Mettere d’accordo il team significa porre due o più membri della squadra di lavoro lungo il complesso percorso della collaborazione. È un sentiero incerto, mezzo franato e soprattutto in salita. Eppure, il tuo compito, in quanto capo, è quello di percorrerlo insieme a loro.
La tua squadra sulla carta può contenere i migliori professionisti sul campo. Tuttavia, come ben saprai, a fare la differenza in un team è il rapporto umano e lo spirito di collaborazione. A nulla serve comporre l’album delle figurine dei migliori skillset sulla piazza, se poi non fanno altro che azzuffarsi tra loro tutto il giorno.
Gestire il conflitto per mettere d’accordo il team
Mettere d’accordo il team è un’attività fondamentale che va affrontata nel modo giusto. Non si può sperare che le cose migliorino da sole, anche se a volte può accadere. Se sei la responsabile del tuo team di lavoro, è tuo preciso compito quello di far scorrere meglio gli ingranaggi delle competenze nella complessa macchina delle personalità.
In altre parole, devi coltivare non solo i tuoi professionisti, ma anche le persone che ti circondano, affinché possano produrre armonie e non cacofonie. Fioriture e non terra bruciata. Se da una parte essere il loro capo non fa di te la loro baby sitter, dall’altro è vero che la produttività del team dipende da te. È tuo preciso compito fare in modo che due sparring partner diventino quantomeno collaboratori efficienti nelle fasce orarie d’interesse.
Valorizzare le differenze
Le differenze arricchiscono il team. Opinioni, vedute, culture differenti sono elementi che dovrebbero contribuire a un senso di eterogeneità, e fornire nuovi spunti di lavoro e opportunità di collaborazione. Ciò detto, va da sé che la diversità è una risorsa. Non stiamo parlando solo di diversità in termini professionali, ma qualsiasi tipo di diversità.
Allontana dal tuo team tutti quelli che vogliono farti credere il contrario. Il miglior professionista, quando assume comportamenti razzisti o misogini, va allontanato in fretta e furia dal tuo spazio vitale. Scegli una persona meno competente, piuttosto, che sappia invece comprendere il valore del team. Nella complessa algebra dei vari fattori, il tuo team ne risulterà arricchito alla fine.
Gli estremismi in quanto tali sono facili da gestire. Le zone grigie, però, sono meno chiare. Non tutti assumono comportamenti assoluti e inqualificabili al 100%. È nostra natura provare in qualche modo a giustificarli. È importante però riconoscere questi problemi e adottare le giuste strategie di problem solving.
C’è un approccio giusto per mettere d’accordo il team?
Esistono vari trucchi per tastare il polso alla tua squadra e capire se c’è un problema. Il primo in realtà non è un trucco, ma è quello che fanno tutti i buoni capi. Ascoltano, guardano e sanno quando farsi da parte per analizzare le dinamiche e le disarmonie del gruppo. Imparare a capire cosa innesca un problema è frutto di osservazione e comprensione di espressioni facciali, del linguaggio corporeo e dei toni usati dai collaboratori.
A questo punto segue un processo in cui si accumulano le informazioni e si elabora un piano basato sulla proattività. Prevenire malumori, tensioni e incomprensioni richiede tante operazioni differenti che non sempre hanno bisogno di essere presentate ufficialmente al team. È sufficiente avanzare suggerimenti e dare prova agli altri che un cambiamento in meglio è possibile, partendo da se stesse.
Bisogna per esempio impedire che il collega nuovo venga escluso dalle riunioni decisionali, quando perlomeno dovrebbe partecipare. È inoltre importante mantenersi imparziali e non fare preferenze.
Quando intervenire?
Se in ufficio o sul posto di lavoro si sta verificando un brusco litigio, potresti dover intervenire tempestivamente. Il tuo compito è evitare l’escalation, e fare in modo che le discussioni tornino a reggersi sui toni più miti. È necessario fare in modo che le persone più timide e riservate non vengano prevaricate dalle personalità invadenti. Il tuo obiettivo anche qui non è prendere una posizione, ma riportare la palla al centro e invitare gli interessati a usare le dovute maniere.
Lascia perdere tutto quello che ti viene riferito per sentito dire. Il tuo compito in quanto capo è quello di prendere in analisi sono i dati certi, i fatti. Tutto quello che non può essere direttamente ricondotto a un argomento in particolare, o a una verità, va messo da parte in attesa di ulteriori informazioni. Hai diritto di sapere, ma il tuo dovere è quello di intervenire solo se puoi effettivamente sostenere una discussione basata sul concreto.
Ciò detto, molto spesso le crisi in ufficio possono essere risolte con il tempo e la pazienza. La gestione dei conflitti non è una magia che avviene dall’oggi al domani, ma un lavoro di fino che deve mettere insieme personalità differenti per renderle un team.