Segugio, Facile, SosTariffe, Mioassicuratore, 6sicuro, Chiarezza: sono solo alcuni dei comparatori online che permettono di mettere a confronto diverse proposte assicurative e di selezionare l’offerta migliore. Soprattutto sulle polizze auto promettono un sostanzioso risparmio. Ma è proprio vero? La convenienza in molti casi c’è, ma ci sono anche alcuni coni d’ombra. Già tre anni fa l’Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) aveva bacchettato i siti di comparazione per la scarsa trasparenza: «Prendono in considerazione solo le compagnie con cui hanno stipulato accordi di partnership e da cui percepiscono provvigioni». Da quel momento qualcosa è migliorato: i siti indicano le compagnie assicurative con cui hanno stretto contratti commerciali (a volte sono chiamati partner, altre operatori) e l’entità delle provvigioni ricevute.
Ma rimane ancora valida la denuncia di Ivass nel suo documento: «Il cliente rischia di vedersi assegnato un prodotto non in linea con le sue caratteristiche perché le polizze paragonate tra loro non sono omogenee». Per risolvere i problemi, nei primi giorni del 2019 sarebbe dovuto partire il nuovo “preventivatore pubblico”. Obiettivo: dotare i cittadini di uno strumento indipendente in grado di elencare in modo completo e senza conflitti d’interesse le offerte di tutte le assicurazioni. Ma i tempi di lancio stanno slittando e se ne riparlerà verso fine 2019. Nell’attesa è utile sapere come usare al meglio i comparatori che già esistono.
Come funzionano?
L’utente deve compilare un modulo online con i dati essenziali dell’auto e del proprietario, la sua storia assicurativa, il tipo di contratto richiesto, modalità di pagamento, eventuali garanzie accessorie (polizza furto-incendio, kasko, assistenza legale o stradale, tutela cristalli). Al termine vengono visualizzati (o inviati via mail) i preventivi delle diverse compagnie.
Quali compagnie includono?
Prendono in considerazione solo le assicurazioni online o telefoniche. Il comparto cresce ma, spiega Alberto Floreani, docente di Economia delle assicurazioni all’università Cattolica di Milano: «è ancora marginale. Fra le assicurazioni danni (tra le quali l’RC auto pesa per il 50%) le polizze online e telefoniche incidono solo per il 10%. Nel nostro Paese c’è ancora resistenza ad abbandonare il rapporto con l’assicuratore di fiducia». La fetta di mercato è comunque destinata a crescere. Un’analisi della società di consulenza Deloitte stima che in Italia raggiungerà il 27% entro il 2020, per una cifra potenziale di oltre 4 miliardi di euro. E con essa crescerà il peso dei comparatori.
Fanno davvero risparmiare?
Dipende dal tipo di polizza che hai attualmente e dalle garanzie che cerchi. Se provieni da una compagnia di assicurazioni tradizionale (con sede fisica e contatto diretto con i consulenti), probabilmente risparmierai perché le assicurazioni online abbattono i costi legati a filiali e dipendenti. Per quantificare il risparmio l’unico modo sicuro è munirsi di pazienza e verificare online le proposte delle compagnie non comprese nel comparatore utilizzato.
A che cosa bisogna fare attenzione?
La regola aurea è: non fermarsi solo al prezzo del preventivo. «Aspetti apparentemente secondari possono cambiare molto il costo finale di una polizza. Quindi bisogna accertarsi che i prodotti confrontati siano effettivamente uguali». È cruciale verificare se nei contratti c’è l’obbligo di guida esclusiva (significa che la polizza non coprirà i danni se l’auto è guidata da altri) o il diritto di rivalsa (che autorizza la compagnia a chiedere rimborsi al conducente se stava guidando sotto l’effetto di alcool o droghe).
Allo stesso modo, vanno verificati i massimali previsti per i danni causati a cose e persone durante un incidente: quelli minimi previsti dalla legge sono rispettivamente di 1,2 e 6 milioni di euro, ma alcune compagnie ne propongono di ben più alti. Un ultimo consiglio: i comparatori non tengono conto di eventuali convenzioni. È quindi utile fare un controllo sul sito della compagnia prescelta per verificare la possibilità di sconti più alti. E in questo caso stipulare la polizza direttamente con l’assicurazione.
Le nuove formule economiche
Stando alle statistiche dell’Icdp (International car distribution program) gli automobilisti italiani percorrono circa 12.000 chilometri l’anno. Ma molti ne fanno decisamente meno, soprattutto chi usa l’auto solo per i tragitti urbani casa-lavoro. In questo caso è utile valutare la stipula di un’assicurazioniea chilometro: per chi percorre meno di 5.000 km il risparmio può essere considerevole.
Un’altra opzione sono le assicurazioni temporanee, utili a chi usa l’auto solo in determinati periodi dell’anno. Possono essere valide per 1, 3, 5, 15 e 30 giorni, oppure trimestrali, quadrimestrali e semestrali. Diversi studi hanno stabilito che questo tipo di copertura è vantaggiosa solo se l’auto viene utilizzata meno di quattro mesi in un anno. I risparmi possono oscillare tra il 25 e il 50% rispetto a una polizza annuale, a seconda di quanto si usa l’auto.