Il nostro speciale su come comprare casa
Qui la nostra guida su come comprare o prendere in affitto/affittare la casa senza spendere una fortuna. Per raccogliere dagli esperti del settore tutte le informazioni e le dritte che permettano di fare bene i conti, risparmiare dove è possibile e scansare ogni brutta sorpresa.
Quanto conviene Airbnb
«A Milano oggi bastano 100 giorni di affitto breve su una piattaforma come Airbnb per ottenere l’equivalente di un anno di canone». A parlare è Carlo Giordano di Immobiliare.it, e il suo paragone la dice lunga su cosa convenga fare oggi a chi ha una seconda casa.
I vantaggi di Airbnb
Più che affittare a famiglie o studenti fuorisede, si fa un b&b. Solo a Milano sono 15.000 gli alloggi con questa destinazione. «La formula assicura una redditività media del 5-6% annuo sul capitale investito, non ci sono rischi di morosità, e la casa resta a disposizione in caso di bisogno. Basta scegliere città d’arte, o universitarie o un centro che garantisce flussi di persone » dice Gian Battista Baccarini, presidente nazionale della Federazione italiana agenti immobiliari (Fiaip).
Affitti brevi: da un weekend a 30 giorni
L’affitto breve è un contratto con una durata massimo di 30 giorni, ma può riguardare anche solo un weekend. Puoi affittare anche una sola stanza di casa, oppure un intero appartamento. Per iniziare meglio iscriversi su portali come Airbnb, Booking, Homeaway o casevacanza.it, che fanno da vetrina e da ponte con i clienti. Prenotazioni e pagamenti transitano da lì, e sono loro a comunicare i contratti all’Agenzia delle entrate, il locatore si occupa di gestire l’agenda e rispondere alle domande dei clienti. Airbnb trattiene il 3% sul tuo totale, Booking ha commissioni variabili, anche a due cifre, ma le piattaforme sono essenziali soprattutto all’inizio, perché il 99% dei clienti passa da lì.
Occhio alla burocrazia
«L’attività di gestione è molto più impegnativa rispetto alla locazione tradizionale e sono diversi gli adempimenti che pesano sui proprietari» dice Baccarini. Conviene rivolgersi al proprio Comune e chiedere l’elenco delle pratiche: nella maggior parte dei casi bisogna depositare una comunicazione allo Sportello unico per le attività produttive, ma in alcune regioni è anche obbligatorio farsi rilasciare un codice identificativo (il Cir). Gli ospiti vanno poi registrati al check in, e i dati inviati alla Questura tramite web, e in alcune città tocca raccogliere e poi versare la tassa di soggiorno. «Si aggiungono la gestione degli ospiti e le pulizie, ma si può “appaltare” tutta l’attività alle agenzie immobiliari, che prendono circa il 10% sui proventi» spiega Baccarini.
Retrizioni all’orizzonte per i proprietari
Per gli affitti brevi non sono previste tassazioni agevolate. Da quando è scoppiata l’emergenza casa, però, questa formula è finita nel mirino, e in tanti chiedono misure per contenere l’attività dei b&b. Il decreto Aiuti varato quest’estate, per esempio, ha stabilito che il comune di Venezia può limitare a 120 giorni gli affitti brevi nell’area cittadina. Il governo ora non sembra intenzionato a penalizzare i proprietari immobiliari, ma conviene restare alla finestra.