Nell’ultimo periodo si fa un gran parlare di femtech. Sempre più realtà aziendali e startup decidono di orientare i loro investimenti in quella che viene definita tecnologia femminile. Non c’è niente di sospetto in questo nome: il suo unico obiettivo è quello di creare app e dispositivi pensati per semplificare i vari aspetti quotidiani della salute di noi donne.

Che cosa significa femtech per l’esattezza?

La femtech fa riferimento a software, sistemi di diagnostica e monitoraggio, prodotti e servizi che sfruttano le nuove tecnologie e le mettono al servizio della salute delle donne. Il termine è stato coniato originariamente da Ida Tin, fondatrice di Clue, una app pensata per tenere traccia del ciclo mestruale. Al fine di presentare il suo nuovo servizio agli investitori – perlopiù uomini – questa parola è divenuta simbolo di strumenti preziosi e, naturalmente, anche di controversie.

Nella femtech troviamo prodotti per la gestione ed il monitoraggio delle mestruazioni, della fertilità, della menopausa o di problemi ormonali. Non solo. Alcune di queste tecnologie seguono tutto il periodo della gravidanza, dell’allattamento al seno e perfino del benessere sessuale.

Dalla creazione di Clue il mondo della femtech è cresciuto parecchio. Ogni giorno nascono strumenti che puntano alla piena comprensione del mondo femminile e delle sue piccole, grandi variazioni corporee. Non stiamo parlando solo di applicazioni che monitorano l’insorgenza di patologie specifiche, ma anche di prodotti innovativi. Prendiamo per esempio i reggiseni che permettono di misurare le variazioni di temperatura corporea, i tiralatte silenziosi e tanti altri strumenti.

La femtech permette di raccogliere dati sulle donne, aiutando la medicina a conoscerle sempre meglio e ridurre lo stigma sociale sulle mestruazioni e la salute sessuale delle donne.

Le controversie sull’argomento

Una tecnologia interamente tarata sul mondo delle donne sembra un sogno pronto a realizzarsi. Tuttavia, il termine femtech ha generato una serie di importanti controversie. Alcune persone ritengono infatti che non sia considerato un ambiente inclusivo, poiché non tiene conto delle esigenze delle donne transessuali. Se da una parte è vero che la femtech è “tecnologia che migliora la vita delle donne”, dall’altra, a voler essere precisi, qualsiasi dispositivo di medtech può farlo. E senza ricadere in una categorizzazione di genere sessuale.

Un’altra critica piuttosto comune è che tutti i prodotti catalogati come femtech finiscono per soffrire della cosiddetta pink tax. Spesso associata a rasoi e altri strumenti depilatori, la pink tax è quel fenomeno che rende in genere i prodotti femminili assai più costosi rispetto alla loro controparte regolare. Ti sei mai accorta che talvolta i rasoi da donna tendono a costare di più?

Tuttavia, l’obiettivo della femtech è differente. Il suo obiettivo è quello di creare soluzioni pensate appositamente per facilitare la vita delle donne. Aiutarle nelle piccole sfide sanitarie di tutti i giorni per vivere una vita piena e soddisfacente. I prodotti femtech non hanno come obiettivo quello di rebrandizzare strumenti già esistenti, ma puntano a creare un mercato nuovo. Un mercato di tutela e benessere che, al tempo stesso, possa essere inclusivo e ricco di opportunità di sviluppo.

Un mercato che rivoluzionerà il mondo

Negli ultimi anni, sempre più aziende hanno deciso di investire in termini di ricerca e sviluppo nel settore femtech. Secondo una ricerca di Frost & Sullivan, nel 2017 le aziende hanno investito oltre un miliardo di dollari. L’obiettivo è quello di creare strumenti adatti a generare migliori strategie di cura a prevenzione del corpo femminile. Ciclo, gravidanza, maternità, salute, ma anche sex toys e dispositivi orientati alla digital health vengono progettati ogni giorno. Adattarsi alle differenze fisiologiche e naturali con il corpo di una donna è il focus dell’intero business.

Spesso queste tecnologie vengono sviluppate dalle donne, e sono interamente dedicate al nostro mondo. Se una donna è più sensibile alle problematiche del suo corpo, è al tempo stesso vero che questa rivoluzione sta portando un mare di dati vitali per la creazione di nuove tecnologie sempre più performanti. Al tempo stesso, l’esistenza della femtech aiuta a sensibilizzare il mondo sui problemi e sulle dinamiche naturali di un corpo femminile.

Come utilizzare i prodotti femtech con consapevolezza

La tecnologia femminile tende a essere tarata sul corpo della donna in ogni sua sfumatura e declinazione. Si spera, presto, nel modo più inclusivo possibile. Tuttavia, fare completo affidamento su un’applicazione o un software che non ci conosce troppo bene non è mai una buona idea. La femtech può cambiarti la vita e il modo di vivere il tuo corpo, e questo è vero.

Dobbiamo ricordarti che questi dispositivi non sono e non vogliono essere un sostituto di medici e specialisti. L’uso inappropriato delle app può causare errori di calcolo che andranno a inficiare sulla salute in svariati modi, dalla disattenzione per un valore fuori posto fino alla gravidanza indesiderata.

Usa la femtech con giudizio e coscienza, e ricordati sempre di ascoltare il tuo corpo. Solo tu lo conosci bene aldilà di ogni possibile valore numerico!