Per capire come gestire i soldi, non andare in banca ma in libreria: gli scaffali con le novità propongono tante offerte sul tema. Da sfogliare armata di coraggio perché, accanto a manuali tecnici, ci sono romanzi e saggi che invitano a far di conto non con algide formule, bensì con una materia spesso incandescente: il proprio carattere e la biografia familiare. E se temi di sprofondare in una palude emotiva, sappi che c’è anche chi ti solleva con la ricetta giusta, finanziaria e culinaria.
L’ultimo romanzo di Melissa Panarello mostra che i soldi per le donne sono un tabù
Partiamo dall’area psico-pecuniaria lungo le pagine di un romanzo, proposto anche per il Premio Strega 2024, la cui autrice, Melissa Panarello, può ben definirsi “distruttrice di vergogna”. A 17 anni con Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire conquistò il successo scandagliando gli aspetti più intimi della sessualità, ora in Storia dei miei soldi affronta un altro tabù: il denaro. Lo fa attraverso lo sguardo delle protagoniste, Clara, un’attrice ex ricca, e Melissa, scrittrice e alter ego della stessa Panarello, che dice: «Che tu ne abbia pochi o tanti, i soldi creano sempre imbarazzo». Il denaro ha un ampio potere di svelamento: «Fino alla scrittura di questo il libro ero una delle tantissime persone che pensava ai soldi come a qualcosa di molto noioso e freddo» ammette Melissa Panarello. «Invece là risiede il cuore dei nostri traumi, dei nostri sentimenti». E ne è tanto convinta da far dire a Clara: «Ti porto i miei estratti conto. Altro che romanzi, è lì che trovi le storie della gente. È così che conosci le persone, da cosa scappano e da cosa si sono fatte sedurre, se vuoi conoscere il passato e il futuro è lì che devi guardare, lascia perdere le stelle, le carte, le linee della mano».
Per Annalisa Monfreda va trovata la connessione tra bisogni reali e utilizzo dei soldi
Le storie delle persone attraverso il loro rapporto con il denaro è andata scovarle, anzi a farsele raccontare, Annalisa Monfreda. Dopo aver lasciato la direzione di Donna Moderna, ha fondato la piattaforma Rame che “attiva conversazioni audaci sui soldi” con podcast, newsletter, un magazine e incontri dal vivo (la prossima tappa dei “Rituali di benessere finanziario” sarà a Venezia l’11 aprile). Ce ne propone alcune in Quali soldi fanno la felicità? (Feltrinelli). «Le storie che mi hanno più colpito sono quelle di donne che sono arrivate a spendere i loro soldi, anche tanti, in cose che non hanno un riconoscimento sociale» dice. «Come Valentina, che non si compra la casa o l’auto o altro che ci si aspetta acquisti una 40enne, ma un cavallo. O Carlotta, che risparmia per un obiettivo preciso: fare il congelamento degli ovuli. Nonostante le critiche della madre, lei capisce che quella scelta la farà vivere meglio. Questa connessione profonda tra i nostri bisogni reali e l’utilizzo dei nostri soldi indica il livello di consapevolezza che dovremmo forse raggiungere tutti: ci renderebbe un po’ liberi da questa società dei consumi che non sta solo distruggendo le nostre finanze, ma anche il Pianeta».
I discorsi sui soldi sono pieni di stereotipi
Il discorso sui soldi si gonfia di stereotipi quando si guarda al portafoglio delle donne. «Se ne parla solo per dire che la donna brava sa risparmiare, cioè sa amministrare i soldi fatti dal marito che si è spezzato la schiena per la famiglia» avverte Melissa Panarello. «Mi piacerebbe che la narrazione cambiasse, che la ricchezza prodotta e gestita al femminile venisse vista come qualcosa di estremamente creativo». Ma qualcosa deve cambiare anche per gli uomini, visto che vengono percepiti, e si percepiscono, come più disinibiti nel rapporto con i soldi. «Rispetto alla donna che è stata tenuta lontana dal denaro, per l’uomo questo ha a che fare con la sua identità: lui attraverso i soldi deve realizzarsi e mantenere una famiglia» sostiene Annalisa Monfreda. «Nella nostra società il valore di un uomo si misura con quanto guadagna. Gli uomini parlano di come stanno andando le azioni in Borsa, ma è difficile che si impegnino in una conversazione intima che disinnesca la gabbia che li lega ai soldi sotto forma di bisogno di accumulo e di ostentazione».
