Niente più sospensione temporanea dell’assicurazione per auto e moto. Se siete tra coloro che, con l’inizio dell’autunno o inverno, erano abituate a “congelare” l’Rc per il proprio mezzo, potete dimenticarvi di farlo, almeno nel prossimo futuro. È il caso, ad esempio, di chi ha una moto e con il freddo decide di chiudere il proprio mezzo in garage per tornare a usarlo solo in primavera o estate, con il ritorno del bel tempo e delle temperature più miti. Una pratica che però, secondo l’Ue, va abbandonata.
Ecco perché.
Perché bisogna pagare
Ogni veicolo, a due o quattro ruote, deve essere coperto dall’assicurazione, da quando viene immatricolato fino a che funziona. È quanto prevede l’articolo 3, primo comma, della direttiva 2009/103/CE. A votare (all’unanimità) un cambio di rotta è stato il Parlamento Europeo, che ha sancito un principio che potrebbe non piacere a molti italiani. Sono tanti, infatti, a ricorrere alla sospensione dell’assicurazione: si tratta di una pratica prevista e che presuppone alcuni requisiti ben precisi.
«Capisco la logica, anche se non la condivido: sta nel fatto che, come esiste una tassa di possesso per il veicolo, cioè il bollo, così esisterà una assicurazione obbligatoria. Posso capire chi magari sospendeva l’Rc per alcuni mesi, soprattutto inverno, ma è anche vero che finché questi sono funzionanti esiste la tentazione di usarli in caso di bella giornata» spiega Vincenzo Donvito, presidente dell’associazione dei consumatori Aduc.
Il ricorso alla sospensione delle polizze è stato maggiore durante il lockdown e le prime fasi della pandemia, come fa notare Marco Buccigrossi, Digital Business Director di Verti Assicurazioni: «Noi, ad esempio, finora abbiamo consentito la sospensione temporanea della polizza ai clienti che ne facevano richiesta. Nel corso del 2020, ad esempio, abbiamo registrato la sospensione temporanea di un importante numero di polizze. Continueremo a farlo finché la direttiva entrerà in vigore in Italia, anche se, rispetto allo scorso anno, le richieste di sospensione della polizza stanno progressivamente diminuendo a fronte di un ritorno alla circolazione».
Come funziona (finora) la sospensione della polizza
Per risparmiare sul costo del premio assicurativo, finora è stato possibile sospendere la propria polizza, come previsto dalle norme italiane. Si tratta di un provvedimento temporaneo, per un periodo che va dai 3 mesi a 1 anno. È sufficiente comunicare l’intenzione alla compagnia assicurativa via internet, tramite fax o raccomandata con ricevuta di ritorno, specificando le proprie generalità e il numero di polizza, dichiarando di essere a conoscenza del divieto di circolazione con il veicolo in questione. Andrà anche consegnato il tagliando assicurativo alla compagnia e l’eventuale carta verde per circolare all’estero. Le compagnie assicurative possono anche prevedere “pacchetti” differenti, per esempio autorizzando al massimo una o due sospensioni in un anno, mentre altre non accettano la richiesta di sospensione se mancano pochi mesi al termine della polizza.
Ad oggi, comunque, la polizza non può essere sospesa se il veicolo assicurato è in leasing o in finanziamento. Ovviamente, nel caso in cui avvenga un sinistro che coinvolga un mezzo non assicurato, sarà il proprietario a dover pagare di tasca proprio l’eventuale danno ad altri veicoli o a persone.
Come cambieranno le norme
Questa pratica, però, non sarà più possibile in futuro, per via delle disposizioni europee, che hanno recepito una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue, secondo cui l’oggetto dell’assicurazione è l’”uso del veicolo”, inteso come qualsiasi utilizzo conforme alla sua funzione di trasporto, non importa se fermo o in movimento, in luogo pubblico o privato. «Per ora gli automobilisti e motociclisti hanno ancora un po’ di tempo, perché la direttiva europea va recepita dall’Italia. Immagino che possano volerci un paio d’anni, ma è bene iniziare a pensarci, se si era abituati a ricorrere alla sospensione temporanea del proprio mezzo» spiega Donvito, presidente dell’associazione dei consumatori Aduc.
D’altro canto non è escluso che possano essere trovate soluzioni alternative. «Seppur nell’ovvio rispetto delle normative vigenti, faremo il possibile per trovare un’alternativa. Auspichiamo, inoltre, un confronto portato avanti dall’associazione di categoria e che trovi la possibilità di venire incontro al cliente anche su questa tematica» spiega Buccigrossi.
Le eccezioni alla regola
Con le nuove indicazioni europee, dunque, l’assicurazione auto andrà pagata anche se il proprio veicolo rimarrà fermo e utilizzato. Per esempio, se si lascia nel posteggio sotto casa e si parte per un lungo soggiorno all’estero, l’Rc sarà comunque obbligatoria. Esiste, però, un’eccezione: riguarda la possibilità di continuare a non pagare l’assicurazione nel caso in cui il veicolo sia parcheggiato nel proprio garage o cortile e sia reso inidoneo alla circolazione. Un altro caso in cui si potrà continuare a non ricorrere alla copertura assicurativa riguarda i mezzi che non sono in grado di muoversi in quanto molto vecchi o non funzionanti, per esempio perché privi di ruote o motore.