Come funziona il mestiere dell’arrotino?
In Italia ci sono 17 mila imprese che praticano antichi mestieri. L’arrotino è uno di questi, una professione che affonda le sue radici nel passato, ma che oggi sta tornando in auge.
Per questo Barbara & Barbara, #LeApprendiste a caccia delle occupazioni di una volta, in questa puntata hanno voluto scoprire in cosa consiste davvero questo lavoro. E sono andate “a bottega” da Marco Porretta, un giovane arrotino armato di smartphone che gira piazze e vie della provincia di Milano con il suo furgone, attrezzato di tutto punto.
Sono passati secoli da quando gli arrotini partivano dalle vallate di montagna, dove era più facile trovare le pietre per le mole, verso la pianura, trascinandosi il materiale su un carretto per strade sterrate e polverose. Poi è arrivata l’epoca della bicicletta, quindi della lambretta e del furgone.
Oggi questo mestiere è di nuovo richiesto: complice la crisi, la tendenza è quella di riparare, piuttosto che acquistare. Ed ecco che questi artigiani si fanno rivedere nelle nostre piazze: non è raro scorgerli fermi ai mercati di città o davanti alle macellerie, con furgoni moderni e super attrezzati. Perché con gli utensili sofisticati di oggi, è importante dotarsi di macchinari evoluti, a volte elaborati dall’artigiano stesso, per rendere gli attrezzi sempre più efficaci. Infatti è ben diverso affilare i coltelli da carne o quelli per sfilettare il pesce, le forbici o i rasoi da parrucchiere.
In Italia gli arrotini sono circa 500, ma il loro numero sta crescendo. Per offrire un riferimento a chi voglia intraprendere questa professione, è nata l’Associazione nazionali arrotini e coltellerie, un movimento che punta a creare coesione nella categoria, a far circolare le informazioni e alimentare la conoscenza. Come in molti settori, infatti, anche in questo il sapere è tutto: bisogna avere nozioni sui materiali e le paste abrasive, individuare i vari tipi di pietre per realizzare le mole e sapere come reagiscono le molecole al surriscaldamento e al freddo. Insomma, chi l’avrebbe mai detto? L’arrotino è un po’ anche geologo e chimico.
Ma soprattutto ha una vera abnegazione per il suo lavoro: la formazione, in questo ambiente, avviene davvero solo sul campo. Ci si affianca a un maestro esperto che voglia trasmettere il suo bagaglio di conoscenze e si macinano migliaia di chilometri all’anno. Ma con un buon portafoglio clienti (almeno 6, 7 al giorno) si riesce a guadagnare uno stipendio dignitoso.
Volete provarci? Per scoprire il maestro più vicino, si può contattare l’Aaec (Associazione arrotini e coltellerie), www.aaec.it
oppure cliccare sulla pagina Facebook Arrotino arte e passione: una vetrina moderna di professionisti aperti alle novità e ai giovani “adepti”, desiderosi di scambiare conoscenze e informazioni di ogni tipo, dai raduni di categoria agli ultimi ritrovati per ottenere risultati sempre migliori.
Intanto, per chi è curioso di vedere come si fa davvero il mestiere dell’arrotino, Barbara e Barbara sono all’opera in questo video. Venite a trovarci anche su Facebook e Twitter. Cercate
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