Quale laurea permette di guadagnare di più quando poi si trova un lavoro? E quanto pesa sulla busta paga portare avanti il percorso di studi? Sono tutte domande alle quali risponde l’ottavo University Report dell’Osservatorio JobPricing, in collaborazione con LHH Recruitment solution. Secondo questo rapporto, un ingegnere navale o aerospaziale può ambire a uno stipendio più alto del 10% rispetto agli altri laureati. A sorpresa, ma neanche tanto, le pretese per uno psicologo scendono dell’8%.
Troppi pochi laureati nel nostro Paese
In Italia solo il 28% di giovani tra 25 e 34 anni è in possesso di una laurea. Il mercato del lavoro è orientato verso figure sempre più specializzate, anche nella pubblica amministrazione. Però, se da un lato più dell’80% dei laureati è occupato, contro un tasso d’occupazione totale di circa il 60%, è anche vero che nel nostro Paese circa il 26% di lavoratori sovra-istruiti svolgono mansioni inferiori alla loro preparazione.
Per quanto riguarda la busta paga, in Italia chi ha la laurea guadagna in media il 38% in più di chi ha una istruzione secondaria. Il titolo di studio, dunque, premia, anche se meno che nel resto d’Europa. Infatti, se si prendono in considerazione i dati Ocse, siamo 14 punti sotto rispetto agli altri Paesi.
Chi ha una laurea guadagna di più
Secondo quando si evince dal database di Jobpricing, nel nostro Paese esiste in media una differenza in busta paga di 13mila euro tra chi è laureato e chi no. La differenza di stipendio cresce con l’aumentare dell’età: fino a 34 anni è di circa il 22%, ma arriva a quasi l’80% per gli ultra 55enni. Il motivo: più si va avanti, più ci si specializza e si fa carriera. La laurea rappresenta un lasciapassare nel tempo verso occupazioni di livello superiore.
La laurea al Nord garantisce stipendi più alti
Ma quali sono le facoltà che promettono guadagni più alti in futuro? Secondo il rapporto dell’Osservatorio JobPricing vince la specializzazione tecnica e, in particolare, i titoli di studio in ingegneria. Agli studi psico-pedagogici viene associato, invece, il salario medio più basso. Ma non basta: nel nostro Paese chi si laurea in una università privata punta a salari più alti del 4% rispetto a chi esce da un ateneo pubblico. Laurearsi al Nord, poi, garantisce una retribuzione più alta del 3%.
Ecco le facoltà che promettono buste paga più alte
Tra le facoltà che permettono di guadagnare di più una volta laureati ci sono: ingegneria meccanica, navale, aeronautica e aerospaziale; gestionale, informatica, elettronica e delle telecomunicazioni, chimica. Seguono scienze economiche, scienze statistiche, scienze fisiche, scienze chimiche, ingegneria civile e architettura, scienze giuridiche, scienze mediche, scienze biologiche, scienze politiche e sociali. Agli ultimi tre posti: lingue e letterature straniere moderne, scienze storiche e filosofiche e scienze pedagogiche e psicologiche.
Quanto agli atenei che prospettano una retribuzione maggiore nel tempo, al primo posto c’è la Bocconi di Milano, seguita dal Politecnico di Milano e da quello di Torino. Seguono, tra le altre, l’università di Roma Tor Vergata, quella di Pavia, l’università Cattolica del Sacro Cuore, le università di Pisa, Triste, Brescia. Agli ultimi tre posti le università di Verona, Perugia e Cagliari.