Mi risponde in videocall alle 9 del mattino dal suo ufficio di Londra sorridente e vitalissima «perché» mi spiega «alle 6.30 ho fatto yoga e sono già nella seconda parte della giornata». Eleonora Rocca, 44 anni, manager e imprenditrice, è la fondatrice di WomenX Impact Community, Academy e Summit, che lei definisce «un ecosistema a 360 gradi dedicato all’empowerment e all’imprenditoria femminile. Siamo prima di tutto una community, poi un podcast, incontri digitali e fisici “b2b” con le aziende. A novembre a Milano faremo un evento dove il nostro network partecipa a un calendario fitto di attività e incontri».
Eleonora Rocca fin dall’università ha studiato e lavorato in contemporanea
Capace di far convivere in sé mondi paralleli come una laurea in Giurisprudenza e la passione per il marketing, ha costruito una carriera che commenta così: «Sono stata fortunata nel capire fin da ragazza cosa volevo fare. Mi ha aiuto l’aver studiato – all’università Tor Vergata di Roma – e in contemporanea lavorato. Il mio primo contratto, nel 2000 in Hewlett Packard, mi ha esposta agli stimoli di una multinazionale americana. Nel 2005 prendo un anno sabbatico e volo a Londra per studiare e lavorare. Al mio rientro vado in crisi e lascio il contratto a tempo indeterminato. Era il 2007 e una scelta del genere era rara, mia madre infatti la visse malissimo. Mi sono creata l’account Facebook per restare in contatto con persone di tutto il mondo che avevo conosciuto a Londra e che sono tuttora miei cari amici. Allora i social network erano agli albori e, in quel modo, sono stata tra le prime in Italia a occuparmene».
Ai giovani Eleonora Rocca consiglia di individuare bene il proprio talento
Poi cosa ha fatto?
«Sono andata a Milano, ho fatto un master. Lo snodo della mia carriera è stato il contratto con Microsoft: a 30 anni ero product marketing manager di Office. Sono stati anni molto belli, ma a un certo punto cominciava a starmi stretto il mondo corporate. Che però consiglio ai giovani: è la scuola migliore dove imparare a lavorare e ti dà la possibilità di entrare in altre aziende in tutto il mondo. Infatti, una volta tornata a Londra, mi hanno cercata in molti, tra cui il celebre blog Mashable da New York che mi chiese di organizzare il primo Mashable Social Media Day in Italia. Da quella esperienza è poi nata la mia prima impresa».
Altri consigli per i giovani?
«Studiate sempre mentre lavorate, perché apre orizzonti. E ragionate su cosa vi piace davvero, qual è il talento che vi porta a fare facilmente e bene le cose. Per esempio, io ho un rifiuto di fronte a tanti numeri da lavorare su un foglio Excel, mentre riesco bene nelle attività creative».
Oggi quale ruolo ricopre?
«Sono consulente per varie società e cofondatrice con mio marito di Horizone Group, agenzia londinese di digital marketing che organizza tra l’altro il WomenX Impact Summit».
Il mentoring è prezioso per chi vuole crescere sul lavoro
Qual è il progetto di WomenX Impact più gettonato?
«Quello di mentoring, e anche di reverse mentoring. Tante persone hanno voglia di mettersi in gioco e necessitano di un confronto, ma non hanno nessuno in azienda a cui rivolgersi».
Cosa vorrebbe migliorare?
«Vorrei ridurre la tendenza, culturalmente molto italiana, a lamentarsi. Se vuoi cambiare la tua situazione, devi studiare, devi insistere, devi proporti. Al nostro summit partecipano speaker di aziende importanti, io invito a mandare loro il curriculum. Non solo. Mettiamo a disposizione gruppi di lavoro, per esempio per realizzare i podcast, a cui possono partecipare le iscritte alla community. Sono un’occasione per fare network e imparare nuove competenze».
Women X Impact è solo per donne? «La community è costituita al 99% da donne, soprattutto tra i 25-45 anni. Ma noi stimoliamo a partecipare anche gli uomini: per un cambiamento socio-culturale profondo dobbiamo coinvolgerli».
Eleonora Rocca invita le donne a credere in se stesse e a buttarsi in sfide professionali
Le ragazze nel mondo del lavoro spesso mostrano scarsa fiducia in se stesse.
«La nostra tendenza al perfezionismo fa sì che la donna, se non ha tutti i requisiti, non mandi il c.v., l’uomo invece sì. Anche in fase di negoziazione dello stipendio l’uomo si sovrastima, la donna pensa di non essere all’altezza e non si butta».
Per la sua carriera, si è buttata?
«Sì. Di carattere sono un po’ ribelle, ma soprattutto ho perso mio padre – morto di leucemia a 36 anni – quando io ne avevo a 14. Questo mi ha mostrato la fugacità della vita e spinto, appunto, a “buttarmi”».
Momenti difficili?
«Tanti. Qualche anno fa ho anche sofferto di un burnout per il quale sono finita in ospedale. È proprio vero, però, che da tutte le cadute impari».
Per la fondatrice di WomenX Impact anche nel posto sbagliato può nascere l’occasione giusta
E lei che cosa ha imparato?
«Per esempio, che lo yoga alla mattina per me è importante e non devo rinunciarci. Non importa se ho anche call e meeting; puoi essere più produttiva se dedichi tempo a te stessa. Ho imparato a non lavorare più nel weekend, a delegare, a fare training al mio team. Non è stato facile, andavo sempre a 100 delegareall’ora, a un certo punto il mio corpo mi ha detto che non potevo superare i 10. Dobbiamo ricordarci che non sempre siamo al posto giusto nel momento giusto, ma anche in un contesto sbagliato si può creare un’opportunità che prima non avevamo visto. Anche a WomenX Impact raccontiamo storie così. Non indoriamo la pillola, non portiamo solo curricula folgoranti sul palco. Lo scopo è dare forza a chi si trova in situazioni difficili e poi pensa “Anche lei ha avuto problemi, ma li ha superati. Posso farlo anche io”».