Il turismo in Italia continua a rappresentare un settore importantissimo. A dimostrarlo sono le previsioni per questa estate, quando sono attesi complessivamente 26,3 milioni di turisti stranieri. Secondo Assoturismo-Confesercenti si tratta di dati in aumento rispetto al 2023, anche per quanto riguarda le presenze italiane, seppure più contenute. Anche Istat e ministero del Turismo confermano la tendenza, con una crescita più marcata nel settore extra-alberghiero rispetto a quello alberghiero. Segno che il turismo sta cambiando, aprendo a nuove opportunità lavorative. Ecco le figure professionali alle quali puntare.
Boom del turismo
A confermare il momento d’oro del turismo italiano è anche il fatto che il nostro Paese è risultato tra le mete di tendenza su Google anche nel 2024. Cambia, però, il modo di andare in vacanza, come rivela un’indagine di Randstad Research, il centro di ricerca sul lavoro promosso da Randstad: mutano i flussi turistici, cala la durata dei soggiorni, si affermano nuove località e nuove esperienze, che nel prossimo decennio faranno nascere nuove professioni. «Il settore turistico è attraversato da un significativo cambiamento strutturale e si trova davanti a nuove sfide, dall’overtourism al dominio delle piattaforme online, ma anche a opportunità da cogliere», spiega Emilio Colombo, Coordinatore del Comitato Scientifico di Randstad Research.
Addio alle vecchie agenzie turistiche
Oggi in Italia ci sono 1,7 milioni lavoratori nel settore turistico, che rappresenta il 4% del Pil. Negli ultimi anni ha vissuto vere e proprie rivoluzioni, spinte da digitalizzazione, sostenibilità e turismo esperienziale, che hanno modificato anche il lavoro e le competenze richieste agli operatori. Proprio le nuove professioni rappresentano un’opportunità, che non sia limitata alle vecchie agenzie di viaggio, agli operatori turistici tradizionali o agli addetti del settore alberghiero. E se per i giovani può essere importante un percorso di studi nel settore, fin dalle scuole superiori, per chi vuole rimettersi in gioco possono essere utili anche altre conoscenze e skills.
Nuove professioni e nuove competenze
Le competenze tecniche possono variare a seconda dello specifico ambito e sono molte: «Si può spaziare dalla psicologia, alla geografia, alla conoscenza delle pratiche sostenibili legate al turismo, ma per alcune professioni emergenti è richiesta anche la conoscenza della storia, culture e tradizioni locali, data software, marketing comportamentale», spiega Rossella Fasola, Public Affairs Manager Randstad. Quanto alle soft skills o competenze trasversali, «quelle più richieste sono principalmente capacità comunicative generali, empatia, attenzione al cliente, propensione al servizio, che non si studiano sui libri, ma vanno coltivate giorno per giorno nel proprio tempo libero».
Le 10 professioni del turismo del futuro
«Per comprendere le possibili evoluzioni del lavoro e delle competenze, abbiamo individuato alcuni esempi di occupazioni del futuro per il settore turismo», spiega Colombo. La prima è il destination manager. «È un agente di viaggio che sviluppa strategie innovative per promuovere le destinazioni turistiche utilizzando tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata. Si concentrerà sempre di più sulla sostenibilità ambientale e sociale, collaborando con le comunità locali e adottando pratiche di turismo responsabile. Gestirà crisi e imprevisti con maggiore resilienza, garantendo la sicurezza e la continuità delle attività turistiche in un contesto globale sempre più dinamico», spiega Colombo.
Cresce il turismo sostenibile: quanto ne sai?
Un’altra figura nuova è l’esperto di turismo sostenibile, col compito di mettere a punto itinerari di viaggio con una particolare attenzione all’impatto ecologico, «integrando tecnologie avanzate per monitorare e ridurre l’impatto ambientale. Collaborerà con comunità locali per sviluppare strategie di turismo equo e inclusivo, preservando le risorse naturali e culturali delle destinazioni. Promuoverà un approccio olistico, integrando la sostenibilità nell’intera catena del valore turistico», sottolineano gli esperti Randstad Research.
Esperti di workation
La tecnologia permette sempre di più di potersi “portare il lavoro” fuori dall’ufficio e da casa, allestendo una postazione anche in località turistiche. È quello che si chiama workation e tra le nuove professioni c’è proprio il gestore di centri per workation (sintesi tra le parole inglesi work, “lavoro”, e vacation, “vacanza” appunto). «Adotterà tecnologie avanzate per offrire esperienze di lavoro flessibili e collaborative in ambienti d’ispirazione e sostenibili. Integrerà soluzioni di benessere e sviluppo personale per promuovere la produttività e il benessere dei lavoratori digitali».
