La corsa agli acquisti online può esporre a rischi chi va di fretta e non prende alcune precauzioni elementari, abbassando la guardia. Lo ricordano gli specialisti della polizia postale e delle comunicazioni, che hanno redatto un decalogo di consigli insieme ai curatori di uno dei portali di settore.
Una manciata di semplice regole, dunque, per fare shopping sicuro in rete. E un supplemento di suggerimenti nel caso in cui ciò che si cerca sia un appartamento per le vacanze.
Ecco il decalogo per lo shopping online
1. Leggere bene un annuncio prima di rispondere. Se il testo è troppo breve, e fornisce poche informazioni, non esitare a chiederne altre al venditore. Un annuncio ben strutturato e scritto correttamente è in genere più affidabile.
2. Informarsi sull’oggetto che si vuole acquistare. Ad esempio, se le foto sembrano troppo belle per essere vere, cercare foto su Google immagini. Questo sistema può consentire di capire se gli scatti sono copiati da altri siti o se sono originali.
3. Non fidarsi degli oggetti che costano troppo poco. Accertarsi che non ci sia eccessiva differenza tra i prezzi proposti online e quelli di mercato.
4. Prediligere sempre lo scambio a mano, se possibile. Meglio incontrarsi di persona e verificare che ciò che si sta per acquistare corrisponda alle caratteristiche descritte nell’annuncio. Questo darà anche la possibilità di rifiutare l’offerta e di segnalare eventuali comportamenti scorretti.
5. Diffidare da chi chiede di essere contattato al di fuori della piattaforma di vendita, per esempio su mail alternative o scritte in modi strani, e da chi ha fretta di concludere l’affare proponendo soluzioni non sicure.
6. Non fornire mai i dati di carta di credito e di documenti se il venditore non sembra affidabile al cento per cento. Data di nascita, coordinate bancarie e codice fiscale sono informazioni utili per i truffatori
7. Diffidate di chi si propone come intermediario per la transazione. Qualunque persona che fa riferimento a un portale di e-commerce, in qualità di intermediario, non è in buona fede.
8. Diffidare di chi contatta dall’estero. Non è infatti consentito inserire annunci al di fuori dell’Italia. Nel caso succedesse lo stesso, non fornire i dati personali (codice fiscale, copie di documenti, iban…) e soprattutto non effettuare alcun pagamento, specialmente su conti non italiani.
9. Scegliere solo metodi di pagamento tracciati. I bonifici bancari, o servizi come Paypal, permettono generalmente alle forze di polizia di identificare la persona in caso di truffa. Evitare sempre metodi di pagamento non tracciati (anche per piccole somme) come carte ricaricabili, vaglia postali o metodi di trasferimento di denaro come Western Union e Moneygram, poiché in caso di reati sarà molto difficile risalire ai responsabili.
10. Finti avvocati, finanzieri e esattori del fisco effettuano telefonate da numeri privati a utenti trovati online, nei siti di acquisti e vendite, e chiedono pagamenti sottoforma di multe o sanzioni. Questa procedura non esiste. Si tratta dell’ennesimo modo per spillare soldi non dovuti, con un pretesto che non sta in piedi.
E’ possibile avere ulteriori informazioni sugli utenti privati prima di incontrarsi per lo scambio di un prodotto. Alcuni portali di e-commerce permettono di vedere in quali categorie sono attivi e hanno pubblicato degli annunci, fin dalla prima iscrizione alle piattaforme.
I consigli per affittare le case vacanza
Le truffe nel settore “case vacanza” rappresentano un problema nel problema. Per evitare di cadere in trappola, e di essere bidonati, è fondamentale seguire i primi tre consigli del decalogo generale. Non solo. Ci sono altri campanelli d’allarme da non ignorare e precauzioni minime da prendere.
1. Se nell’annuncio non è già presente, al momento del contatto chiedere all’inserzionista un numero di telefono (possibilmente fisso). Al telefono prestare attenzione all’accento dell’interlocutore: è diverso da quello della zona in cui è collocato l’immobile? Se sì, essere particolarmente cauti.
2. Chiedere sempre altre foto e l’esatta ubicazione della casa, in modo da verificare la corrispondenza con l’eventuale mappa sull’annuncio.
3. Se dopo le prime verifiche la trattativa prosegue, e si deve pagare una caparra, il consiglio è incontrare l’inserzionista per una visita della casa e per consegnare l’importo dovuto di persona.
4. Di solito l’anticipo non è superiore al 20 per cento del totale. Diffidare di chi pretende un anticipo più elevato, una percentuale troppo alta.
5. Non è possibile recarsi sul posto? Una alternativa è telefonare all’ufficio turistico del luogo di vacanza e chiedere informazioni.