Il concetto di umiltà sul lavoro è da sempre molto dibattuto. Se da una parte sembra necessario mostrarsi umile per non apparire arrogante, dall’altra può essere un’arma a doppio taglio non indifferente. Saper dosare l’umiltà è forse la soluzione migliore, in particolare per non offrire un’eccessiva disponibilità: tra debolezza e forza, questa caratteristica sul lavoro non è (sempre) la vincente.
Per esempio, sono molte le donne che nel curriculum puntano sulle proprie skill e qualità, motivi per cui dovrebbero essere scelte per una posizione di lavoro. Ma l’umiltà non c’è quasi mai – è un lato caratteriale, un valore che consideriamo aggiunto. Tendenzialmente, infatti, il contrario di umiltà è irriverenza. E il suo sinonimo è il servilismo, la sottomissione. Cosa è giusto e cosa no? Come comportarsi sul lavoro?
Sfrutta la leadership
Se c’è un valore davvero importante sul lavoro, che va sottolineato (ma soprattutto mostrato) è la leadership. Non la insegnano né a scuola né all’università, e molto spesso è un talento innato in una personalità di spicco. Di base, l’idea generale del famoso “successo lavorativo” non è mai umile, ma si raccontano storie agrodolci, di difficoltà, magari, come Steve Jobs o Jeff Bezos.
Ma nessuno dei due si è mai mostrato umile sul lavoro. La storia ci insegna che i riconoscimenti più importanti sono raggiunti con la fatica, il sudore, la dimostrazione del proprio talento lavorativo, delle skill che si sono sviluppate negli anni. Non è comunque neanche detto che per essere una leader è necessario mettere da parte l’umiltà: chi arriva ai vertici, non è sempre insensibile e distaccata.
Mostrati in modo equilibrato
Solamente perché l’umiltà non viene mai menzionata nelle storie di successo non significa che non vada coltivata con moderazione. Come detto, risultare aggressiva o irriverente non è neppure lontanamente accettabile in un ambiente lavorativo, soprattutto se a dominare sono gli uomini. Ebbene, a quel punto, va compreso il modo di rapportarsi con gli altri, imparando a dosare i propri punti deboli e forti.
Dal punto di vista lavorativo, l’umiltà non è abbastanza radicata, perché purtroppo si è abituate a competere per natura. L’uomo è un animale sociale, diceva Aristotele, ma anche noi donne siamo istintive e apprezziamo una buona competizione. La rivalità sul lavoro è il motivo per cui l’umiltà viene smesso riposta in un cassetto: mai mostrarsi fragili. Ma sarà vero? Uno spunto di riflessione: siamo umane, ed è nostro diritto crollare senza essere giudicate.
Sfrutta le caratteristiche dell’umiltà in modo intelligente
Siamo di fronte a un problema annoso, perché l’essere umili è spesso connesso a debolezza, fragilità, scarsissime dosi di leadership. Come se le donne che si mostrano alla pari, senza aria di superiorità, non potessero effettivamente raggiungere una posizione di spicco. E non è affatto giusto. L’efficacia lavorativa di una persona non dovrebbe essere valutata sulla base del suo grado di umiltà.
Bisognerebbe sempre essere in grado di riconoscere uno sbaglio, di chiedere scusa, di non far sentire i colleghi inferiori. Un pizzico di furbizia sul lavoro può aiutarti, anzi: è fondamentale. Non cadere nella trappola del narcisismo, non farti ossessionare dall’apparire perfetta e impeccabile in ogni situazione. Correggiti, rinnovati, osa – ce la farai.
Non improvvisare il tuo ruolo: scegline uno e coltivalo
Fare confusione sul lavoro non è quasi mai sinonimo di successo. Scavalcare il tuo superiore o porti in una condizione inferiore significa solo dare l’impressione di non saper stare dove sei stata assegnata. Sì, può diventare un grosso problema sul lungo termine, perché se non sai rispettare il tuo ruolo, cominceranno a pensare che vuoi fare il passo più lungo della gamba.
Sii decisa, ma al contempo non dimenticare che la giusta dose di modestia saprà darti un valore aggiunto. Presenta le tue proposte, ma cerca l’approvazione della leader del tuo gruppo, prima di andare direttamente dal capo. È un consiglio prezioso per evitare di arrivare allo scontro. Sii indispensabile, pronta al dialogo e non richiudere le tue idee nel cassetto perché pensi non siano valide.
Incassa le critiche, apriti al confronto
È il momento peggiore, l’attimo in cui bisognerebbe davvero tirare fuori una – grossa – dose di umiltà: se sei stata criticata, se ti hanno fatto notare che hai sbagliato, se c’è qualcosa che non va, fermati un attimo. È dura, è sempre difficile accettare di aver sbagliato. Ma il confronto e il dialogo, in questo caso, sono occasioni preziose per migliorarsi e fare autocritica e valutazione.
A questo punto, sì, l’umiltà entra in gioco e sarà molto apprezzata dal tuo capo, che vedrà in te una persona in grado di evolvere, di cambiare. Al contempo, non devi cedere: riprendi in mano il progetto. Non è affatto facile emergere sul lavoro e ci sono tante, troppe dinamiche in ballo. Considera l’umiltà come un’amica preziosa, che non deve diventare la protagonista del tuo essere, ma un aiuto in determinate situazioni. È un’opportunità di crescita, per arrivare al vertice del successo.