I cambiamenti sul lavoro portano quasi inevitabilmente a un innalzamento del livello di stress della squadra che li subisce di più. Ci sono persone che, per loro natura, si adattano più facilmente alla novità, mentre ci sono altri individui che faticano a stare al passo.
Posto che la base di un business vincente è la flessibilità è l’adattabilità, il cambiamento può di certo destabilizzare noi esseri umani, creature abitudinarie. Se sei una leader e stai cercando di implementare innovazione nei tuoi processi lavorativi, hai bisogno di renderli più digeribili e apprezzabili dal team. Eccoti qualche consiglio dagli esperti!
Cambiamenti sul lavoro: non ignorare le proteste
Le ricerche parlano chiaro: l’implementazione di cambiamenti di sul lavoro è un fattore primario nella creazione di stati d’ansia e, talvolta, resistenza. Il team si oppone per il semplice fatto che viene minata la sua abituale routine. È un processo fisiologico e naturale. La paura del cambiamento fa parte di noi, e dobbiamo imparare ad accettarla prima ancora di poterla combattere.
I tuoi collaboratori potrebbero preoccuparsi dei potenziali impatti che il cambiamento sortirebbe sulla loro routine lavorativa. Esempio: cambiare scrivania potrebbe allontanarli da colleghi con cui hanno stretto un legame solido e proficuo. Non ignorare il problema e non ignorare il peso che le decisioni di cambiamento possono avere sulla loro quotidianità.
Prendere atto delle lamentele e trovare un compromesso efficace nella loro risoluzione, senza cedere sul cambiamento, ti porterà in qualche modo a ricavare il massimo alle innovazioni.
Molte aziende si fanno vanto di essere dinamiche e flessibili. I cambiamenti sono necessari e richiesti dal mercato e dalla concorrenza. Tuttavia, il tuo team è davvero pronto a sostenerli? Il segreto è saper ascoltare e reagire con piani pensati per non scontentare né loro, né il mondo là fuori.
Lasciare aperte le opportunità di crescita
Molto spesso si è ritrosi davanti ai cambiamenti sul lavoro perché si teme di non essere in possesso delle competenze necessarie per poter effettuare la transizione. Difficilmente il tuo team ti metterà al corrente di un simile timore, che però è assai concreto.
Il cambiamento incontra resistenza non solo perché si teme ciò che non si conosce, ma soprattutto perché si teme di non avere i requisiti per superarlo. Alcuni dipendenti esprimono riluttanza nel vedere un cambio della loro routine lavorativa, anche quando è necessario.
Fai sapere loro che qualsiasi modifica al mansionario sarà integrata con workshop o corsi di aggiornamento per perfezionare le loro competenze.
Cambiamenti sul lavoro: esiste una ricompensa?
I dipendenti di un’organizzazione che sono abituati a lavorare in un certo modo, troveranno molto difficile e poco stimolante la transizione. A meno che, naturalmente, non siano loro a volerla. Sostenere il cambiamento, specialmente quando esso si preannuncia permanente, può rendere necessaria un’iniezione di motivazione.
Supportare la gestione del cambiamento richiede che i sistemi di ricompensa aziendali funzionino correttamente. Quando l’innovazione viene percepita come un sistema migliorativo e stimolante, il personale reagirà in maniera più proattiva e positiva. Che cosa significa ricompensa? Non tutti i cambiamenti devono corrispondere a un aumento di stipendio, ma è logico pensare che quando le mansioni si trasformano, o si moltiplicano, diviene evidente la necessità di una correzione economica.
Le ricompense, quando concretamente fattibili, possono tradursi anche in altri benefit, da discutere e concordare con il resto del team amministrativo.
Cambiamenti sul lavoro? Impossibili, senza un leader
E così sei leader di un team in procinto di sottoporsi a importanti cambiamenti. Come forse avrai già sperimentato sulla tua pelle, i cambiamenti aziendali sono possibili solo quando il clima interno è quello di fiducia e relax.
Quando le persone ti considerano una leader affermata e una persona su cui riporre aspettative, i tempi sono maturi per apportare cambiamenti, piccoli o grandi che siano. I cambiamenti non saranno mai davvero rispettati se, a farsene promotori, sono persone che non hanno una posizione stabilita con il team.
Non puoi riprogrammare i tuoi collaboratori per imporre loro il concetto che il cambiamento sia necessariamente una cosa positiva. Né puoi ricalibrarli per indurli a pensare che nuovo sia (sempre) bello. È impossibile e poco etico: il cambiamento, nella vita e sul lavoro, non è mai semplice in quanto sconvolge la nostra routine.
Una buona leader prende atto di questi elementi, accetta le lamentele e la confusione iniziale e affronta gli imprevisti col sorriso sulle labbra. Mantenere la calma anche quando i cambiamenti sembrano sfuggire dal nostro controllo è il modo giusto per implementarli correttamente nella routine.
Cambiamenti sul lavoro: implementazione progressiva
Bene ragazzi, da domani lavoriamo tutti in piedi su una gamba sola. Oltre ad esigere una certa quantità di realismo dal cambiamento che ci si aspetta dai collaboratori, è importante che l’innovazione abbia degli obiettivi.
Con obiettivi si intende un piano di modifiche concrete, predefinite e fattibili. Non puoi imporre alla tua squadra di “guadagnare il 50% in più” senza dare loro indicazioni precise su come fare. Gli obiettivi sono composti da linee guida che serviranno al team per poter raggiungere dei risultati concreti. Tutti i cambiamenti che non hanno un percorso chiaro verranno interpretati con timore e diffidenza. E a ben vedere!
Le linee guida dovranno essere implementate in un lasso di tempo che può essere facilmente digerito dal team, senza provocare sconvolgimenti radicali da un giorno all’altro. Alcuni cambiamenti richiedono giorni, altri settimane. Altri ancora, invece, possono richiedere mesi.