Il diritto alla disconnessione è sacrosanto, specialmente in un mondo sempre attivo e connesso come il nostro. Ogni giorno ci troviamo a pensare al lavoro, a rispondere a email o telefonate fuori dall’orario lavorativo per il semplice fatto che siamo in smart working.
I nostri datori di lavoro riescono a verificare se siamo connessi, cosa stiamo facendo e per quanto tempo lo abbiamo fatto. Il controllo digitale, e insieme ad esso il pensiero comune che “cinque minuti per rispondere a una mail non fanno male a nessuno”, sono i primi passi verso il burnout.
Ecco dieci ottime ragioni per cui il diritto alla disconnessione non può essere ignorato.
Diritto alla disconnessione: non sei di proprietà del tuo lavoro
Il diritto di disconnessione si riferisce al diritto dei dipendenti di disconnettersi dal lavoro e di non ricevere o rispondere email, telefonate o messaggi di alcun tipo al di fuori dell’orario lavorativo normale. Può sembrare un’ovvietà, ma di questi tempi è facile sgarrare. A volte lo facciamo senza pensarci. Più spesso, col tempo, la situazione finisce per sfuggire di mano.
L’ambiente di lavoro può creare aspettative implicite o esplicite che tu sia tenuto a rispondere ai messaggi nel minor lasso di tempo possibile. Ciò significa che anche che, secondo questi dogmi, saresti caldamente invitata ad aprire le email la sera, o la notte. O magari a rispondere alle chiamate anche quando sei in permesso o in ferie.
L’urgenza è urgenza, e siamo d’accordo. Tuttavia, il diritto alla disconnessione è un importante strumento che puoi e devi utilizzare quando senti di avere addosso un’etichetta con il logo della tua azienda. Sei una dipendente e sei un valido asset aziendale. Tuttavia, non appartieni alla tua azienda, ma solo a te stessa. Ricordatelo: il tuo tempo è sacro, ed è la valuta più preziosa che hai a disposizione nella vita. Rispondere a un’email fuori orario non farà di te una martire del lavoro, ma sicuramente ti renderà più stressata. Specialmente se non è così urgente.
Diritto di disconnessione è anche il diritto a non essere rimproverati
Il diritto alla disconnessione è tanto importante quanto puoi immaginare. Non solo perché rende sacrosanti i tuoi momenti di stop, ma soprattutto perché ti tutela anche dai rimproveri. Di fatto, nessuno ha diritto a sgridarti perché non ti sei connessa a rispondere una mail. E parimenti, nessuno ha diritto di premiarti perché ti sei collegata nel cuore della notte per rispondere a una email.
La tua vita è più importante
In Italia, il diritto alla disconnessione in senso stretto riguarda solo i lavoratori in smart working. Che tu sia operativa solo da remoto o meno, sappi che nessuno può obbligarti a fare straordinari non pagati. Sebbene la legge italiana conceda ampio respiro ad abusi e iniquità ancora oggi, le lavoratrici come te non si stanno immolando ad alcuna causa. Stanno svolgendo il loro lavoro.
La tua vita è infinitamente più importante di ciò che fai sul lavoro, poiché questo va e viene. Quello che rimane sei tu, sempre e comunque. In qualsiasi circostanza sociale ed economica, consumarsi per un impiego non è mai una buona idea. Trascurare la famiglia, gli amici o semplicemente i propri interessi porta a conseguenze difficili da comprendere sul breve periodo – eppure palesi sul lungo andare.
Staccare dal lavoro fa bene alla creatività
Quando senti di essere arrivata ad un punto di saturazione, il tuo livello di proattività e produttività scende drasticamente. Prendersi una pausa e sfruttare a pieno il diritto alla disconnessione ti renderà più creativa e produttiva. Nel momento in cui ti siederai di nuovo alla scrivania dopo aver staccato come si deve, percepirai distintamente una sensazione di benessere. Lavorare sarà più piacevole per te, più produttivo per il progetto e più positivo per chi ti sta intorno.
Diritto alla disconnessione: un piccolo rimedio al burnout
Il burnout è un problema reale che sta costando parecchio alle aziende, e anche alla salute delle lavoratrici come te. I momenti di lavoro intenso in cui c’è bisogno di fare straordinari esisteranno sempre. Le deadlines non svaniranno da un giorno all’altro. Tuttavia, quando il momento lo permette, è essenziale staccare completamente e rallentare la presa. Solo in questo modo riuscirai a proteggerti dal burnout e da altri problemi di salute connessi.
Ti aiuta a gestire lo stress
Gestire lo stress è difficile, ma a volte basta una serata completamente disconnessi dagli apparecchi elettronici per vivere meglio la propria vita. Esistono molte tecniche di gestione dello stress, ma di sicuro non puoi adottarle se ogni mezzora devi rispondere a una mail.
Migliora le relazioni con i colleghi
Ancora voi? Se è quello che pensi ogni mattina non appena vedi i colleghi, probabilmente devi sfruttare il diritto alla disconnessione per prenderti una pausa. Talvolta ci troviamo a parlare con i colleghi non solo durante le ore di lavoro, ma anche fuori dalle stesse. Il motivo? Ci sentiamo in dovere di proseguire con i progetti anche quando siamo a casa.
Prendersi le giuste pause aiuta a vivere meglio l’ambiente di lavoro, in maniera più distesa e rilassata. Senza avere quella sgradevole sensazione di convivere con i colleghi.
Ti fornisce il tempo necessario a ricaricare le batterie
Ricaricare le batterie richiede tempo e disciplina nell’amare se stesse. Il diritto alla disconnessione ti aiuta a prenderti il tempo necessario per ritemprarti, ricalibrarti. E tornerai al lavoro più forte di prima.
Ti fornisce il tempo necessario per migliorare te stessa
Se trascorri tutto il giorno a lavorare, dove troverai il tempo di coltivare i tuoi hobby? Di fare ciò che veramente ti piace? Ma soprattutto: come potrai migliorare te stessa per vivere meglio la vita?
Il diritto alla disconnessione ti rende infinitamente più produttiva
Sei davvero produttiva solo quando puoi concederti dei momenti per staccare al 100%. Quelli sono i momenti necessari a ricaricare l’energia e la concentrazione. Come puoi farne a meno? E soprattutto: come puoi ricaricare le pile se vieni contattata tutte le sere dal tuo capo per fare il punto del progetto?