È vero, non è semplice. Sei immersa in un turbinare di pensieri e la testa sembra scoppiare: prendere decisioni difficili sul lavoro può essere destabilizzante, può essere spiazzante.

Le decisioni difficili possono riguardare te stessa, la tua squadra, il modo di organizzare le attività. Generalmente sono uno stravolgimento, un cambio drastico che spaventa. Eppure ci sono dei validissimi motivi per non averne paura e per approcciarvisi con determinazione. Ecco quali sono!

Il cambiamento è (quasi) sempre positivo

Ebbene sì. La verità è che in quest’epoca digitale nessuna professione rimane statica. Tutto si muove, tutto muta, tutto si aggiorna. Può essere complesso, è vero, ma devi essere pronta, ciclicamente, a rivoluzionare tutto.

Le trasformazioni sul lavoro sono essenziali e sono quasi sempre legate a decisioni difficili: si deve necessariamente essere flessibili e in grado di cambiare la propria routine lavorativa senza avvertirne troppo il contraccolpo.

In genere, però, il cambiamento porta sempre a dei buoni frutti: per intenderci, un nuovo assetto organizzativo, una new entry nel team, un nuovo software o l’adozione di un nuovo metodo di turnazione può essere spiazzante all’inizio ma con il tempo si rivela praticamente sempre la soluzione migliore.

Tagliare i rami secchi è necessario

Può essere orribile da dire, ma la verità è proprio questa. Esattamente come un albero che ha bisogno di essere potato, il lavoro ha bisogno di essere organizzato in modo che la “linfa vitale” sia sempre equamente e perfettamente ripartita.

Questo significa che quando alcuni comparti non funzionano più come dovrebbero, diventano dei pesi morti che, purtroppo, non possono essere mantenuti per affetto o per empatia.

Sicuramente tra le decisioni difficili sul lavoro quello di “tagliare” è una delle più complicate, ma anche qui bisogna agire d’astuzia e non vederla come una tragedia.

Piuttosto che licenziare qualcuno, lo si può portare a reinventarsi. Piuttosto che eliminare una squadra, la si può spingere verso altri obiettivi: una corretta comunicazione e una buona dose di ascolto possono esserti d’aiuto, in questo senso.

Chiaramente ogni situazione è un mondo a sé e se, per esempio, il licenziamento è necessario, dovrai essere forte: per quanto triste sia, un luogo di lavoro è pur sempre un luogo di lavoro e la cosa più importante è la massima resa di ogni membro.

Rimettersi in discussione è sano

Abbiamo parlato di rami secchi, ma cosa succede se più che tagliare “gli altri” sei tu a dover fare autoanalisi e a capire se stai andando nella direzione giusta? In realtà, in questo caso, la cosa è anche più “facile”.

Attenzione alle virgolette: “facile” per il semplice motivo che non devi avere a che fare con gli altri, ma con te stessa. Non devi ragionare con più teste ma con la tua, cercando di guardarti nella maniera più oggettiva possibile.

Con te stessa non puoi barare: ti conosci e sai perfettamente cosa sei (e cosa non sei) in grado di fare. Se ritieni di dover migliorare la qualità del tuo lavoro anche se sarà difficile e ostico, sei già a buon punto.

Dimostri, in sostanza, di avere capacità di autocritica e di sapere che in questo momento c’è qualcosa che non funziona, che non va come dovrebbe: rimettersi in discussione è sinonimo di una mente sveglia, sana, e di tanta voglia di fare, cosa che dovrebbe darti una spinta extra.

Lo stesso vale se stai pensando di cambiare lavoro. Potrebbe sembrarti un salto nel vuoto, ma se stai considerando questa opzione significa che qualcosa non ti soddisfa più e che sei pronta ad affrontare nuove (e più stimolanti) sfide.

Le scelte difficili danno visione d’insieme

Perché prendere una scelta difficile? Perché ti stai ponendo delle domande, perché ti stai ritrovando ad avere a che fare con delle criticità? Semplice, perché hai visione d’insieme.

Stai osservando il contesto lavorativo nella maniera più critica possibile e, per quanto possa sembrarti tremendo, ti stai ponendo le domande giuste. Il processo di elaborazione di una scelta difficile ti permette di analizzare pro e contro, di passare al vaglio ogni piccolo dettaglio che finora non avevi valutato a dovere. E porta, inevitabilmente, a crescere.

Dalle responsabilità arrivano le soddisfazioni

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, dice un’inflazionatissima citazione. Bene, quando pensi alle decisioni difficili sul lavoro devi pensare che dalle grandi responsabilità arrivano (anche) grandi soddisfazioni.

Se stai ponderando su una scelta difficile significa che ne vedi i vantaggi, con largo anticipo, quando nessuno riesce ancora a vederli. Se una parte di te è convinta che per quanto difficoltoso sia il percorso la decisione che stai per prendere è quella giusta, ascoltati.

Già conseguendo i primi risultati ti accorgerai di provare una sensazione piena che mescola orgoglio, soddisfazione e compiacimento, e non un compiacimento negativo ma reale, motivato.

Non solo: la soddisfazione aumenterà quando quello che era un team scettico e demotivato comincerà a provare sulla sua pelle i miglioramenti che hai apportato o quando tu stessa, dopo una grande fatica, ti renderai conto di essere dove volevi essere.

Devi sempre tenere presente che i veri traguardi, quelli che cambiano la vita, non sono mai frutto di scelte semplici. Sono la risposta a domande problematiche, un’oasi di pace dopo una travagliata camminata in un arido deserto.