Vari studi dicono che una maggiore inclusione delle donne nel mondo del lavoro potrebbe far crescere il Pil mondiale fino al 35%. «Ma la strada da percorrere per la parità di genere è ancora lunga» nota Irene Vecchione, Amministratore Delegato di Tack TMI Italy, branch italiana della società di Gi Group Holding che si occupa di Learning&Development. «Occorre una crescita culturale di fondo che, abbattendo pregiudizi e stereotipi e ponendo il merito al centro di ogni valutazione, possa portare a una maggiore rappresentanza delle donne in tutti gli ambiti lavorativi e a una progressione della loro carriera che non sia a discapito della vita personale e familiare». Perciò Tack TMI Italy propone 5 competenze da sviluppare per promuovere l’empowerment femminile.
Agentività tra le competenze lavorative
Vuol dire sapersi assumere le responsabilità delle proprie azioni e decisioni. Per riuscirci, occorre rafforzare l’autostima e la fiducia in se stesse e prendere il controllo del proprio percorso professionale. Come sosteneva lo psicologo Albert Bandura con la sua teoria dell’autoefficacia: «Le convinzioni che le persone nutrono sulle proprie capacità hanno un effetto profondo su queste ultime». Essere agentivi significa quindi avere ben chiari i propri obiettivi e, nel perseguirli, affermare i propri diritti e bisogni in modo costruttivo.
Autonomia finanziaria
Significa poter raggiungere indipendenza e sicurezza economica. Il denaro però resta un tabù. Per le donne in particolare, che ne parlano poco e ne gestiscono ancor meno. Basti pensare che in Italia circa il 37% delle donne non ha un proprio conto corrente in banca. Il denaro deve entrare maggiormente nella quotidianità ed essere “normalizzato”. Sviluppare competenze in ambito finanziario consente di provare a realizzare una buona idea e anche di investire su di sé in formazione per poter poi meglio valorizzarsi sul lavoro.
Empatia
Insieme all’Intelligenza emotiva teorizzata dallo psicologo Daniel Goleman, permette di riconoscere e comprendere le emozioni proprie e altrui, costruendo così relazioni positive. Questa caratteristica è fondamentale in ogni ruolo aziendale: stimola la capacità di problem solving e facilita la comunicazione e la collaborazione tra le persone.
Networking
Consiste nel costruire relazioni positive e significative, in presenza e online, con altri professionisti, ampliando le opportunità di crescita professionale. «Nella strada verso l’empowerment le donne devono impegnarsi molto» dice Irene Vecchione. «Anche gli uomini, però, devono fare la propria parte: abbattendo i pregiudizi ancora esistenti, ma soprattutto assumendo, promuovendo o assegnando alle donne ruoli di guida».
Assertività
È la capacità di esprimere le proprie opinioni, idee e bisogni in modo chiaro e sicuro senza temere pregiudizi. Sviluppare buoni livelli di assertività facilita la partecipazione attiva alle discussioni e alle decisioni aziendali, e rende più abili durante le negoziazioni. «Per le donne è tempo di puntare su loro stesse acquisendo una piena consapevolezza delle proprie capacità e lasciando andare per prime i cosiddetti “unconscious bias” che spesso impediscono loro di sentirsi su un piano di equa competizione e anzi le portano a ritrarsi o rinunciare prima del tempo, anziché a osare e tentare di avanzare» dice Irene Vecchione.
Con la collaborazione scientifica di Università degli Studi di Milano
Consulenza di Di.Re
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