Per la dichiarazione dei redditi 2017, novità in arrivo anche in ambito di 5 per mille, il meccanismo che permette a ciascuno di noi di devolvere questa quota della propria imposta Irpef a enti benefici e associazioni o ai Comuni. La vera rivoluzione non riguarda tanto i contribuenti, quanto i soggetti beneficiari. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha creato un elenco permanente di nomi e sigle, che non saranno più obbligati a richiedere ogni anno l’autorizzazione, ma solo ad aggiornare i propri dati o cancellarli. L’elenco completo si può trovare sul sito www.agenziaentrate.gov.it. in cui è possibile sfogliare i nomi o sfruttare un motore di ricerca. L’elenco viene pubblicato ogni anno entro il 31 marzo.

A chi va il 5 per mille

Quanto agli enti, sono come sempre tantissimi: 416 per la ricerca scientifica, 106 per la ricerca sanitaria, 7.660 associazioni sportive dilettantistiche e un autentico esercito di sigle del volontariato: 60.887. Va detto, però, che molti di questi non prendono niente e a centinaia di enti vanno pochi euro. Secondo l’ultimo rendiconto delle Entrate, aggiornato al 2015, 46mila enti hanno ricevuto questa donazione, con in testa alcuni big del terzo settore e della ricerca come Airc (64,9 milioni di euro), Emergency (13,4), Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro (10), Medici senza frontiere (10), Istituto europeo di oncologia (6,5) e via via gli altri.

Come si esprime la scelta del 5 per mille

Sul 730 o sul modello “redditi 2017” (ex Unico), va apposta la firma nel riquadro corrispondente alla finalità prescelta. Se non si specifica nulla, il denaro viene suddiviso in proporzione tra tutti quelli che appartengono alla categoria. Altrimenti, si può indicare il codice fiscale del soggetto preciso cui destinare direttamente la quota. Anche i contribuenti che non devono presentare la dichiarazione dei redditi possono versare, usando la scheda allegata ai documenti che committenti e datori di lavoro ci inviano per certificare i redditi percepiti (Certificazione Unica 2017 o modello Redditi Persone fisiche 2017). Questa scelta va espressa entro il 7 luglio per chi fa la dichiarazione tramite Caf o sostituto d’imposta, oppure entro il 23 luglio per chi procede da solo e invia i moduli al Fisco per via telematica.

L’8 per mille e il 2 per mille

Oltre al 5 per mille, con lo stesso meccanismo e negli stessi spazi, si possono anche destinare l’8 per mille, riservato allo Stato o alle istituzioni religiose e di culto (quest’anno entra a far parte dell’elenco degli ammessi anche L’istituto buddhista italiano Soka Gakkai) e il 2 per mille, per i partiti politici.

Il 26% sulle donazioni

Al di là di queste aliquote, ci sono benefici fiscali per chi durante il 2016 abbia sostenuto tramite donazioni (in gergo “erogazioni liberali”) Onlus, università e scuole, ricerca, sport, Chiesa o altri istituti religioso, e anche partiti politici. In linea generale, si ha diritto a una detrazione pari al 26% dell’importo versato, calcolato su un ammontare massimo di 30.000 euro. Se le donazioni sono fatte verso Onlus, in alternativa si può anche dedurre dal proprio reddito queste donazioni, per un importo non superiore al 2% del reddito dichiarato. O, ancora, dedurle dal reddito per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato, e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui.

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