Anno nuovo, nuovo lavoro? Non è detto, ma potrebbe essere giunto per te il momento di guardarti dentro, chiedendoti se quello per cui ti stai impegnando tanto sia un gioco che vale la candela. Porti, insomma, delle domande per valutare la tua carriera e capire se sei sulla buona strada.
Svolgere lo stesso lavoro per tanto tempo non è qualcosa di per sé negativo, quel che però a un certo punto dovresti chiederti è se ti stia portando qualcosa di buono. Un cambiamento, un’evoluzione, delle soddisfazioni.
Fermati un attimo e rifletti. Rispondi a queste cinque domande per valutare la tua carriera e gli obiettivi raggiunti finora. Dopodiché potrai decidere sul da farsi.
Quali competenze ho acquisito o rafforzato?
Qualunque sia la ragione che ti ha portato a svolgere un determinato lavoro e a percorrere una carriera specifica, sviluppare e rafforzare le competenze e le skills è fondamentale. Imparare e apprendere sono due tasselli importanti per sentirti realizzata, perciò ti chiedo: negli ultimi 12 mesi (prendiamo in considerazione un anno) quali competenze hai acquisito? Hai imparato qualcosa di nuovo e utile per la tua carriera? Come valuti lo sviluppo delle tue abilità professionali?
Ho raggiunto gli obiettivi prefissati?
Sicuramente quando hai iniziato a lavorare nel tuo ufficio o con il tuo team avrai immaginato (anche per un attimo) di raggiungere degli obiettivi. Lavorare non dovrebbe limitarsi a lasciarsi trascinare dagli eventi e dalle persone che ti circondano e dovresti aver chiaro nella tua mente dove vuoi arrivare. Ragionando sempre in merito all’ultimo anno, tra le domande da porti per valutare come procede la tua carriera c’è la seguente: ho raggiunto gli obiettivi che avevo prefissato oppure no?
Quanto sono soddisfatta della mia carriera?
Parliamo di domande che ci consentono di valutare la carriera, come procede il nostro percorso lavorativo e soprattutto come sta andando. E talvolta – non possiamo negarlo – se le evitiamo è proprio perché sappiamo in cuor nostro che qualcosa non va, ma non vogliamo “scombussolare” troppo la nostra routine.
Sai che c’è, però? Che a lungo andare rimandare questa sorta di auto-valutazione non ti fa affatto bene. È giusto fermarsi a riflettere e chiedersi per una buona volta se il lavoro ci soddisfa. Se promuove tutto ciò che riteniamo importante, come l’empatia tra colleghi o il riconoscimento da parte dei superiori, come la possibilità di mettere a frutto le proprie competenze o la possibilità di raggiungere l’autonomia.
Esprimere te stessa, nella vita come sul luogo di lavoro, in fondo è ciò che ti dà soddisfazione. Questo lavoro mi consente di farlo? Da 1 a 10, come valuto la mia esperienza generale? E se ho dato un 6 o un 7, come posso migliorare questo numero?
Come mi vedo tra 3 o 5 anni?
Un ottimo modo per valutare la tua carriera, oltre a ponderare sulle possibilità effettive che hai avuto negli ultimi mesi (pensiamo sempre all’ultimo anno), è porti delle domande ipotetiche in vista del prossimo futuro.
È giusto vivere nel presente – hic et nunc – perché noi siamo il nostro presente, ma se vuoi capire davvero se la strada che hai intrapreso è quella giusta, chiediti come ti immagini tra 3 o 5 anni. Anche 10, se vuoi esagerare (che male non fa).
A molti capita (magari è successo anche a te) di intraprendere un percorso lavorativo in modo quasi casuale. Capita quando cogli al balzo un’opportunità inaspettata, così come quando “devi” perché ti occorre denaro e un’entrata con cui tirare avanti. Sono tutte ragioni plausibili e legittime ma – ed eccoci al punto – sei proprio sicura che sia ciò che vuoi?
Dove vorresti essere tra 3 anni? Ti vedi nello stesso ufficio e con le stesse mansioni o l’immagine che si sta formando nella tua mente dice altro? Potresti volere più autonomia e responsabilità, ad esempio. Oppure potresti voler mettere a disposizione più o meno tempo (a seconda dei casi) per il tuo lavoro.
La cosiddetta “visione” non è un’illusione. Esprime ciò che vuoi veramente.
Sono felice del mio lavoro?
Domande su domande per valutare a che punto sei con la tua carriera e se hai raggiunto gli obiettivi che ti eri prefissata. Ma alla fine ciò che conta è se sei felice di ciò che stai portando avanti con pazienza, impegno, dedizione.
Il tuo lavoro ti stimola? Ti trovi bene con il capo e i tuoi colleghi? Sei riuscita a far fiorire le tue competenze ma anche i rapporti umani? Ti sei lasciata trascinare dagli eventi e sei sicura che proprio quello il luogo in cui vorresti essere?
Realizzarsi in ambito professionale vuol dire certamente dare una sferzata alla propria carriera, come si suol dire “iniziare dal basso” per evolversi e progredire, in vista di una promozione o di un riconoscimento. Ma per realizzarsi non basta avere un aumento di stipendio, né la pacca sulla spalla dal capo. E sì, per quanto possa sembrare un discorso fin troppo “idilliaco” anche la felicità ha il suo peso in tutto questo.
Sentirti motivata e accolta. Essere spronata a fare del tuo meglio. Percepire che c’è un’opportunità. Tu hai tutto questo?