L’Italia è il Paese dei bonus fiscali. Se ne contano più di 500, che portano a cittadini e imprese un risparmio sulle imposte di svariati miliardi l’anno. Solo l’Irpef, l’imposta sulle persone fisiche che riguarda i comuni cittadini, conta una settantina tra deduzioni e detrazioni. Va da sé che ogni primavera, quando arriva il momento della dichiarazione dei redditi, a meno di non voler perdere benefici, sconti e agevolazioni, tocca rimettere ordine tra le spese dell’anno passato, orientandosi in una giungla di limiti, regole e tetti. L’elenco dei bonus è lunghissimo e abbraccia l’intera sfera del quotidiano, dai condizionatori alla parcella dello psicologo, dall’apparecchio per l’aerosol alle donazioni alle onlus, fino al rifacimento del giardino e alle spese funebri. Ecco allora una sintesi delle principali, con le novità di quest’anno.
Spese mediche: i farmaci online
Tutte le spese fatte per farmaci, esami, cure, visite specialistiche e dispositivi medici, danno diritto a uno “sconto” sulle tasse pari al 19% delle spese sostenute. Ma le misure sono tantissime e non tutte conosciute, tanto che l’Agenzia delle Entrate aggiorna ogni anno una guida che elenca le agevolazioni e le istruzioni per ottenerle.
L’Agenzia chiarisce, per esempio, che anche i farmaci comprati all’estero possono essere portati in detrazione, a patto che venga indicato sullo scontrino, anche a mano, il codice fiscale dell’assistito, il farmacista abbia rilasciato un documento in cui chiarisce il tipo di prodotto (per esempio, medicinale, oppure farmaco omeopatico) il nome e la quantità. Anche i farmaci e dispositivi comprati online sono ammessi a detrazione, purché il sito dove è stato fatto l’acquisto sia tra quelli autorizzati alla vendita a distanza. Il ministero della Salute ha una lista consultabile online.
Le mascherine
A partire dalle dichiarazioni dell’anno scorso, inoltre, sono detraibili per il 19% anche le spese per le mascherine, a patto che siano classificate come dispositivi medici (come le chirurgiche per intenderci) e che abbiano il marchio CE. Lo scontrino, inoltre, deve essere ”parlante”, deve cioè contenere anche il codice fiscale di chi ha fatto l’acquisto, limite che taglia fuori la maggior parte di quelle comprate fuori da farmacie parafarmacie.
Ristrutturazione e mobili, le novità da inserire in dichiarazione
Sono tantissimi anche i bonus per chi decide di ristrutturare casa, il giardino e il condominio, avviare interventi di riqualificazione energetica o accedere al Superecobonus, tanto che l’Enea, l’Agenzia nazionale per l’energia, ha appena pubblicato un poster riassuntivo per aiutare i consumatori a orientarsi
Depuratori d’acqua
All’elenco si aggiunge quest’anno il “bonus per i depuratori d’acqua”. Chi ha acquistato nel 2021 sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica per l’acqua di rubinetto può scontare dalle imposte una parte della spesa, su un tetto massimo di 1.000 euro (5.000 euro per le aziende). «Poiché le domande pervenute sono maggiori dei fondi a disposizione, l’Agenzia delle entrate ha stabilito con una circolare che i contribuenti potranno recuperare il 30,37% dell’importo speso, con un rimborso effettivo del 50%. A conti fatti il rimborso massimo per un privato è di 151,85 euro. Per poter recuperare questo credito è però necessario avere presentato entro il 28 febbraio 2022 apposita domanda online all’Agenzia Entrate».
Mobili: detraibili fino a 16mila euro
Tra le spese “scaricabili” è da segnalare anche il bonus mobili, per chi ha acquistato mobili o elettrodomestici efficienti in abbinamento alla ristrutturazione di un immobile. La cifra massima che si può indicare in dichiarazione dei redditi quest’anno per ottenere lo sconto fiscale è salita a 16.000 euro, arrivando a recuperare fino a 8.000 euro, spalmati su dieci anni.
Figli, detrazioni dal nido alle accademie di arte drammatica
C’è poi il capitolo famiglia: in Italia chi ha un figlio a carico ha la possibilità di detrarre per il 19% la retta del nido, la mensa, lo scuolabus, l’Università, e anche le erogazioni liberali fatte agli istituti di ogni ordine e grado.
A partire dalla dichiarazione dei redditi di quest’anno l’agevolazione fiscale si allarga anche ai conservatori, per chi ha un reddito annuo fino a 36.000 euro. Il tetto massimo su cui calcolare la detrazione è di 1.000 euro. Purtroppo non tutte le scuole di musica rientrano nel beneficio, ma solo quelle riconosciute dall’Afam, il sistema di Alta formazione artistica, musicale e coreutica, a cui si aggiungono però gli istituti di musica iscritti nei registri regionali, cori, bande e scuole riconosciute da una pubblica amministrazione. «La stessa agevolazione fiscale è riconosciuta per tutti gli Afam, e cioè, oltre ai conservatori statali, le Accademie di Belle Arti, gli Istituti musicali ex pareggiati promossi dagli enti locali, le Accademie statali di danza e di arte drammatica, gli istituti statali superiori per le industrie artistiche», chiarisce la Conti.
Giovani, la novità per chi ha comprato casa
Chi ha un mutuo sulla prima casa potrà “scaricare” anche quest’anno il 19% degli interessi pagati sul prestito. Ma nella sezione “casa” la dichiarazione 2022 ha anche una casella in più, che riguarda i giovani. «Tra le novità di quest’anno c’è il credito di imposta per gli under 36 che hanno acquistato la prima casa lo scorso anno, e hanno stipulato l’atto a partire dal 26 maggio 2021. L’agevolazione non riguarda tutti, ma solo chi ha un indicatore Isee fino a 40.000 euro», spiega Mariangela Conti, del Caf Cisl Lombardia.
«Chi tra questi ha comprato da un’impresa può recuperare l’Iva su quanto versato, potrà cioè ricevere il 4% della spesa sotto forma di credito d’imposta». In altre parole, se non ha già utilizzato questo credito per pagare altre imposte dovute, la somma gli verrà rimborsata dal datore di lavoro, dal suo ente pensionistico o dall’Agenzia delle entrate. Tra l’altro, aggiunge l’esperta, questa e altre agevolazioni sulla prima casa per under 36 sono state confermate anche per il 2022, e chi ha stipulato l’atto anche quest’anno, ma prima della presentazione della dichiarazione dei redditi, può già usufruire del credito d’imposta.
Affitti, c’è la casella per non tassare i canoni non percepiti
Quest’anno, poi ci sono buone notizie per i proprietari di immobili in affitto che a causa della crisi non hanno percepito i canoni. «Quelli non riscossi possono finalmente non essere dichiarati, a patto che l’intestatario dell’immobile abbia già inviato all’inquilino, prima della presentazione della dichiarazione dei redditi, l’intimazione di sfratto per morosità o un’ingiunzione di pagamento. Un cambiamento importante rispetto agli anni passati, quando era necessario dichiarare anche gli introiti non percepiti. Ora i proprietari non devono più aspettare la conclusione della procedura di sfratto per morosità per recuperare le imposte pagate».