Se siete dell’avviso che nella vita bisogna sempre pesare le proprie parole prima di parlare state navigando nella direzione giusta. Questo perché mai quanto al lavoro una simile regola è fondamentale da osservare. Gli equilibri sono delicati e in gioco può esserci ben altro rispetto a una sperata promozione. Una considerazione sbagliata, a volte, vale il posto quindi occhio, e soprattutto orecchio alle cose da non dire a un superiore.
In fondo, se pensiamo di non presentare agli altri ciò che non vorremmo venisse sottoposto a noi le cose tornano, ed entrare in quest’ordine di idee aiuta a orientarci meglio nel mercato occupazionale. Il settore professionale infatti si alimenta di meccanismi ben oliati che basta poco per incrinare, creando così una concatenazione di ricadute a volte poco prevedibili e spesso difficili da governare alla fine. Attenetevi a un basso profilo, che premia sempre, e a una serie di indicazioni da tenere a mente.
Tra il dubbio e il pericolo meglio il silenzio
Esistono tante tipologie di capi che a riassumerle tutte faremmo notte ma, di contro, possiamo annoverare alcune tematiche che ai loro timpani suonano piuttosto stridenti e ad alto tasso di pericolo. E altre ancora che a noi paiono innocue e invece si rivelano altamente insidiose, frasi per cui un rapporto professionale costruito in anni di duro lavoro polverizzerebbero la vostra credibilità nell’arco di pochi istanti.
Trovarsi d’accordo con un* superiore è senz’altro di aiuto e rende il menage ordinario più leggero, se poi il rapporto è condito dalla confidenza di un’amicizia anche meglio. Ma al di là di qualsiasi affiatamento va ricordata la presenza di una linea di comportamento da non attraversare. L’onestà è apprezzata sul posto di lavoro, ma non sempre paga perchè esistono eccezioni a cui prestare attenzione.
Tra le mura dell’ufficio, in presenza del proprio capo, sarebbe meglio evitare espressioni frutto dell’emotività per non pregiudicare il proprio percorso di crescita all’interno di un’azienda. Conoscerle aiuta ad aggirarle con astuzia e permette di salvaguardare il posto che occupate.
Bandire consigli o commenti non richiesti
Frasi insidiose che mettono in dubbio l’operato del diretto superiore suonano come un’intromissione o una lezione che vorreste impartirgli mostrando una soluzione alternativa più corretta, la vostra. L’impressione è ciò che conta quindi, pur essendo lecito il vostro punto di vista, potrebbe non ricevere l’accoglienza che immaginate. Anzi, rischiereste addirittura pensi di essere tacciato d’incompetenza quando magari non era affatto vostra intenzione. In questo caso potreste rapidamente trasformarvi nel peggior nemico di voi stessi. Se non siete sicur* di come potrebbe essere interpretato un simile intervento sarebbe meglio evitare di pronunciarvi in tal senso. Se invece siete insoddisfatt* del lavoro, esternare il disappunto sul vostro ruolo è il sistema migliore per rimarcare che non vi impegnate a fare squadra ma remate contro l’attività aziendale.
Altra situazione in cui sarebbe meglio non impelagarsi è quella in cui facciate giungere alle orecchie del capo i pettegolezzi da corridoio, le lamentele o dispute tra dipendenti. L’immagine che conviene sempre consegnare ai piani più alti è quella della volontà di integrarsi in ufficio, a meno che non si tratti di una grave violazione ai danni della società o di un errore grossolano commesso nelle procedure lavorative.
Al di là di questi due ultimi casi non giova mai diffondere commenti negativi o denigratori nei confronti di collegh*. Capita ovunque di incontrare collaboratori scortesi o incompetenti ma se non potete o riuscite a risolvere le asperità, non guadagnerete niente a sottolineare le rispettive mancanze. Con maggiore probabilità invece parrà agli occhi altrui come un goffo tentativo di mostrarvi migliori rispetto a loro. Oppure un banale escamotage per scaricare la responsabilità di una colpa sugli altri. Attenersi ai fatti senza esprimere un giudizio personale o affrettare conclusioni sarà senza dubbio accettato meglio.
Rispetto dei ruoli
Indirizzare un aut aut al vostro superiore è una pessima idea perché potreste incorrere in svariati problemi, soprattutto se non siete nella posizione di dettare delle condizioni. A prescindere da qualsiasi ragione vi abbia spinto a farlo sappiate che gli ultimatum non producono quasi mai i risultati sperati, siccome il capo potrebbe anche decidere non risultate così preziosi e insostituibili quanto pensate.
Allo stesso modo trovare facili metodi per liquidare una sua richiesta vi renderà invis* alla sua autorità. Se il superiore vi assegna un task dovreste impegnarvi a portarlo a termine, in assenza di scuse o malumori. Perché una reazione di questo tipo potrebbe essere indice di pigrizia e insicurezza, denotando anche una scarsa propensione ad accettare nuove sfide da parte vostra. Al massimo, invece di rifiutarvi di eseguire un compito, potreste proporre un’alternativa o chiedete aiuto ad un* collega dato che flessibilità e capacità di problem solving risultano essere le skill più apprezzate dai superiori.