Una leader deve guidare, non imporre. Per il tuo team devi essere la luce da seguire nell’oscurità, un faro in mezzo al deserto, e non un capo che vuole solo imporre il proprio punto di vista. Se sei in questo articolo è perché vuoi sapere se il tuo modo di fare la leader è sbagliato.
La buona notizia è che ti forniremo tutte le rispose delle quali hai bisogno e dalle quali potrai ricominciare per riconsiderare il tuo ruolo in prospettiva di quello dei tuoi collaboratori. Una buona leader è colei che cresce insieme al suo team, non è quella che ostacola la crescita dei suoi collaboratori.
Vediamo allora i punti da analizzare e sui quali (probabilmente) devi lavorare.
I tuoi collaboratori si licenziano
Il tuo modo di fare la leader è sbagliato se in ufficio c’è un fuggi fuggi generale. I tuoi collaboratori non ce la fanno più e si licenziano. Alcuni cambiano azienda, altri addirittura mansioni pur di non trascorrere un’ora in più alle tue dipendenze.
Può capitare che nel corso degli anni tu perda i collaboratori più fedeli, che lasceranno l’incarico a favore di nuove esperienze. Se questa è però un’abitudine e se annualmente ne perdi diversi forse è il momento di chiedersi cosa c’è che non va.
Si verificano conflitti continui
Una buona leader guida un team coeso e compatto. Se nel gruppo si verificano conflitti continui vuol dire che qualcosa non sta funzionando. Una buona leader deve rappresentare il collante che tiene insieme ogni elemento del gruppo, che sprona alla collaborazione e al rispetto reciproco seppur con un confronto continuo, purché sia costruttivo.
Se ciò non avviene, non puoi considerarti una buona leader: il tuo modo di fare la leader è sbagliato.
C’è scarsa collaborazione nel team
I conflitti nel team sono solo la punta di un iceberg fondato sulla scarsa collaborazione. Nessuno è disposto ad aiutare gli altri e non puoi aspettarti neanche la minima cooperazione.
Non c’è spirito di squadra, il tuo team di fatto non esiste: hai solo messo insieme una serie di persone, costrette a stare fisicamente nello stesso ufficio. La collaborazione, però, è ben altro.
Nessuno prende la parola
Le riunioni le organizzi ma nessuno prende la parola. Ti sei mai chiesta il motivo? Sembra che tutto vada benissimo nel momento in cui chiedi ai tuoi collaboratori di esporre i problemi lavorativi quotidiani. Nessuno ha mai nulla da segnalare o da rimproverare e il confronto manca.
Non è facile stimolare la conversazione e ci vuole coraggio ad esporre il proprio malessere. Se i tuoi collaboratori preferiscono rimanere in silenzio, probabilmente è perché hanno capito che ad esporsi non guadagnerebbero un bel niente.
Non c’è fiducia nei tuoi confronti e sanno che non ascolteresti in ogni caso le loro esigenze. Il tuo modo di fare la leader è sbagliato.
Imponi il tuo punto di vista
Non fai squadra ed imponi il tuo punto di vista. Se lo fai, è impossibile che tu non te ne accorga e in questo caso è certo che il tuo modo di fare la leader sia quello sbagliato. Una buona leader, infatti, dovrebbe rappresentare una guida per i suoi collaboratori ed aiutarli nello sviluppo professionale.
Tu invece, probabilmente, stai tarpando loro le ali e stai impedendo a tutti di crescere. Imponi il tuo punto vista, appellandoti ad una esperienza che gli altri non hanno. In realtà nessuno ti chiede di cambiarlo a favore di quello di uno dei tuoi dipendenti.
Ti chiedono solo di ascoltarli: ad un certo punto, l’idea migliore potrebbe arrivare proprio da uno di loro. Non è piacevole dover sempre e solo eseguire gli ordini. Prova ad aprirti di più.
Non deleghi
Guardati attorno: hai dei collaboratori validissimi. Forse non tutti li hai scelti in autonomia ma hanno superato colloqui e selezioni. Sono stati scelti per rivestire il ruolo che ricoprono e sono perfettamente in grado di lavorare in modo autonomo.
Non stai delegando, è questo il tuo errore. Il tuo modo di fare la leader è sbagliato se sei portata a concentrare ogni responsabilità su di te e non sei in grado di delegare. Ricorda che sarai sempre tu la responsabile ultima del progetto ma è importante che ogni collaboratore posa gestirne una piccola parte in autonomia.
I tuoi collaboratori parlano alle tue spalle
Non ti sopportano più e non hanno il coraggio di dirtelo. Sei davvero odiosa e ti poni nel modo sbagliato. Sul lavoro non ti si può dire niente perché pretendi di avere sempre ragione e se qualcuno si azzarda a farti notare qualcosa emerge il tuo lato più acido.
Aspettati che i tuoi collaboratori sparlino in continuazione di te. In pausa pranzo, tra i corridoi o nei gruppi su whatsapp non si parla che di te e prima o poi te ne accorgerai. Ti sembrerà che si interrompano proprio nel vederti e, indovina? Stavano (s)parlando di te.