.
L’impianto a filtrazione invece non va a modificare la composizione dell’acqua ma va semplicemente ad agire su elementi indesiderabili dovuti a infiltrazioni, quali arsenico, ferro, manganese, sabbia, sassi o parti di calcare che possono essere rimossi con un processo di filtrazione.
Installazione e manutenzione
Se si è intenzionati ad installare un addolcitore è bene innanzitutto informarsi sulla durezza dell’acqua del proprio Comune per vedere se è il caso di addolcirla. In seguito bisogna avvisare l’idraulico di fiducia o di condominio in modo che possa darti il suo parere e capire quale è la soluzione più giusta per te. Si tratta sempre di una modifica all’impianto idrico quindi è bene procedere con un sopralluogo affidandosi ad una azienda seria che per prima cosa analizzerà un campione della tua acqua. Esistono diverse ditte che producono, installano e fanno manutenzione di impianti filtranti e addolcenti ma cerca di tenere presente che un prezzo troppo basso potrebbe voler dire materiali scadenti. Inoltre considera che l’acqua addolcita viene a contatto con i tuoi elettrodomestici e la tua pelle quindi è necessaria un’attenzione particolare! Cerca inoltre, se possibile, dopo aver osservato i vari preventivi, di scegliere la ditta installatrice più vicina a te in modo che la manutenzione ordinaria e l’acquisto del sale, delle resine e dei ricambi in generale possa essere il più semplice possibile.
Addolcitore e filtratore: vantaggi e svantaggi
In molte zone d’Italia l’addolcitore sarebbe proprio necessario perché un’acqua della durezza corretta ha molteplici vantaggi. La pelle e i capelli non avranno bisogno di lavaggi frequenti o grandi quantità di shampoo perché il calcare non li seccherà. Si eviterà anche l’utilizzo di grandi quantità di prodotti specifici per pulire le superfici di bagni e cucina e i rubinetti dalle macchie bianche di calcare. Ridurremo le spese per la manutenzione idraulica della casa con tubature meno soggette a incrostazioni e avremo elettrodomestici più efficienti ed economici (con una bolletta energetica decisamente più bassa). Avremo anche bisogno di meno detersivo!
Gli addolcitori però non sono solo in grado di rimuovere gli ioni di calcio e di magnesio, ma anche quelli di ferro e manganese che riducono notevolmente la durezza dell’acqua mediante un processo di alterazione chimica: gli ioni di calcio – capaci di aggregarsi con quelli di magnesio – vengono sostituiti da ioni di sodio (che con il magnesio non si possono unire). In questo modo il calcare e le relative incrostazioni non si possono formare. L’acqua che esce da un addolcitore è perciò priva di calcio e magnesio, povera di ferro e più ricca sodio, perciò non conviene berla in grandi quantità perché può causare problemi renali e ritenzione idrica.
Cosa dice la normativa
Il DM 26 giugno 2015 ha introdotto importanti novità in merito al trattamento acqua imponendo:
– per tutti gli impianti termici, indipendentemente dalla loro potenza, un condizionamento chimico dell’acqua dell’impianto;
– un addolcitore per impianti di potenza termica del focolare superiore a 100kW quando la durezza dell’acqua supera i 15°F.
Il decreto fa riferimento per ben due volte alla norma UNi8065 ed è addirittura più severo della norma stessa che prevedrebbe l’obbligo di addolcire l’acqua di riscaldamento solo in presenza di impianti di potenza non minore di 350kW, oppure per impianti di potenza inferiore a 350kW, ma con durezza dell’acqua superiore a 35°F.
Per quanto riguarda invece il trattamento dell’acqua calda sanitaria, dal momento che il decreto tratta unicamente l’acqua dell’impianto di riscaldamento, l’unico riferimento normativo è la suddetta norma UNi8065 che prevede per l’acqua calda sanitaria, indipendentemente dalla potenza termica dell’impianto, un addolcitore se la durezza è maggiore o uguale a 25°F, o la possibilità di scegliere tra un condizionamento chimico o un addolcitore se la durezza è inferiore a 25°F.