Tanti genitori mi contattano per chiedermi consigli su come possono aiutare i loro figli a trovare un lavoro. Sono soprattutto le madri e di solito sono anche più ansiose dei padri. Qui condivido alcune riflessioni e propongo alcuni suggerimenti partendo da cosa ritengo che un genitore non dovrebbe fare.

Non fare paragoni

Continuare a confrontare le performance del proprio figlio con quelle di altri ragazzi lo distoglie da quello che deve fare: diventare consapevole del valore della propria unicità. Ai colloqui di lavoro non andrà per mostrare un curriculum fotocopia di quello di altri, ma il suo percorso.

Per aiutarlo a trovare lavoro, non dare di continuo consigli non richiesti

Il rischio altrimenti è che una buona intenzione, cioè offrire supporto al ragazzo, si riveli non un comunicare (che etimologicamente significa mettere in comune ), ma una forma di ingerenza. A quel punto è normale che il figlio si irrigidisca e il dialogo si blocchi o almeno diventi difficoltoso.

Non passare il messaggio che solo il posto fisso è quello che conta

Il mercato del lavoro è cambiato molto rispetto a quando sono entrate le persone che oggi sono genitori e di posti fissi ce ne sono meno. Soprattutto, poi, può essere che fare un concorso e avere un posto fisso non sia l’aspirazione di tuo figlio e non è giusto spingerlo verso una strada che non sente sua.

Non cercare di spianare tutti gli ostacoli sulla sua strada

Il rischio è quello di fargli credere che ci sarà sempre qualcuno che gli eliminerà le difficoltà. La conseguenza? Non ha stimoli per maturare, faticherà a relazionarsi con il capo e con i colleghi perché non è abituato a gestire una critica o una criticità.

Fornire supporto in base alle proprie competenze

Può esserci un genitore che ti aiuta ad aprire una gestione separata Inps o che ti spiega come funziona un’azienda, perché sa come farlo. Occorre diventare per i figli fonti di ispirazione, e degli alleati, non dei sostituti.

Dare fiducia per aiutarlo a trovare lavoro

È forse la cosa di cui i ragazzi oggi hanno più bisogno: sapere che un errore non è qualcosa di irreparabile, ma può aiutarti a crescere. Poi sentire che i tuoi genitori credono in te è importante perché tu stesso creda in te