Sai cos’è il cloffice? Prima di spiegartelo, facciamo una premessa: lo smart working è il futuro prossimo, ne sono convinti in molti. Durante il lockdown oltre 6 milioni e mezzo di italiani hanno lavorato da casa; secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, anche quando l’emergenza sanitaria sarà finita, più di 5 milioni continueranno a farlo.
È assai probabile, cioè, che numerose aziende chiederanno ai dipendenti di alternare regolarmente giornate in ufficio e giornate di operatività da remoto. In altri casi, lo smartworking diventerà invece l’esclusivo modus operandi. Ma come allestiamo l’home office per l’occasione? Per chi può utilizzare un’intera stanza o dispone di un ampio living, il problema non si pone. Ma se non si hanno queste fortune e lo spazio scarseggia? Ebbene, la soluzione si chiama cloffice.
Da un’idea delle fashion blogger
La traduzione di closet e office è, rispettivamente, guardaroba e ufficio. La combo è, appunto, cloffice. Non ci crederai, ma le muse ispiratrici di questa nuova tendenza sono le più note fashion blogger e influencer statunitensi – per esempio Kylie Jenner – che possiedono meravigliose dressing room armadio stipate di indumenti e accessori, ma anche talmente grandi da poter integrare l’home office. Queste fanciulle, fra un cambio d’abito e un’occhiata allo specchio, curano il loro business. Ora. Per noi comuni mortali è uno scenario irrealistico, però la soluzione in effetti è ingegnosa. Hai una cabina armadio, sia pur di dimensioni normali? Osservala con occhi diversi, provando a individuare la zona in cui potresti collocare tavolo, sedia e pc. Non soltanto non dovrai occupare altre parti della casa, per quanto godrai di un altro vantaggio non indifferente: non ci saranno distrazioni. Non vedrai passare di continuo gli altri componenti della famiglia, i rumori arriveranno attutiti, avrai la tua privacy.
E se non c’è la cabina armadio?
La cabina armadio non è la condizione indispensabile per creare il cloffice. Esistono, infatti, alternative molto interessanti. Se in casa c’è un vecchio armadio inutilizzato, o che usi per conservare oggetti che in fondo non ti interessano più, con pochi interventi puoi trasformarlo: svuotalo, rivernicialo sia internamente che esternamente, se necessario aggiungi qualche mensola. L’importante è che abbia una profondità tale da permettere di inserire un piano lavoro, anche estraibile o a ribalta.
C’è una nicchia in camera da letto o in un altro punto della casa? Anch’essa, adeguatamente attrezzata (anche con il cartongesso) può diventare un perfetto cloffice. Il concetto di base, in altre parole, è creare un mini ambiente privato, chiuso o parzialmente chiuso, che permetta di concentrarsi, essere produttivi e tenere a portata di mano tutto ciò che serve per lavorare. In camera da letto, per esempio, risolutivo può essere un semplice pannello; nel soggiorno si può collocare una piccola libreria bifacciale e il gioco è fatto.
Altre idee da copiare
Il sottoscala è uno spazio che spesso non viene considerato, invece è prezioso: sì, può diventare il tuo cloffice. Considera anche che i gradini sono dei potenziali vani contenitore in cui riporre documenti, cartelle, fogli, articoli di cancelleria. Il progetto è tutt’altro che complesso. Infine, ricordati degli angoli. Perché occuparli con un banale tavolino o una pianta che lì non cresce neanche bene, o peggio ancora lasciarli vuoti, quando rappresentano un’altra ottima opzione per dar forma al tuo strategico “presidio”? Qualunque sia la tua scelta, però, assicurati che non manchi la giusta luce; se quella naturale scarseggia a causa della posizione, è opportuno che tu abbia a disposizione sia una lampada da tavolo che una lampada da terra. E bada anche che i colori intorno a te non siano troppo accesi, perché potrebbero stancarti e trasmetterti ansia.
Hai trovato interessante la lettura su questo nuovo trend? Allora scopri anche Come vestirsi per lavorare da casa!