Avere un capo poco empatico o “ingestibile”, con cui non si può trattare, è uno dei principali motivi per cui fin troppo spesso si sceglie di cambiare posto di lavoro. L’empatia è una componente fondamentale dei rapporti umani, perché permette di entrare in sintonia e di sviluppare una comunicazione autentica, priva di timori o paure.
Purtroppo, però, l’intelligenza emotiva non è una prerogativa di tutti: c’è chi è più disposto a creare un confronto diretto. Se ti senti a disagio, se non riesci a capire come rapportarti con il tuo capo, abbiamo dei consigli preziosi per te. Prima di tutto, non chiuderti in te stessa, ma agisci: non reagire, non permettere alle tue emozioni di rovinare il tuo mood sul lavoro.
Cerca di capire chi è davvero
Molte persone, sul posto di lavoro, perdono una parte di se stesse. O quantomeno la mettono da parte. Che cosa significa? Esistono dei capi che non vogliono mostrarsi in alcun modo empatici o eccessivamente disponibili e comprensivi. Il motivo di tale decisione è da rivedersi nel loro concetto personale di gestione di un’azienda e di un team. Conoscere il capo, tuttavia, è un passo in avanti verso una comunicazione migliore.
Purtroppo, l’empatia non è una caratteristica innata negli esseri umani, non in tutti almeno. C’è chi è più predisposto a comprendere gli altri, a supportarli. L’unico modo per “sopravvivere” a un capo poco empatico è di trovare in lui altre qualità. Non devi idealizzarlo in modo positivo, non è necessario. L’importante è che tu ne riconosca il valore, soprattutto quando hai bisogno di un consiglio o suggerimento per i tuoi progetti.
Metti dei paletti (non subire passivamente)
Si deve sempre essere cortesi e gentili sul posto di lavoro, ma ciò non vuol dire in alcun modo che devi subire la scarsa empatia del tuo capo. Tutt’altro, perché arriverà un momento in cui ti troverai di fronte a due scelte: porre dei limiti, oppure cercare un altro ambiente lavorativo. Non fare l’errore di pensare all’ufficio come un problema da risolvere: devi anche saper “disinnescare”.
Non concedere troppa corda al tuo capo: va bene fare qualche straordinario, esserci di supporto, offrire aiuto ai colleghi. Tuttavia, i paletti ti permetteranno di non cedere troppo terreno, di respirare in alcune occasioni, di non essere l’unica che ci va a perdere. Un pizzico di furbizia in ufficio ti sarà davvero d’aiuto per evitare di farti coinvolgere dal tuo capo poco empatico.
Puoi assecondarlo… oppure no
Assecondare le azioni o i pensieri del tuo capo è possibile, ma dipende solo da te. Per esempio, se ha delle piccole manie che non nuocciono a nessuno, va bene appoggiarlo sotto alcuni aspetti. Ma non sei tenuta a condividere obbligatoriamente la sua visione del mondo. Anzi, a volte è utile avere due opinioni differenti, perché può nascere un pensiero inaspettato (e vincente).
La verità è che molto spesso il capo è una figura che viene percepita con ansia, stress e mal di pancia. Nella maggior parte delle volte, non si ha un bel rapporto con il capo, ed è un vero peccato. Perché non è obbligatorio essere amici, ma supportarsi con il fine di svolgere un buon lavoro è invece essenziale. Se a lui (o lei) manca l’empatia, usa la tua: un rapporto funziona perché esistono le cosiddette “compensazioni“.
I problemi non scompaiono mai da soli
Al momento, credi che sia solo un problema: magari ti ha risposto male una volta, è stato frettoloso, ti ha fatto sentire leggermente a disagio. L’intelligenza emotiva è una gran bella cosa, ma sul luogo di lavoro non è così diffusa. Se lo reputi un problema, ti capiamo, ma non se ne andrà da un giorno all’altro. Il tuo capo non diventerà capace di grandi gesti e parole solo perché a desiderarlo sei tu.
Devi agire in questi casi, e non reagire. C’è una sottile differenza. Non puoi nemmeno pensare di cambiare una persona con cui trascorri alla fine qualche ora sul lavoro: il capo non è tuo amico (non sempre almeno). Non devi “salvare” nessuno né correggere le debolezze altrui. Svolgi il tuo lavoro, limitando le situazioni di stress e supportando il team.
Confrontati con i colleghi
Un ottimo modo per evitare di sentirsi in difficoltà è di creare un confronto diretto con i colleghi. Nell’ambiente lavorativo non è sempre una guerra. In realtà, molto spesso è tutta apparenza: le persone che lavorano con te provano le tue stesse emozioni, anche se le vedi superiori o in grado di reagire prontamente a ogni emergenza.
Il segreto è la comunicazione, sia con il leader che con i colleghi. Solamente con il dialogo potrai sentirti parte dell’ambiente, ma soprattutto creare empatia e supporto. Del resto, il lavoro è parte integrante della nostra vita: renderlo migliore, o almeno più sopportabile, è tra i pochi modi per evitare di starci troppo male sul lungo termine.