Valentina Vellini, 24 anni, è una delle prime portalettere a indossare la nuova divisa di Poste Italiane. «Ho iniziato quest’avventura lavorativa con entusiasmo e passione», racconta Valentina. «Il portalettere ha il fascino di un mestiere antico che prosegue e racconta la nostra storia. Indossare la divisa è stato emozionante, perché ti senti parte integrante di una grande squadra». Le nuove divise nel tradizionale abbinamento di colore giallo e blu con inserti orizzontali grigi sono state già consegnate ai portalettere di alcune regioni italiane. Saranno a breve a disposizione dei 29.000 addetti al recapito di tutto il territorio nazionale. Realizzate con tessuti riciclabili nel segno del comfort e della massima attenzione alla sostenibilità e all’innovazione, rispettano specifici requisiti di qualità per garantire sicurezza e praticità nello svolgimento del servizio di consegna di corrispondenza e pacchi.
La divisa di Poste Italiane: rappresentare un’istituzione
«Lavoro a Roma e la difficoltà più grande è stata imparare a muoversi tra le varie strade trafficate del centro storico. Le nuove divise ci aiutano a svolgere in modo sempre più efficace e comodo il nostro lavoro. La divisa offre un senso di sicurezza sia a noi sia agli utenti, specialmente gli anziani» spiega Valentina «Perché aiuta a riconoscere un volto amico, un’istituzione di cui fidarsi e consente di instaurare quel rapporto di fiducia che è anche la parte più bella del nostro lavoro».
Alle nuove divise si aggiungono altre dotazioni: tra queste i palmari di ultima generazione per offrire a domicilio servizi come il pagamento dei bollettini di conto corrente o l’invio di raccomandate, innovazioni che, insieme alle consegne previste anche nel pomeriggio e nel weekend, rendono sempre più ampia e flessibile l’offerta di Poste Italiane.
Un po’ di storia
È del 5 maggio del 1862 la prima legge postale che regolamenta in modo organico e complessivo le Poste, nate dall’unificazione delle amministrazioni postali degli stati preunitari. Ed è di pochi giorni successivo il primo provvedimento, dedicato alle divise postali. «Per grazia di Dio e volontà della Nazione» Vittorio Emanuele II Re d’Italia decreta che «Direttori, Capi d’Ufizio e Ufiziali» dovranno indossare: tunica di panno turchino scuro con paramani e colletto di panno rosso scarlatto, pantaloni di panno turchino, cappello montato con bordo di seta nera, spada con impugnatura in madreperla, cinturino in oro a pendagli, e placca dorata colla croce di Savoia in mezzo. Bisogna attendere il 1942 per una vera e propria divisa femminile, con tanto di gonna corta, al passo coi tempi.