Leader non si nasce, si diventa! La leadership è qualcosa che si costruisce sul campo, imparando a guidare al meglio il proprio team. Ovviamente il carattere di una persona e i collaboratori che si trova di fronte contano, ma con alcune piccole regole e qualche suggerimento, è possibile diventare un capo di successo, riconosciuto come una guida e un punto di riferimento dal proprio gruppo di lavoro.
Cosa significa essere un leader
Cosa significa essere un leader? Ormai da tempo si sente parlare dell’abilità o meno di un capo di esercitare la leadership. Questa parola indica la capacità di una persona di guidare un team. Il termine deriva dal vocabolo inglese “leader”, che significa “guida”, e “ship”, che indica una condizione di lavoro. In generale fa riferimento al talento – innato o meno – di alcune persone di influenzare gli altri. Si applica dunque non solo al livello lavorativo, ma anche in altri ambienti.
In un’azienda un leader si assume le responsabilità all’interno del team, coordina le attività della squadra ed è seguito dagli altri colleghi che lo considerano una figura a cui fare riferimento. Il successo di un gruppo di lavoro dipende soprattutto dal modo in cui i lavoratori scelgono di utilizzare le loro abilità e dalla comunicazione interna. Un buon leader sa valorizzare ogni singolo elemento del team per raggiungere i migliori risultati.
Ciò significa che per esercitare la leadership non basta indossare un abito oppure svolgere una funzione. Bisogna mutare prima di tutto il proprio modo di essere. Il leader infatti è la persona a cui gli altri guardano per conoscere la strada da percorrere, rappresenta una guida che incoraggia e sostiene, aiutando ognuno a tirare fuori il meglio e a trovare il proprio percorso.
Come si comporta un leader: le tipologie
Esistono varie tipologie di leader, legate ad altrettanti modi di rapportarsi con il proprio team. C’è chi sceglie la strada del dialogo, per valorizzare ogni singola capacità, e chi invece si pone come un faro che illumina la strada.
- Leader allenatore – Mette al primo posto il dialogo, discutendo con i collaboratori per trovare la soluzione migliore. Il suo lavoro si concentra non solo sul team, ma prima di tutto sulle singole persone, valutando le capacità di ognuno e il modo in cui può contribuire nella squadra. Si tratta di un atteggiamento molto efficace di fronte a un team ricettivo e con tanta voglia di crescere.
- Leader federatore – Per lui l’armonia di squadra è l’obiettivo principale. Per questo punta a migliorare la comunicazione fra gli elementi dello staff e spesso lavora singolarmente con ogni membro, costruendo rapporti umani e individuali.
- Leader democratico – Anche se apprezza il lavoro di squadra, il suo scopo è quello di mostrare la bravura di ogni collaboratore. Per questo tende a coinvolgere tutti, mostrando consenso e attribuendo a ognuno il valore delle proprie idee. Il suo motto? C’è spazio per tutti.
- Leader incalzante – Non ha paura di “sporcarsi le mani” ed è sempre il primo a darsi da fare per raggiungere gli obiettivi. Punta in alto, scegliendo traguardi stimolanti e impegnativi. Premia con grande entusiasmo chi lavora bene, ma è poco flessibile di fronte agli errori. Sa fare critiche costruttive.
- Leader coercitivo – Non tollera la passività e ha la capacità di stimolare la creatività e la voglia di mettersi in gioco dei membri del team. Guida con determinazione gli altri, accentrando su di sé conoscenze e scelte.
Come comportarsi da vero leader
Comportarsi da vero leader non è sempre semplice. Spesso chi si trova in una posizione di comando deve affrontare tante difficoltà, ma se riuscirai a gestire e conquistare il tuo team avrai dei validi alleati sempre dalla tua parte. Non avere mai paura di metterti in gioco, mostrati propositiva e non ti tirare indietro di fronte alle sfide. Se avrai coraggio e forza di volontà gli altri se ne accorgeranno e la verrà riconosciuta la tua leadership.
Un leader non è un manager – Per comportarsi da vero leader prima di tutto è d’obbligo comprendere che un leader non è un manager. Il suo compito non è solamente quello di gestire, deve invece saper guidare in prima persona i collaboratori, dando l’esempio. Un capo deve lavorare come e più degli altri, mettendoci tutta la sua energia.
Un leader insegna agli altri – Una guida viene considerata come tale perché ha delle conoscenze che gli altri non possiedono. Imparare a condividerle, insegnando ai membri del team come svolgere le singole attività, è il primo passo per creare una squadra vincente.
Un leader crede nelle potenzialità dei collaboratori – Formare una persona significa intravedere le sue qualità e valorizzarle, accompagnandolo in un percorso di crescita e supportandola sempre.
Un leader si assume responsabilità – Essere un capo significa anche diventare uno “scudo” per il proprio team. Una squadra che si sente difesa e mai giudicata per i propri errori, sarà molto più unita e riconoscerà la leadership di chi la guida.