Per non rischiare di perdere le piante che rallegrano il balcone da primavera fino all’autunno inoltrato, è importante continuare a bagnarle. Con moderazione, perché il rischio che l’acqua geli c’è. E, soprattutto, nelle ore centrali della giornata, quando la temperatura è più mite. Per capire quanta acqua serve, occorre osservare i fiori, i frutti, le gemme e le foglie. O, in alternativa, basta seguire questi consigli.
1 litro per le piante in attività
È quanto serve alle piante in piena attività quando fa più freddo. Come la camelia che, in questa stagione, si avvicina al periodo di massima fioritura, e gli agrumi (dal limone al mandarino cinese) che sono carichi di frutti dorati. Se manca acqua, infatti, cadono i boccioli e i frutti avvizziscono. L’importante è bagnare, una volta alla settimana, in due o tre step, in modo da inumidire via via tutti gli strati di terriccio, fino ad arrivare a quello più profondo.
1/2 litro per le piante con le gemme
È la dose minima, da dare ogni cinque giorni, per non disidratare le specie su cui sono già spuntate le gemme, che si apriranno in primavera. Come l’ortensia, l’acero e, tra i rampicanti, il glicine. In questi casi ad avere sete sono le radici superficiali, appena protette da un sottile strato di terra che si asciuga velocemente. L’acqua, dunque, non va versata in un solo punto e di fretta, ma distribuita in modo uniforme, e a piccole dosi, su tutta la superficie.
1 tazza per i fiori da bulbo
Ci sono fiori che, d’inverno, sono in letargo. Come i tulipani e i narcisi che nascono dai bulbi piantati in autunno. Per ora i bulbi sanno cavarsela da soli e non avranno bisogno di acqua fino alla comparsa delle foglie. Attenzione, però, alla disidratazione eccessiva. Se si nota che la terra si riduce di volume e quasi si stacca dalle pareti del vaso, vuole dire che c’è bisogno di acqua. Se manca, infatti, i fiori potrebbero non sbocciare.
1/2 bicchiere alle piante con tanti fiori
Alle specie con tanti fiori, come il ciclamino, occorre mezzo bicchiere d’acqua un giorno sì e uno no. Stesso trattamento per le varietà con tante foglie piccole, come l’edera che ricade dalla cassetta. E per le piante mediterranee coltivate in piccoli vasi, dalla lavanda al rosmarino, capaci di reggere la siccità estiva ma non quella invernale. Per mantenere il turgore delle corolle ed evitare che i rami secchino e le foglie cadano, non bisogna temere il freddo: l’acqua, anche se poca, serve costantemente.