Per aiutare le persone non autosufficienti e le loro famiglie, esistono diverse agevolazioni fiscali. Ecco cosa si può detrarre e in quali casi.
Spese mediche e infermieristiche per i disabili
«Si può dedurre dalla dichiarazione quanto pagato per esami medici e farmaci, anche se il disabile non è fiscalmente a carico» spiegano dal Caf della Confederazione italiana agricoltori. «Invece l’acquisto di poltrone a motore o altri mezzi per la deambulazione, pc, telefoni vivavoce e altro può essere detratto per il 19% solo se il disabile è fiscalmente a carico. L’agevolazione è estesa anche ai parenti».
I benefici fiscali riguardano anche l’assistenza infermieristica, le cure per la riabilitazione e la terapia occupazionale. In questi casi il familiare deduce tutta la somma pagata, anche se la persona non è fiscalmente a suo carico. Per esempio, chi paga per un genitore, può allegare fatture e ricevute alla dichiarazione e sottrarre la somma dal reddito imponibile (quello su cui vengono calcolate le imposte).
Spese per l’assistenza delle persone non autosufficienti
I costi della badante e anche quelli per ricoveri in strutture specializzate possono essere detratti per il 19% su una somma massima di 2.100 euro all’anno. L’agevolazione vale per le persone che hanno un reddito lordo annuo non superiore a 40.000 euro. E serve un certificato medico che attesti che la persona bisognosa di assistenza non è in grado di compiere in modo autonomo atti quotidiani come nutrirsi, vestirsi o curare l’igiene personale. Quello che pochi sanno è che anche gli anziani senza una certificazione di non autosufficienza possono dedurre i contributi della badante, per un importo massimo di 1.549 euro l’anno, se è regolarmente assunta o viene remunerata con i voucher.