I nuovi manuali danno consigli su risparmio e investimenti
Come spesso le nostre emozioni siano soverchianti rispetto alla razionalità quando decidiamo acquisti e investimenti lo mostra, con un illuminante capitolo sulla finanza comportamentale, Educazione finanziaria (Apogeo), un manuale proposto dalla start-up innovativa Parliamo di investimenti. E temi spinosi li affrontano anche altri volumi di contenuto tecnico. Il celebre trader Jordan Belfort in Investire con il lupo di Wall Street, Vallardi, insegna a leggere i prospetti aziendali e promette di spiegare come affrontare le trappole della Borsa. Con il suo rigore da matematico e la sua penna sferzante, Beppe Scienza dà invece consigli su un tema di stretta attualità: in I nostri soldi e l’inflazione (Ponte alle Grazie) ci guida a difendere i risparmi dichiarando come obiettivo «la sicurezza, non la rincorsa di illusori facili guadagni». E ai tanti che si sentono smarriti quando leggono articoli di economia offre pagine di dotto conforto l’analista del linguaggio e contributor del Sole 24 Ore Francesco Mercadante: in Economia la lingua oscura, Il Sole 24 Ore, spiega che il disorientamento dipende in buona parte dal mondo in cui troppo spesso l’economia viene comunicata, perché «resta un’entità separata dalla vita dei cittadini».
Un libro propone ricette per gestire i soldi e preparare veri piatti
A mostrare quanto invece c’entri con tantissime nostre scelte quotidiane, a ogni età, ci pensa un libro gustoso, scritto da Luciano Canova, economista e divulgatore sulla carta stampata e sui social, e Giovanna Paladino, economista e direttrice del Museo del risparmio di Torino. «Con Un pizzico di economia (ElectaJunior, ndr) abbiamo voluto creare un libro per tutti, dai ragazzini agli adulti appassionati di cucina» spiegano gli autori. Tra chiacchiere e fornelli si muovono Sale e Pepe, i giovani protagonisti, e i loro genitori. «Abbiamo sfruttato alcune metafore gastronomiche per creare parallelismi tra l’uso degli ingredienti e l’uso delle risorse scarse, la lievitazione e l’inflazione, il budget calorico e il prezzo della spesa…» spiegano Canova e Paladino. «Lo scopo è ingaggiare un pubblico vasto su un tema che raccoglie ancora un po’ di ostilità, mostrando che tutte e tutti, madri e padri, figlie e figli, possono mettere le mani in pasta e collaborare con approcci diversi nella gestione del denaro». Un pizzico di economia ci invita a farlo con simpatia, senza rinunciare al rigore, e offrendo anche ricette – firmate da due chef – da provare e infornare. Un parallelo tra soldi e nutrimento, seppur lungo direttrici assai diverse, lo traccia anche Melissa Panarello: «I soldi possono entrare nei sentimenti più ancestrali, quelli che, per esempio, legano i genitori a un figlio o a una figlia perché sono connessi con il corpo e la fame. E la maternità stessa è nutrimento». Proprio portare alla luce i tanti sentimenti profondi che guidano il nostro rapporto con il denaro è il primo passo per fare spazio a consapevolezza e competenza, alleate indispensabili nella lotta contro il tabù-soldi, che – ammettiamolo – spesso ci costa caro.
Un giro in libreria
Un giro in libreria ecco una piccola guida alle novità dedicate ai soldi.
1. Per chi cerca la ricetta giusta
2. Per chi vuole un manuale
3. Per chi desidera smontare i luoghi comuni