Dal glamping ai viaggi virtuali
In questo caso si tratta di turismo vero e proprio. Il glamping, infatti, è diventata una realtà e si sta affermando come nuova forma di vacanza, in grado di unire la voglia di trascorrere un periodo all’aria aperta, nella natura, senza rinunciare però al comfort. L’esperto di glamping, quindi, «svilupperà esperienze open air uniche e innovative che integrino lusso, sostenibilità e connessione con la natura, utilizzando tecnologie avanzate e materiali eco-friendly. Collaborerà con designer e architetti per creare le sistemazioni ed individuare i luoghi, adattandosi alle tendenze emergenti nel turismo esperienziale e sostenibile», chiarisce Colombo, che non dimentica i futuri consulenti di viaggi virtuali che, utilizzando anche l’AI e la realtà aumentata, personalizzeranno gli itinerari di viaggio.
Turismo esperienziale e olfattivo
Un’altra professione è la guida esperienziale che creerà «esperienze coinvolgenti e memorabili per i viaggiatori, offrendo tour personalizzati e autentici che vanno oltre la semplice informazione storica», spiega Colombo. Fondamentali saranno narrazioni coinvolgenti, attività interattive e incontri con residenti locali. Gli agenti di turismo olfattivo, invece, realizzeranno «esperienze di viaggio multisensoriali, focalizzandosi sull’uso degli odori per arricchire e personalizzare l’esperienza». Gli itinerari proposti potranno includere visite a luoghi come giardini, mercati delle spezie o laboratori di profumeria.
Esperti in salute e sicurezza dei viaggiatori
In questo caso l’esperto «integrerà tecnologie avanzate come intelligenza artificiale e analisi dei big data per valutare e predire rischi per la salute durante i viaggi. Collaborerà con autorità sanitarie globali e organizzazioni internazionali per sviluppare sistemi di monitoraggio e risposta rapida alle emergenze sanitarie. Offrirà consulenza personalizzata e servizi di telemedicina ai viaggiatori, garantendo un’esperienza di viaggio sicura e protetta in un mondo sempre più connesso».
Dall’ecoturismo ai viaggi nello spazio
Infine, ecco i gestori di esperienze ecoturistiche, che si occuperanno di turismo proteggendo gli ecosistemi, collaborando con le comunità locali e promuovendo la consapevolezza ambientale e la conservazione della biodiversità. Ben diverso l’ambito del gestore di viaggi spaziali: «Organizzerà viaggi spaziali su larga scala, offrendo esperienze immersive. Utilizzerà tecnologie innovative per garantire la sicurezza e il comfort dei clienti durante il viaggio, collaborando con agenzie spaziali e fornitori di servizi aerospaziali per rendere questa tipologia di turismo accessibile a un pubblico più ampio».
Quanto occorre investire per reinventarsi?
«Le nuove tecnologie permettono oggi di reinventarsi con facilità anche a costi molto bassi. Il vero investimento iniziale da fare è quello sulla propria formazione. Oggi più che mai per avere successo con un’offerta in ambito turistico occorre la grande capacità di individuare quali sono le nicchie con maggiore potenziale. Turismo dello sport, dello shopping, delle radici, escursionismo, cammini, trekking, eduturismo sono sfaccettature dell’esperienza turistica attuale. Non solo, negli anni a venire è previsto un rafforzamento del trend del turismo esperienziale poiché le persone ricercano autenticità e si stanno stancando delle offerte preconfezionate», osserva Fasola.
Chi può essere portato al turismo?
Ma come capire se si è adatti a questo settore? «L’aspetto più importante è senza ombra di dubbio il rapporto con il cliente, quello umano, il valore aggiunto che nessuna macchina, al momento, può sostituire. Le persone che amano interagire con il prossimo, curiose, propositive, attente, si troveranno probabilmente particolarmente a loro agio ad operare in ambito turistico. È un settore che può dare tanto e permette anche prospettive di carriera molto rapida per coloro che si sanno distinguere». La parola d’ordine, conferma l’esperta, è “passione”: «Avere una grande passione per un territorio, per una cucina, per una storia, e via di seguito: queste non sono semplicemente competenze, sono un vero tesoro, la linfa vitale del turismo del domani».