Gaetano Genovese, meteorologo, e il suo amore per il caos
Da piccolo era stregato dalle grandi cartine geografiche che vedeva appese in classe. «Tracciavo con le dita il percorso dei fiumi cercando di ricordarne i nomi. Mi affascinavano le catene montuose, la differenza di colore tra la pianura e la collina. Mi perdevo nell’azzurro del cielo. In quegli anni avevo un amico inseparabile: un atlante della De Agostini, che ancora conservo gelosamente, in cui c’erano le immagini satellitari. Vedevo le nubi dall’alto e potevo girare il mondo dalla mia camera. Forse fu proprio in quel periodo che venni rapito dal fascino della geografia, dell’atmosfera, del caos». Lo racconta così Gaetano Genovese, meteorologo e responsabile eventi scientifici di 3B Meteo, il suo amore un po’ «folle» per quel caos. Che non solo lo ha spinto a volerlo studiare. Ma – cosa ben più difficile – a provare a prevederlo.
Il meteorolgo, una professione ancora poco codificata
Proprio quello che fanno oggi i meteorologi. Una figura professionale da noi ancora poco codificata (al momento l’Italia e la Grecia sono gli unici due Paesi europei che non hanno regolamentato questa professione e che non hanno un albo dei meteorologi), ma sempre più richiesta nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore privato, dai team di Formula 1 alle aziende energetiche. Perché, che si tratti di prevenire disastri naturali causati da eventi meteorologici estremi, gestire emergenze improvvise o pianificare politiche ambientali, i dati e le previsioni del tempo sono oggi trasversali, indispensabili in molti ambiti (non solo a noi per sapere se andare in montagna o al mare): dall’ambiente ai trasporti, dall’energia all’agricoltura, fino alla sicurezza delle nostre città.
Quali studi ti servono per diventare meteorologo
Nonostante il tema del cambiamento climatico sia di grande attualità e molto sentito tra i giovani, non molti decidono di intraprendere questa carriera. E, tra loro, le ragazze sono ancora pochissime: il rapporto è di circa 8 maschi per 2 femmine. Il motivo di questo scarso interesse? Forse (anche) il fatto che in Italia non ci sia un vero e proprio percorso di studi ad hoc. «Per diventare meteorologo oggi non devi per forza arruolarti nell’Aeronautica militare com’era fino a circa 25 anni fa, perché c’è anche la figura del meteorologo civile» spiega Genovese. «Per diventarlo, quello che serve è una laurea in Scienze ambientali, fisiche o matematiche».
Dove si possono studiare queste materie
Le principali università sono a Roma Tor Vergata, Bologna, Milano, Torino, Napoli e da qualche anno anche a Trento, dove è attivo “Environmental Meteorology”, un corso di laurea magistrale centrato sulla meteorologia. «Il percorso ideale, a mio avviso, per chi vuole avere ottime basi per diventare meteorologo, è la laurea in Fisica, sia nel triennio sia come magistrale, meglio ancora se con una specializzazione in Fisica dell’atmosfera: un corso, come quello che tengo io, in cui impari come si muove, come si comporta e come si osserva l’atmosfera e quali variabili, per esempio l’umidità relativa, la temperatura e la pressione, vadano studiate» spiega Maurizio Maugeri, docente all’università Statale di Milano.
Una professione in evoluzione
Il bello di questa professione è che, oltre a essere molto richiesta, è in continua evoluzione. «Non sta mai ferma, come le nuvole nel cielo» scherza Genovese. È proprio così, si amplia. Innanzitutto per merito della tecnologia. «Oggi i miei studenti hanno a disposizione in tempo reale le mappe meteorologiche di tutto il mondo. Una cosa fantastica! Non è che prima non ci fossero, ma arrivavano per posta, erano dei fogli enormi, poco pratici per la consultazione» spiega Maurizio Maugeri, srotolandone uno ancora catalogato nella sua università. Poi si evolve anche dal punto di vista professionale. «Oltre al meteorologo classico, che noi chiamiamo “previsore”, quello cioè che ti dice se domani piove o se c’è il sole, ce ne sono altri. Come il meteorologo “modellista”, che sviluppa modelli atmosferici fisico-matematici, crea nuovi schemi per la modellizzazione dell’atmosfera in modo da riuscire a ottenere previsioni del tempo che rappresentino al meglio la realtà. O il meteorologo “analista”, che recupera, organizza e analizza i dati. O, ancora, il meteorologo “nowcaster”, figura professionale con grandi capacità di previsione del meteo a brevissimo tempo (nell’ordine di poche ore) grazie alle conoscenze sui microclimi locali» dice Genovese.
La giornata tipo di un meteorologo
«Ci svegliamo molto presto, alle 6, e i turni arrivano fino a mezzanotte. Per prima cosa osserviamo le immagini dei satelliti geostazionari che si trovano a circa 36.000 metri sopra le nostre teste e che fotografano le nubi dall’alto verso il basso. Poi guardiamo le immagini dei radar, che invece immortalano le nuvole dal basso verso l’alto e che ci possono dire, per esempio, quanta acqua c’è dentro in ognuna di esse. Alla fine studiamo le carte del tempo, ovvero i modelli meteorologici, e come cambiano le variabili per affinare le previsioni in base alle zone» spiega Genovese. Previsioni che – come sappiamo – anche a distanza di 6 ore possono essere sbagliate. «Questo lavoro, nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante (basti pensare che negli anni ’80, quando c’era il generale Edmondo Bernacca, i simboli che venivano usati per descrivere il meteo erano 30 mentre oggi ne usiamo 24.000), è una sfida contro la natura. Perché l’atmosfera è un sistema caotico, difficilmente predicibile». Un sfida che richiede passione, curiosità e un pizzico di «culo» ammette Genovese. Ma che ripaga sempre, «perché vivere con la testa tra le nuvole non è poi così male».
L’academy da tenere in considerazione
In Italia sono ancora poche le università che offrono percorsi di studio nel campo della meteorologia.Per colmare questa lacuna, 3B Meteo nel 2022 ha lanciato l’Academy di 3B Meteo. Il corso si rivolge agli studenti universitari o neolaureati interessati alle scienze dell’atmosfera e alla meteorologia, dura una settimana, è completamente gratuito (alloggio compreso) e si tiene presso la sede dell’azienda a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Quest’anno le candidature sono state 60 e i partecipanti 8 (7 ragazzi e 1 ragazza). Se siete interessati, tenete d’occhio il bando per l’anno prossimo sul sito academy.3bmeteo.com.