Il prezzo della benzina ha ormai superato la soglia psicologica dei 2 euro al litro, anche negli impianti self, e l’Osservaprezzi Carburanti del ministero dello Sviluppo economico registra nell’ultima settimana un aumento del 49,2% in una settimana. Gli occhi di tutti sono quindi puntati sul governo, che dovrebbe varare a breve un nuovo intervento contro il caro carburanti. Entro la prima settimana di luglio è atteso un provvedimento per dilaterà il taglio delle accise, e calmierare, per quanto è possibile, i prezzi alla pompa. Secondo le ipotesi lo sconto potrebbe salire dai 30,5 centesimi attuali a 35, fino a Ferragosto, oppure durare tutta l’estate fino all’8 settembre.
L’indagine di Altroconsumo sul prezzo della benzina
Basterà? In molti hanno dubbi, e chiedono per questo all’esecutivo di mettere tetto ai listini dei carburanti. Risparmiare sugli spostamenti in auto, infatti, diventa sempre più difficile. Per dare una mano ai consumatori, intanto, Altroconsumo ha condotto un’indagine sul prezzo di benzina e gasolio, gpl e metano, per scovare le insegne più convenienti. L’associazione ha monitorato i prezzi praticati dagli impianti sul lungo periodo, dal 29 marzo 2021 al 12 aprile 2022, con l’obiettivo di verificare quali siano le insegne che hanno i listini più contenuti. I dati sono stati presi dall’Osservatorio prezzi e tariffe del Ministero dello Sviluppo economico, e tengono in considerazione 14.506 impianti sulle strade urbane ed extraurbane, e 455 della rete autostradale, dove tradizionalmente il costo al litro è più elevato.
Le Pompe bianche non sono un affare, quelle delle Gdo sì
Il primo dato a sorpresa, è che non sempre distributori no logo fanno rima con risparmio. Dall’analisi dei prezzi è emerso che nelle cosiddette “pompe bianche” cioè gli impianti senza insegna, il pieno resta in media più costoso rispetto alle grandi compagnie . Bisogna insomma guardare di volta in volta il prezzo alla pompa, senza dare per scontato che rivolgersi ai no logo sia la mossa vincente per spendere meno. Al contrario, i listini degli impianti legati alle catene della distribuzione sono risultati convenienti. Tra tutti, Carrefour è quello che mostra la dinamica dei prezzi più virtuosa: da marzo 2021 ad aprile 2022, il costo dei carburanti è addirittura calato dell’1,2%
Benzina, le insegne col prezzo più basso
Purtroppo non è facile avere risparmi significativi sul prezzo della benzina, perché sia sulle strade cittadine sia in quelle extraurbane, i listini sono abbastanza allineati. Le oscillazioni di prezzo, segnala sempre Altroconsumo, raggiungono per la verde un massimo del 2% in città e del 4% in autostrada, che significa, partendo da un prezzo base di 2 euro al litro, una differenza che si aggira al massimo intorno ai 7-8 centesimi al litro. In città e sulle strade extraurbane, la gara della concorrenza la vince in ogni caso l’insegna Tamoil, che secondo l’associazione offre il prezzo più basso. Le più costose sono invece Api-Ip e Agip Eni. Quanto alle autostrade, il primo posto va a pari merito a Tamoil, Q8 e Sarni Oil.
Gasolio, con l’insegna sbagliata si può spendere il 7% in più
Anche per i prezzi del gasolio le differenze non sono elevate: in testa alla classifica c’è sempre Tamoil, la più cara è Agip Eni (circa +3% rispetto alla meno cara). In autostrada invece, le differenze si fanno più marcate, e la forbice tra le insegne più convenienti (Sarni Oil, poi da Tamoil, Q8 ed Esso) e la più cara (Agip Eni), arriva a circa il 7%.
Gpl e metano, occhio al brand
Va meglio per chi si sposta con Gpl e metano: in questo caso la possibilità di risparmiare sale. In autostrada, per esempio, la compagnia più conveniente è Q8, e qui fare rifornimento costa in media l’11% in meno rispetto alla più cara, che questa volta è Api-Ip. Quanto al metano, è ancora Sarni Oil il brand dove il pieno è più economico, mentre da Esso si spende in media circa il 12% in più.