Produttività e benessere del lavoratore sono le parole chiave sulle quali costruire lo smart working del futuro a partire dalle problematiche evidenziate da coloro che hanno sperimentato il lavoro da casa. In questo articolo troverai 10 dei problemi del lavoro da remoto e i consigli per risolverli in modo efficace.
Una ricerca effettuata dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano rivela che circa 6,5 milioni di lavoratori in Italia hanno lavorato in smart working durante la pandemia e sono più di 5 milioni quelli che faranno del lavoro da remoto la normalità del futuro.
Quando parliamo di lavoro da remoto, è bene specificarlo, includiamo anche il telelavoro, ovvero tutte quelle mansioni nate già per essere svolte da computer e non in presenza.
La pandemia ha accelerato notevolmente i tempi di una tendenza che si stava già diffondendo in modo naturale e sono tante le aziende che hanno già proposto ai propri dipendenti di alternare il lavoro in ufficio a quello da remoto. Ci sono, però, alcuni punti critici da analizzare e risolvere per consentire il perfetto svolgimento del lavoro da remoto.
La solitudine
La solitudine e l’isolamento sono rischi concreti quando si parla dei problemi del lavoro da remoto. Che sia telelavoro o smart working, il lavoro da casa costringe all’autonomia ma anche alla solitudine completa, uno dei problemi psicologici più diffusi.
Pochi i contatti con i colleghi, esclusivamente via telefono o via chat: la maggior parte del tempo è da trascorrere sedute ad una scrivania dinanzi ad un dispositivo dotato di connessione internet.
Sono tanti coloro che sostengono quanto l’ambiente domestico sia quello più nocivo in cui trascorrere la giornata lavorativa e lo confermano anche diversi studi accreditati. Se sei in smart working hai sicuramente provato anche tu un senso di solitudine soffocante e demotivante, soprattutto se vivi da sola.
La soluzione: approfitta delle ore libere per rivedere i tuoi amici o i tuoi colleghi di lavoro oppure recati in uno spazio co-working.
L’eccessiva reperibilità
Tra i problemi del lavoro da remoto, l’eccessiva reperibilità è frutto di un eccesso di disponibilità. Le questioni sono due: da un lato le numerose richieste del datore di lavoro, dall’altro l’incapacità del lavoratore di negarsi.
La nuova normalità del lavoro da remoto deve necessariamente includere tempi in cui si svolgono mansioni e tempi in cui si deve spegnere completamente il computer fino al giorno successivo.
Lavorare da casa, infatti, non significa non avere più orari. La soluzione è quella di rispettare il più possibile il tradizionale orario di lavoro in ufficio, occupandosi di tutt’altro nel resto della giornata. Bisogna inoltre imparare a negarsi oltre tale orario, salvo reali urgenze improrogabili.
La condivisione forzata degli spazi
Se vivi da sola, il problema più frequente è quello dell’isolamento. Se invece vivi con la tua famiglia o con i coinquilini o se in generale condividi il tuo spazio con altre persone, la condivisione forzata di tali spazi può diventare un problema insormontabile.
Hai i bambini a casa, in didattica a distanza, genitori anziani a cui badare o coinquiline moleste che ti disturbano in continuazione occupando ogni angolo di casa: tutto questo non ti permette di essere efficiente sul lavoro.
La soluzione in questo caso è quella di delimitare i propri confini in casa, spingendo gli altri a fare lo stesso, oppure optare uno spazio co-working.
L’assenza di strumenti adeguati
Spesso è l’ufficio il luogo dotato di tutti gli strumenti di cui necessitiamo per lavorare. L’assenza di strumenti adeguati allo svolgimento della propria professione può rappresentare uno dei problemi del lavoro da remoto.
La soluzione, però, è davvero facile: riproduci in casa le comodità dell’ufficio. Che sia la connessione veloce fibra ottica, quel documento di cui hai bisogno tutti i giorni o il tuo computer personale, non c’è nulla che tu non possa avere anche a casa (ad eccezione dell’accesso, in alcuni casi, al server aziendale).
La difficoltà di comunicazione tra colleghi
Nei lavori in cui il confronto continuo con i colleghi è fondamentale, può essere un grande limite il fatto di non potersi vedere liberamene. La difficoltà è accentuata dai limiti tecnologici, come: batterie scariche, telefoni che non prendono bene, chat dal caricamento lento, connessione non troppo veloce.
Per superare le difficoltà di comunicazione tra colleghi, si può introdurre una riunione quotidiana o settimanale su una delle piattaforme più conosciute, da Zoom a Teams. In alternativa, per le comunicazioni più veloci può essere utile un gruppo su Telegram, Whatsapp o Skype.
La sedentarietà
Sei tutto il girono seduta alla scrivania e non può neanche più fare la passeggiata consueta della pausa pranzo. La sedentarietà è un altro dei problemi che devi risolvere.
La soluzione? L’iscrizione in palestra ma anche il recarsi al supermercato a piedi, al posto di usare l’auto (quando possibile).
L’alienazione
Smart working e telelavoro possono essere considerati pericolosi strumenti di alienazione? Tra i problemi dei lavori da remoto è sicuramente da considerare (e da risolvere in modo efficace) per fare in modo che non abbia impatto sulla produttività.
Se sfruttata nel modo corretto la possibilità del lavoro da remoto semplifica la nostra vita e ci consente di ottimizzare i tempi, eliminando quelli persi per gli spostamenti. L’altra faccia della medaglia è però il concreto rischio di alienazione che demotiva e logora a livello psicologico, oltre che fisico.
L’alienazione porta alla perdita d’interesse nei confronti del proprio lavoro, alla demotivazione, alla frustrazione e all’avvilimento. Denota una mancanza di controllo sul proprio lavoro da cui, invece, si viene controllati.
Non vivere il lavoro come qualcosa di ripetitivo e di forzato: trova sempre nuovi stimoli e inseriscili nella tua routine! Inserisci, inoltre, nella tua quotidianità attività che ami: leggi un libro, guarda un film o una serie TV.
L’incremento dei costi
Inevitabilmente, se lavori da remoto dovrai sostenere alcuni costi che in ufficio avrei potuto evitare. Questi costi aggiuntivi partono dall’incremento delle bollette e arrivano a quelli relativi alla necessità di una nuova rete internet o all’acquisto di una stampante.
Il datore di lavoro sicuramente comprenderà l’incremento di questi costi, normalmente non sostenuti, lavorando dall’ufficio. Potresti chiedergli di contribuire, anche in modo parziale.
Lo scarso supporto
In caso di necessità, è difficile aiutarsi nel lavoro da remoto. Potrebbe venir meno il supporto reciproco tra colleghi ma anche il supporto tecnico da parte del personale addetto, impegnato in altre faccende.
La soluzione in questi casi è quella di armarsi di pazienza e mettersi in coda fino a ricevere l’aiuto di cui si necessita.
Lo scarso senso di appartenenza
Isolamento, alienazione, scarso supporto ma anche la sensazione di non appartenere ad un team, di non far parte di una realtà consolidata. Si può perdere la visione d’insieme, condannate nel proprio angolo; si può smettere di sentire quel senso di appartenenza che ci faceva lavorare in armonia.
La soluzione è quella di ripensare le occasioni di condivisione, proporre riunioni più frequenti – in presenza o a distanza -, organizzare più spesso pranzi o cene aziendali o, in alternativa, ritrovarsi in call una volta a settimana per condividere i progressi del proprio lavoro.