Affrontare un colloquio di lavoro non è mai semplice. E ancora meno facile è attendere che l’azienda, e in particolare la persona con cui abbiamo parlato, ci ricontatti per darci la risposta che tanto desideriamo. E così passano i giorni, a volte le settimane. Sospesi tra pensieri, dubbi, speranze e preparativi per una contestazione coi fiocchi se l’esito non dovesse essere quello che ci si aspetta. Ma perché perdere così tanto tempo e fatica mentale quando, invece, potremmo richiedere un semplice feedback dopo il colloquio?
Un passaggio che spesso, per timidezza o paura, viene completamente cancellato in favore di attese estenuanti e che, purtroppo, non portano a nulla. E questo vale anche nel momento in cui si viene ricontatti entro i tempi stabiliti ma con una risposta negativa. Ecco perché, per togliersi ogni dubbio in merito all’esito o alle motivazioni che hanno portato a una determinata valutazione, è importante (e concesso) richiedere un feedback dopo il colloquio. Basta farlo nei tempi e nel modo corretto. Ecco come.
Scegliere il mezzo giusto
Potrà sembrare banale ma la scelta del mezzo con cui richiedere un feedback dopo un colloquio è estremamente importante in termini di riuscita dell’impresa. Il modo migliore per ottenere una risposta, infatti, è quello di scrivere una mail direttamente al responsabile delle risorse umane (o alla persona con cui si è parlato).
In una mail, infatti, si può scrivere quello che si vuole dire in modo ponderato e tranquillo, senza lasciarsi prendere dalla foga o dall’impulso del momento. Oltre al fatto che, a differenza di una telefonata che richiede una risposta immediata (e che spesso non si ha il tempo di dare), la mail permette al proprio intervistatore di rispondere con calma, quando gli/le sarà possibile. Dando a voi più occasioni di avere le risposte che tanto desiderate.
Valutare il quando
Ovviamente un altro fattore determinante quando si chiede un feedback dopo un colloquio, è scegliere il momento giusto in cui farlo. Solitamente è preferibile farsi avanti nelle 24 ore successive all’incontro o comunque non oltre una settimana. Questo, ovviamente, a meno che non ci siano state date indicazioni diverse.
Se il vostro intervistatore vi ha specificato che l’esito del colloquio verrà dato dopo due settimane (molto probabilmente perché ci sono altri candidati da dover valutare), è inutile richiederlo prima. Una volta trascorso il tempo previsto, poi, vale la “regola” sopra citata, ovvero farsi sentire dopo 24 ore. E questo soprattutto se si è ottenuto un rifiuto. In questo modo avrete più possibilità di riceve una risposta esaustiva. Ricordando sempre che non si sta facendo nulla di inopportuno.
Ringraziare il recruiter
A prescindere dall’esito dell’incontro (positivo o negativo) o se si sta scrivendo proprio per sapere come si è stati valutati, è importante ringraziare. Non solo per educazione e cortesia ma anche per mantenere un buon rapporto con il destinatario della vostra mail.
In questo modo, oltre a dimostrare la vostra professionalità, avrete molte più opportunità di ricevere un feedback esaustivo, ricco di particolari e motivazioni (soprattutto se non siete stati scelti per il ruolo). In grado di darvi tutte le informazioni necessarie per potervi migliorare. Aumentando le vostre possibilità di riuscita al prossimo colloquio di lavoro.
Essere modesti
Nel momento in cui si richiede un feedback dopo un colloquio è bene mettere da parte per un attimo la propria (giustissima) autostima. Questo perché, scopo della vostra richiesta, è quello di avere una risposta, positiva (se ancora la scelta non è stata fatta), pertinente e il più completa possibile se la scelta non è ricaduta su di voi.
Essere modesti, gentili e, soprattutto, non polemici è il modo migliore per ottenere ciò che state cercando. Tenendo sempre conto che, nonostante sia un diritto il poter chiedere un feedback, il recruiter non è obbligato a darvelo (magari anche solo per policy aziendale).
Manifestare entusiasmo o delusione
Se la richiesta di un feedback dopo un colloquio è fatta per ricevere l’esito finale, la mail può rappresentare la classica ultima carta da giocarsi. Forse la scelta non è ancora stata presa, per questo è importante manifestare entusiasmo, per l’azienda, per il ruolo, per come è andato il colloquio stesso, ecc. Facendo capire a chi vi legge (e valuta) che il vostro interesse è sincero e molto sentito. Così come la voglia di poter iniziare una collaborazione.
Stessa cosa vale se la selezione non ha avuto esito positivo. Ovviamente in questo caso i giochi sono fatti, ma dimostrare al recruiter, sempre in modo gentile ed educato, quanto vi avrebbe fatto piacere essere scelti, ribadendo le vostre intenzioni e l’interesse verso l’azienda, potrebbero essere una buona occasione per aprirvi nuove porte e possibilità.
Formulare domande precise
Questo vale soprattutto quando si ricerca un feedback dopo un colloquio andato male. Ricevere complimenti fa piacere a tutti, è ovvio. Ma fare i conti con le critiche, domandando i motivi o gli errori per cui non si è stati scelti, le carenze riscontrate e i punti che hanno influito negativamente sull’esito della ricerca, è un gesto di grande maturità e professionalità.
In questo modo, oltre a comprendere meglio le caratteristiche ricercate per quel determinato ruolo e gli aspetti e competenze da migliorare e/o integrare, dimostrerete al recruiter la vostra voglia di crescere professionalmente (preparandovi il terreno a nuove opportunità future). Stessa cosa vale anche per i vostri punti di forza. Avere un feedback post colloquio, infatti, è utile anche per capire cosa è piaciuto e quali sono le vostre caratteristiche più apprezzate.
Essere chiari e brevi
Solitamente chi si occupa di selezione del personale (o anche se avete parlato con un responsabile), non ha molto tempo a disposizione. Soprattutto se si trova in fase di ricerca. Motivo per il quale, rispondere a una mail di feedback dopo un colloquio, non rientra in alcun modo nelle priorità. Evitate giri di parole, racconti non pertinenti o errori nella scrittura (che non sono mai un bel biglietto da visita).
E, soprattutto, siate brevi. In questo modo, andando dritti al punto, risparmierete tempo a chi legge e anche a voi che state scrivendo. Assicurandovi maggiori probabilità di essere letti e, quindi, di ricevere una risposta.
Ottenendo un feedback esaustivo, sia in termini positivi che non. In grado di fornire informazioni utili al vostro percorso professionale e personale e permettendovi di eliminare inutili ansie, pensieri o lo stress tipico dell’attesa.