«Quando una donna prende un ascensore, dovrebbe poi ricordarsi di rimandarlo giù per far salire qualcun altra». A dirlo è l’Onorevole Lella Golfo – presidente della Fondazione Bellisario e prima firmataria della Legge 120/2011 che ha introdotto nel nostro paese le quote di genere nei Consigli di Amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate e controllate dalle Pubbliche Amministrazioni. È in questo spirito che ha preso il via la seconda edizione del progetto Mentorship Milano – l’iniziativa dell’Assessorato alle Politiche del lavoro del Comune di Milano all’interno delle azioni del ‘Patto per il lavoro’, per la crescita, l’orientamento e il sostegno delle giovani under 30 nella valorizzazione dei propri talenti e potenzialità.
Ciascuna delle partecipanti, mentee, sarà affiancata da una figura senior che in qualità di mentor la aiuterà a scoprire le sue inclinazioni e soprattutto ne incoraggerà l’ambizione. Il lancio ufficiale è avvenuto nella mattinata del 29 gennaio, a Milano, a Palazzo Marino.
Che cos’è Mentorship Milano?
Dopo il grande successo del 2023, anche questa seconda edizione di Mentorship Milano promette di esserlo. La sola Sala Alessi, infatti, non è riuscita a contenere tutte le giovani donne che hanno preso parte al progetto e che proprio in questa occasione hanno incontrato per la prima volta le loro mentor. Sono oltre 290 le mentee – di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti a Milano e provincia – che da qui a sei mesi avranno la possibilità di essere affiancate da donne eccellenti del mondo dell’impresa. 250 mentor avranno la possibilità di svolgere tre incontri, one to one, con la propia mentee. Si tratta di un’opportunità di scambio, relazione e ispirazione reciproca che non prevede alcun protocollo da seguire. Ce lo racconta Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, nonché ideatrice del progetto:
«Lo scopo della relazione fra mentor e mentee non è professionale, l’approccio è volto all’empowerment. Per questo il rapporto umano che si instaura è la cosa più importante, anche se il progetto era nato per le più giovani che devono decidere che tipo di formazione intraprendere o la carriera che desiderano. Per questo motivo nel bando di partecipazione non chiediamo nessun curriculum e gli abbinamenti sono assolutamente casuali».
Proprio l’Onorevole Lella Golfo e la sua mentee – una 26enne dottoranda e lavoratrice – hanno dato un assaggio di come si svolgono gli incontri previsti dal programma Mentorship Milano. Si tratta di conoscersi, parlarsi e ascoltarsi. Così l’esperienza di chi ha percorso un tratto di strada più lungo può diventare ispirazione e incoraggiamento per le giovani under 30, la cui storia è ancora da scrivere. L’obiettivo è uscire da questa esperienza più consapevoli, più sicure e fiduciose nelle proprie capacità, meno timorose e più assertive.
L’importanza del mentoring
Dopo la prima edizione di Mentorship Milano, il monitoraggio realizzato da Lifeed Progress – divisione di Lifeed dedicata ai progetti che promuovono l’inclusione e la parità sociale – ha evidenziato che l’esperienza di mentoring aveva rafforzato del 33% la sicurezza e l’autostima delle oltre 500 ragazze partecipanti e aumentato del 60% la loro capacità di gestire lo stress, il sovraccarico di aspettative e pressioni sociali a cui sono soggette soprattutto le donne. Non solo: grazie al mentorship, l’86% delle mentee aveva scoperto di avere più competenze e risorse a propria disposizione. Pertanto, i dati confermano l’efficacia di iniziative di questo genere, già molto diffuse in ambito privato.
Mentorship Milano, invece, è il primo progetto di mentoring al femminile promosso da una pubblica amministrazione. Ma l’esempio è già stato replicato dal Comune di Lodi e dalla regione Campania. Perché l’empowerment femminile è ancora così importante? Risponde Alessia Cappello:
«Sebbene a Milano i dati di occupazione siano in linea con quelli delle altre città europee, se andiamo a guardare nel dettaglio i salari femminili, le posizioni principali ricoperte dalle donne o la tipologia di contratto, le cose cambiano molto. Anche per quanto riguarda le carriere STEM (acronimo di science, technology, engineering and mathematics). Nelle università milanesi solo un terzo degli iscritti a facoltà di questo genere sono donne. Questo ci fa capire che nonostante i progressi fatti, la strada è ancora lunga».
Le mentor della seconda edizione di Mentorship Milano
Anche in questa edizione, tra le mentor che metteranno il loro tempo e la loro esperienza a disposizione delle oltre 290 mentee ci sono donne di altissimo livello professionale. Oltre all’Onorevole Lella Golfo, ci saranno anche: Barbara Falcomer – direttrice generale di Valore D -, Elena Buscemi – presidente del Consiglio comunale di Milano -, Michelle Francine NGonmo – CEO & Founder di AFRO FASHION Association. Mara Panajia – amministratrice delegata Henkel Italia -, Laura Caradonna – presidente della Consulta femminile Milano -, Mara Servetto – co-founder dello studio di progettazione Migliore + Servetto; Carla Morogallo – direttrice generale di Triennale Milano -, Francesca Airoldi – Chief business officer di Condé Nast -, Benedetta De Luca – Gender&Inclusion editor per TheWom e content creator. E ancora Gisella Borioli – CEO di Superstudio -, Francesca Colombo – direttrice generale di BAM Fondazione Catella -, Carolina Maria Fumagalli – brand manager presso Due Lune Puntaldia Resort and Golf in Sardegna e Hotel Residenza Del Cardinale a Milano – e moltissime altre.
Ma sia chiaro, non c’è un’età in cui si smette di essere mentor o mentee. Semplicemente perché non si smette mai di imparare e a volte le lezioni più preziose giungono dalle voci più inaspettate. Per questo l’obiettivo delle seconda edizione di Mentorship Milano, spiega l’Assessora Alessia Capello, è fare in modo che le relazioni che si creeranno nei prossimi mesi possano durare ben più a lungo di questo tempo, che possa nascere una vera rete di solidarietà tra tutte le partecipanti.