«Il cervello non ha rughe» diceva il Premio Nobel Rita Levi Montalcini. E Michela Matteoli, una delle scienziate italiane più famose al mondo, ha trascorso un’intera vita a scandagliare il nostro organo più misterioso. Il suo curriculum parla da solo: laurea in Scienze Biologiche, dottorato di ricerca in Farmacologia, un’esperienza alla School of Medicine dell’Università di Yale, ha diretto per 8 anni l’Istituto di Neuroscienze del CNR e ora è capo del programma di Neuroscienze dell’Istituto clinico Humanitas di Milano. Quando racconta delle sue scoperte è un fiume in piena, ama condividerle. Come ha fatto nel saggio Il talento del cervello. 10 lezioni facili di neuroscienze, Sonzogno. Per scoprire i segreti di neuroni, sinapsi, memoria, non potevamo che rivolgerci a lei.

Al centro degli studi di Michela Matteoli c’è il cervello con sinapsi, neuroni e memoria

Com’è nata la passione per il cervello?

«Il colpo di fulmine è scoccato al liceo, volevo capire il legame tra questo organo e la mente, ovvero tutto il mondo cognitivo e psicologico che comprende anche le emozioni. Dedicarmi alla ricerca è stato lo sbocco naturale. Sono stata influenzata dagli studi del grande neuroscienziato Eric Kandel e mi sono focalizzata sulla sinapsi, il ponte che consente il trasferimento di informazioni da un neurone all’altro. È la sede dei processi molecolari alla base dell’apprendimento e della memoria, ed è anche la struttura più colpita quando il cervello si ammala».

Se dovesse usare un’immagine per descrivere il cervello, quale sceglierebbe?

«Penserei a una meravigliosa macchina in continua evoluzione. Gli addetti ai lavori definiscono il cervello “plastico”: significa che risponde agli stimoli esterni, modificandosi. Evolvendo, appunto».

Come cambia con l’età?

«Quando invecchiamo, perde qualche colpo. Alcune capacità si riducono, come l’orientamento spaziale o la velocità di percepire. Ma altre si mantengono intatte o addirittura migliorano, come l’abilità verbale. Ovviamente queste funzioni vanno incontro a un drammatico decadimento in caso di patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer che comporta la morte massiccia di neuroni e sinapsi in alcune aree».

Michela Matteoli spiega che il cervello evolve e sa autoripararsi

E le famose differenze tra cervello maschile e femminile esistono?

«Alcuni studi pubblicati anni fa, mai confermati, sostenevano che ce ne fossero: oggi sappiamo che non è così, però tali lavori sono stati usati per supportare pregiudizi di genere, per esempio l’idea che le donne siano empatiche e multitasking e gli uomini determinati e focalizzati. Non a caso è stato coniato il termine neurosessismo, cioè il rafforzamento degli stereotipi supportato da queste presunte diversità».

Torniamo alla famosa plasticità: che cos’è? E perché nel suo saggio parla di “talento” del cervello? «La plasticità è la capacità del cervello di rispondere agli stimoli e modificarsi in base a questi. Le sinapsi stimolate si rafforzano, aumentano e funzionano meglio. Insomma, si potenziano. Non solo. Il cervello si autoripara. In caso di danni ai neuroni, gli altri neuroni si attivano per farne le veci e recuperare le funzioni perse: si vede in un paziente che ritrova in parte la capacità motoria dopo un ictus. Questo è un grandissimo talento del cervello ma, come tutti i talenti, deve essere sfruttato al meglio: se viene stimolato, questo organo rafforza le sue sinapsi e i circuiti tra neuroni, altrimenti si impoverisce».

Come facciamo a stimolarlo? Ci dia tre consigli…

«Eccoli, preziosi ma semplici da mettere in pratica. Uno: manteniamo il cervello attivo imparando cose nuove, basta iscriversi a un corso di lingua, di ballo o di fotografia. Due: facciamo attività fisica con costanza. Tre: cerchiamo di avere un sonno regolare».

Lei riesce a metterli in pratica?

«Purtroppo no. Pecco soprattutto nell’attività fisica. Ma mi rifaccio con il mio preferito: imparare. Fa parte del mio lavoro e per me è sempre una grande soddisfazione. Rita Levi Montalcini ha detto che chi fa ricerca non ha bisogno di hobby, perché indagare e scoprire nuove cose è il passatempo migliore».

Michela Matteoli studia gli effetti della neuroinfiammazione sul cervello

Nel suo libro insiste molto sulla neuroinfiammazione: perché la ricerca oggi si concentra su questo aspetto?

«È uno stato infiammatorio acuto che coinvolge il sistema nervoso, cervello compreso, e che è scatenato per esempio da infezioni o malattie autoimmuni, ma anche dallo stress. Oggi sappiamo che è uno dei maggiori fattori di rischio per varie malattie, dai tumori ai disturbi cardiovascolari, fino alle patologie metaboliche. In particolare, il cervello è danneggiato da processi infiammatori se sono a bassa intensità ma prolungati nel tempo. La malattia di Alzheimer o quella di Parkinson, come pure la schizofrenia o la depressione, hanno una forte componente infiammatoria. Nel mio laboratorio stiamo dimostrando come questo processo colpisca in particolare la sinapsi, causando delle disfunzioni che poi generano deficit cognitivi. Oggi i colossi dell’industria farmaceutica stanno sperimentando farmaci che agiscono proprio sull’infiammazione e sul sistema immunitario. Ce ne stiamo occupando anche io e il mio gruppo di ricerca. È un lavoro faticoso, ma è il più bello di tutti».

Possiamo contrastare questo fenomeno nella quotidianità?

«Certo: con il movimento regolare e un buon sonno, come detto prima. In più, fa bene avere una vita sociale attiva e puntare su un’alimentazione a basso carico infiammatorio».

Ovvero?

«È una dieta che abbassa il livello di infiammazione. Gli ingredienti? Olio d’oliva, verdure a foglia verde come spinaci, bietole, cavoli e broccoli, frutta come fragole, mirtilli, ciliegie e arance, mandorle e noci. Infine, pesci grassi come salmone, sgombro, sardine».

3 consigli per allenare la testa

1. Impara sempre cose nuove: iscriviti a un corso di lingue o di ballo, usa le nuove tecnologie.

2. Fai movimento in maniera costante: bastano 30 minuti 3 volte alla settimana.

3. Dormi con regolarità: addio alle ore piccole e a un ciclo sonno-veglia sballato.

Il saggio di Michela Matteoli sul cervello

Nel saggio Il talento del cervello. Dieci lezioni facili di neuroscienze (Sonzogno) Michela Matteoli ci guida alla scoperta delle grandi potenzialità dell’organo in grado di invecchiare meno di tutti gli altri. Il cervello è una meravigliosa macchina in continua evoluzione. Se stimolato, si potenzia. E funziona meglio.