Una persona con senso del dovere è come un diamante prezioso. Affidabile, sempre pronta a trovare una soluzione ai problemi, disponibile ad aiutare i colleghi. Insomma, possiamo dire che se rientri in questo identikit sei una di quelle colleghe che tutti vorrebbero avere in ufficio.
Ma hai mai riflettuto sul rovescio di questa brillante medaglia? Probabilmente spesso neanche ci fai caso ma è molto comune che tale senso del dovere – qualità encomiabile, torniamo a ripeterlo – si trasformi in qualcos’altro. Qualcosa che distoglie la tua attenzione da te stessa e ti porta a sacrificarti per il bene comune, anche quando non sarebbe tua responsabilità.
Arriva un punto in cui ti senti letteralmente devastata, non riesci neanche a staccare dal lavoro. E perché? Semplicemente perché questo profondo senso del dovere, che nel frattempo è diventato senso di responsabilità e a sua volta è sfociato in senso del sacrificio ha preso il controllo della tua vita. Ma sai che c’è? Dovresti fermarti un attimo e sì, capire che è giunto il momento di prenderti una pausa.
Non perdere il controllo sulla tua vita
Si può perdere il controllo in tanti modi diversi e in genere quando usiamo questa espressione ci vengono in mente cose del tipo “fare festa” ed esagerare con i calici di vino. Perdere il controllo può essere un modo per lasciarsi andare (senza esagerare, ovviamente), ma d’altra parte può assumere esattamente il senso inverso.
Le persone che si lasciano dominare da senso del dovere rischiano di non avere più voce in capitolo sulla propria vita. Pensa alla situazione-tipo in cui sei in ufficio, si presentano delle difficoltà o dei problemi e tu sei sempre lì, in prima fila per cercare di risolvere tutto. Sale quel senso di ansia che non riesce ad abbandonarti, talvolta neanche quando sei a casa e, anche lì, ci pensi e ci ripensi, ci rimugini al punto da portare il lavoro fuori dall’ufficio.
Ti sembra salutare tutto questo? Non comincia a sembrare che il senso del dovere stia prendendo il sopravvento sulla tua vita, le tue esigenze e sì, anche il semplice bisogno di prenderti un po’ di tempo per te stessa? Te lo diciamo senza mezzi termini: non è la strada giusta da seguire e può soltanto peggiorare.
Ricordati di te stessa
Essere disponibili e pronti ad aiutare il prossimo – dove per “prossimo”, nel caso specifico, parliamo dei colleghi di lavoro – non è qualcosa di negativo. Anzi, tutt’altro: sono alcune qualità che ti portano a guadagnare il rispetto degli altri, e ciò non vale soltanto in ufficio o in azienda, ma in generale in ogni ambito della vita.
È bello sapere di poter contare su qualcuno ogni volta che si presenta una difficoltà ed è altrettanto bello percepire di essere una certezza per chi ci circonda. Attenzione, però, perché ciò non deve diventare un perenne sacrificio che ti porta a mettere da parte te stessa. È essenziale trovare un equilibrio, mettere dei confini tra la vita lavorativa e quella privata. Sei a disposizione certo, ma non “sempre e comunque”. Sei sempre pronta ad aiutare gli altri, cosa encomiabile, ma ciò non deve portarti a mettere da parte i tuoi bisogni e addossarti responsabilità, anche laddove non ti competono. Tieni a mente questa parola: confini.
Quando il dovere diventa un dispiacere
“Prima il dovere, poi il piacere”, quante volte lo avete sentito dire da quando ne avete memoria? Immaginiamo siano davvero tante e il motivo è molto semplice: cresciamo con genitori, insegnanti, capi che ci insegnano ad anteporre il dovere ai nostri stessi bisogni. Il piacere viene sempre visto come qualcosa di accessorio, qualcosa che possiamo (anzi, dobbiamo) rimandare a favore dei compiti che dobbiamo portare a termine. Compiti che ci sono stati assegnati da qualcuno che sta sempre un gradino sopra di noi e che ci pone in ogni caso in una posizione di subordinazione.
Che esista un “ordine” delle cose, non è negativo. Lo diventa quando questo “sistema” ci tiene ingabbiate sia fisicamente che – se non soprattutto – psicologicamente. Vivere in funzione del senso del dovere è la strada giusta per affossarci letteralmente, dimenticando man mano che passa il tempo che concedersi una pausa non è “il male”. Anzi, è esattamente il contrario: fermarsi serve a rigenerare fisico e mente, a concedersi qualche coccola in più, è farsi del bene.
Per una volta, fermati
Lavorare, lavorare, lavorare. E di conseguenza guadagnare. Nulla di sbagliato, torniamo a ripeterlo, ma a patto che ciò non prenda il sopravvento sulla nostra “vita vera”. La dipendenza da lavoro esiste e spesso si entra in questo tunnel senza neanche accorgersene.
Per una volta, fermati e pensa a te stessa. Per una volta, anche solo per qualche giorno, prova a spezzare il ritmo entro cui ti sei ingabbiata per tutto l’anno e liberati da quel senso del dovere che ti attanaglia e che non ti fa vivere più.
Disponibile, accomodante, pronta ad aiutare tutti. Non ti stiamo dicendo che tu debba cambiare la tua natura o nascondere questi pregi, ma fa’ in modo che gli altri non se ne approfittino. Soprattutto, sii tu la prima a stabilire dei limiti e comincia a pensare che andare in ferie o anche solo prenderti un pomeriggio libero è un modo per farti una carezza. E sì, ti spetta di dovere.