Qual è la connessione tra il burnout e le caratteristiche della personalità? Sempre più studi analizzano il rapporto perché è vero che il burnout è un disagio derivante dallo stress legato al proprio lavoro ma investe tutta la persona. L’esaurimento prende sia il lato fisico che quello emotivo quindi può colpire più facilmente persone con determinate inclinazioni.
Cos’è il burnout
Il termine burnout in italiano si traduce con “bruciato”, “scoppiato”, “esaurito”. Nel 1975, il concetto è stato ripreso dalla psichiatra americana Christina Maslach. Questa la definizione: “La sindrome da esaurimento emotivo, da depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale che può presentarsi in soggetti che per professione lavorano a contatto con esseri umani, a volte con problemi o motivi di sofferenza”.
Lo studio di Selina Barker
Il rapporto tra burnout e indole è stato approfondito dalla life coach Selina Barker nel suo libro “Burnt Out”. La studiosa individua 4 distinti archetipi, 4 personalità che in caso di estremo stress sono maggiormente a rischio burnout: l’overgiver, l’overdoer l’overthinker e l’overachiever. “Quando parlavo con persone che avevano sperimentato il burnout, ho notato che c’erano diversi ma specifici comportamenti che caratterizzavano tutti coloro che avevano sofferto (o stavano per soffrire) questo tipo di esaurimento”, spiega Barker che per ogni archetipo individua delle cure differenti.
Overgiver, ovvero chi si dà troppo
L’overgiver è quella persona che “si dà troppo”. Ha una forte empatia per gli altri e si concentra più sui loro bisogni che sui propri. “Anche se aiutare gli altri di solito è un’azione gratificante, quando si è a rischio burnout può essere estenuante“, chiarisce l’esperta. Se anche tu sei un “overgiver”, ricorda di impegnarti in azioni che facciano stare bene anche te, non solo gli altri. Anche tu devi ricevere premure e attenzione qualche volta…
Il burnout dell’overdoer
È una persona estremamente pratica a cui piace fare mille cose. Sotto il punto di stress, si sente schiacciata dalla lista infinita di impegni che si è presa e dal suo senso di responsabilità. “Gli overdoer sono il prodotto di una cultura che premia il duro lavoro, il progresso e la positività, ma respinge la quiete e il riposo”, spiega Barker. Se ti senti in questa categoria, cerca di crearti uno spazio per la quiete mentale in cui allontanarti dall’elenco delle cose da fare e pensarne un altro con attività di svago come cucinare o leggere.
Overachiever, cioè un leader dubbioso
L’overachiever è un leader con obiettivi chiari che vuole raggiungere. Ma anche l’ambizione può portare al burnout, se si inizia a dubitare di se stessi. Per combattere lo stress “da prestazione” se sei un overachiever, calma il tuo sistema nervoso, distraiti per un momento dal tuo traguardo con una passeggiata o un’attività all’aria aperta. Per Barker, sei “come Icaro: imprudente riguardo le proprie capacità, si ritrova a volare troppo vicino al sole e spesso finisce che si schianta”.
Overthinker, chi pensa troppo
C’è poi chi pensa troppo. E se di solito trova sempre soluzioni brillanti, quando si avvicina il burnout, si sente annebbiato e non più in grado di ragionare. Ma non per questo intende riposare, anzi si arrovella sempre di più. “L’overthinker molto spesso sperimenta un burnout di tipo mentale – spiega Barker – per questo la cosa più importante per loro è uscire dalla propria testa”. Per farlo, dedicati all’attività fisica o qualsiasi altra cosa che impegni la tua mente con leggerezza come un gioco di società o un puzzle.