Lasciate perdere quello che vi dicono a scuola e nelle università, il CV europeo viene cestinato dalla maggior parte degli addetti alle risorse umane. Stai cercando lavoro e vuoi essere sicura di ricevere una telefonata? Ecco 10 trucchi per realizzare un cv perfetto e fare la differenza.
La creatività fa la differenza
Non vogliamo demonizzare il formato standard europeo ma la verità è che se non esplicitamente richiesto gli addetti alle risorse umane tendono a cestinarli. Perché? Quei curricula non restano impressi, non sanno lasciare il segno e annoiano.
Per riuscire ad uscire da questo schema la parola chiave è creatività; personalizzare un CV specialmente quando ci si candida per un lavoro creativo può fare la differenza. Online esistono numerose piattaforme digitali in grado di fornire anche dei file da compilare e già graficamente accattivanti. Un CV perfetto è originale, minimal, completo e coerente.
Quando si parla di creatività e personalizzazione però non significa creare un testo psichedelico; è importante prestare attenzione alla grafica quanto al contenuto dando un risultato gradevole, coerente ed armonioso.
Spiegate chiaramente per cosa vi candidate
Tra gli errori più comuni che il personale HR responsabile delle risorse umane evidenzia c’è la mancata chiarezza della candidatura di un professionista; spesso i CV non vengono preparati prestando attenzione alla posizione per cui ci si candida ma vengono consegnati in un formato standard. Assolutamente importante è che sia chiara la posizione per cui vi candidate ad un determinato lavoro, differenziando i CV se necessario.
Facciamo un esempio: una persona che fa grafica freelance ma è anche una cuoca a domicilio dovrà creare due curricula differenti; ciascuno specializzato per la posizione specifica, magari accennando all’altra attività ma mantenendo il focus su quella per cui ci si candida.
Sì ai profili social, purché non danneggino la vostra immagine
Per farvi conoscere meglio e se sui vostri social trattate tematiche lavorative è bene allegare anche i link ad alcuni profili social. Attenzione però, chi fa colloqui è solito curiosare online. Oltre al CV fate una ricerca per cercare di capire come appare la vostra immagine online e andate ad intervenire prima di inviare email e candidature.
I periodi di inattività vanno motivati
I periodi di inattività capitano a tutti nella vita professionale; può essere uno stop in un periodo di studio, una bocciatura o un problema personale.
La differenza la fa il modo in cui raccontate quel momento, cosa vi ha insegnato, come avete reagito e soprattutto cosa avete fatto in quel periodo non lavorativo.
A volte anche un viaggio all’estero, un corso di aggiornamento, una esperienza alla pari per imparare una lingua o accudire un famigliare possono diventare punti di forza.
I recapiti devono essere chiari
Tra gli errori più comuni nell’invio di un CV ci sono i dati non aggiornati; spesso si tende a dimenticare di aver cambiato numero telefonico o indirizzo email ma questo può causare una perdita di potenziali contatti e colloqui. Controlla sempre che i recapiti siano ancora attuali e mettili ben in evidenza.
Selezionate i lavori svolti
Quando si hanno tante esperienze lavorative o quando si cresce anagraficamente inevitabilmente il CV diventa più corposo, la soluzione migliore è inserire sul curriculum una serie di esperienze selezionate con cura rientrando nella lunghezza suggerita di 1-2 pagine al massimo proponendo poi un eventuale approfondimento attraverso un portfolio che potete facilmente creare online. Potete quindi linkare il portfolio all’interno del CV in modo che possano accedere per un approfondimento dopo una prima scrematura.
No ai refusi
Il curriculum è il vostro biglietto da visita, è fondamentale che sia curato e che non presenti refusi, errori grammaticali o di battitura. Quando si scrive un testo il cervello tende rileggendolo a scartare e non evidenziare gli errori, il primo consiglio è quindi di rileggerlo dopo qualche ora o giorno se possibile, il secondo è quello di farlo leggere anche ad una figura esterna per poter correggere eventuali sbagli.
Attenzione alla lunghezza
I migliori HR danno un consiglio sulla dimensione del CV: meglio una pagina, massimo due. I più generosi ne concedono tre. Questo significa che è fondamentale il dono della sintesi, prestando attenzione alla qualità delle informazioni inserite più che alla quantità, fate in modo che la vostra immagine sia coerente, delle altre esperienze avrete modo di accennare in fase di colloquio.
Ordine logico e cronologico
Il CV perfetto deve avere un ordine logico e cronologico; non passate dal primo stage all’ultima esperienza ma cercate di raccontare il vostro percorso lavorativo in modo ordinato. Tra le prime righe inserite le ultime esperienze, pur mantenendo una selezione per pertinenza.
La sincerità vince sempre
Sembrerà banale come consiglio ma non lo è, sono numerosi i selezionatori che si lamentano di chi esagera aumentando le proprie competenze che vengono prontamente smontate in fase di colloquio. Siate sincere, piuttosto dite che avete interesse ad approfondire quell’aspetto lavorativo ma che avete solamente delle basi in modo che l’azienda possa puntare su di voi consapevole dei vostri limiti. Seguendo questi nostri 10 consigli avrete un cv perfetto in grado di valorizzare in poche pagine la vostra professionalità.