Sei talmente entusiasta all’idea di aver fatto una buona impressione che ti sei dimenticata fare domande al futuro capo. Non ti preoccupare: fa tutto parte dell’esperienza del trovare un nuovo lavoro. La paura, l’incertezza, l’adrenalina e… la fretta.
Si può affermare che in alcuni posti di lavoro le persone facciano affidamento proprio sulla vostra smania di cominciare. In questo modo, risulta più facile glissare sugli argomenti scomodi. Ecco perché bisogna fare un bel respiro ed essere preparate. Il colloquio conoscitivo non riguarda solo chi sei tu.
Occhi e orecchie aperte, da subito
Prima di fare domande, come sempre, è bene tacere e ascoltare. A volte una maggiore consapevolezza dell’ambiente che ti circonda, anche durante le fasi del colloquio, può dirti molto del posto di lavoro che stai per accettare.
Apri occhi e orecchie a partire da subito, dal primo colloquio in azienda, e guardati intorno con interesse. Come vengono trattati gli altri dipendenti? Che atmosfera si respira negli uffici a cui hai accesso? Il clima aziendale la dice lunga su un posto di lavoro.
Osserva anche il reclutatore o la reclutatrice. In che modo si comporta con te? Sorride e sembra entusiasta? Sembra annoiata o infastidita? Nel caso in cui tu assista a uno scambio tra due colleghi, come avviene questa conversazione?
Fermo restando che un libro non si giudica mai dalla copertina, cerca di fidarti sempre del tuo istinto e non liquidarlo troppo facilmente. Leggi i segnali e apprendi dall’ambiente che ti circonda, così da essere pronta a capire se ti piace ciò che vedi.
Quando iniziare con le domande al futuro capo
Iniziare un lavoro col piede giusto significa soprattutto creare le condizioni perché ciò possa avvenire. Se senti che l’ambiente fa per te, è giunto il momento di preparare la tua lista di domande da porre al capo. Queste sono tipicamente diverse da quelle che faresti a un recruiter, e riguardano soprattutto l’organizzazione interna.
Nel momento in cui sei sicura di essere tra i candidati in “finale”, è molto probabile che, in base alla posizione che dovrai ricoprire, ti ritroverai a parlare con capo. Non spaventarti: questa è un’opportunità tanto per il boss quanto lo è per te. Una conversazione tra te e lui può aiutarlo a capire di che pasta sei fatta. Al tempo stesso, può aiutare te a capire di che pasta è fatto lui. O lei.
Domande al futuro capo: un elenco non esaustivo
Ricordati che lo spirito della conversazione che avrai con capo è quello di comprendere se condividete gli stessi valori e le stesse idee sul lavoro e l’atmosfera che si dovrebbe respirare in un ufficio. Eccoti un elenco di domande che potrebbero tornarti utili durante un colloquio:
- Come preferite comunicare in ufficio?
- Qual è il modo migliore per richiedere un input o un feedback?
- Quali sono i punti di forza del team e le sfide che dovranno essere affrontate nei mesi a venire?
L’ambiente di lavoro dovrebbe essere un posto sicuro, e dovrebbe essere considerato del tutto normale poter discutere degli strumenti di sicurezza psicologica con il proprio capo. La verità è che in Italia certi discorsi non sono tanto collaudati come lo sono all’estero, e spesso rivolgendo domande dirette sull’argomento si crea una forma di imbarazzo che dovrebbe essere evitato, almeno inizialmente.
Il modo giusto per affrontare un argomento importante quanto la “sicurezza psicologica” del team è indiretto, e spesso lo si comprende attraverso qualche domanda laterale. Potresti, per esempio, accennare a quanto ti sia piaciuto l’ambiente che hai avuto modo di vedere in azienda fino a quel momento. L’obiettivo non è tanto lanciare un complimento, quanto più aprire un argomento su cui il capo potrebbe avere qualche integrazione interessante.
Prenditi del tempo per riflettere
Quando rivolgi una domanda sul tuo futuro posto di lavoro al capo, ricordati che hai pieno diritto di farlo e che non dovresti sentirti in imbarazzo per averla posta. Se qualche boss ti mette in imbarazzo per una domanda rivolta con gentilezza, specie su un argomento di cui entrambi potreste beneficiare – tratta questo comportamento come un campanello d’allarme.
A questo punto sappi che, se il lavoro ti piace e il trattamento economico ti interessa, dovrai solo dire di sì. Prima di farlo, però, prenditi qualche ora per riflettere su ciò che hai visto e sentito. Tutto quello che è accaduto nell’ufficio mentre eri presente. Pensa al modo di fare del tuo capo quando rispondeva alle tue domande, e valuta.
Non sei l’unica a dover prendere una decisione. Se temi che la tua intraprendenza nel porre domande possa inficiare la decisione dei capi, rifletti un attimo. Vale davvero la pena smaniare per un posto dove domande del genere sono viste di cattivo occhio?