«Ormai si tratta di una realtà e anche il mondo della finanza lo ha sdoganato». Ne sono convinti gli esperti, di fronte al nuovo rialzo record di Bitcoin, la più famosa tra le criptovalute, ormai in circolazione da 13 anni. Nei giorni scorsi il valore di un solo Bitcoin ha superato nuovamente quota 60mila dollari, quasi un nuovo record dopo i 65mila sfiorati lo scorso aprile. Sembra passato un secolo da quando, nel 2011, una moneta “virtuale” valeva appena 1 dollaro. Ma cosa è successo, quali sono i motivi per cui si è assistito alla crescita di questa valuta e soprattutto a cosa serve e come si usa?
Perché è boom
Di recente stiamo assistendo a una rivalutazione di Bitcoin, che fa tornare (nuovamente) questa criptovaluta sotto i riflettori. Lo aveva fatto anche in passato, a fasi alterne, ma ora sembra che i tempi siamo maturi per non considerarla più solo un “esperimento” da esperti informatici. «È così, ormai Bitcoin è una realtà» commenta il prof. Ferdinando Ametrano, docente di Bitcoin e Blockchain Technology all’università di Milano-Bicocca, amministratore delegato di CheckSig, che si occupa proprio della gestione di Bitcoin, e tra i massimi esperti del settore.
Cosa è cambiato? «È accaduto che nell’ultimo anno Bitcoin è stato sdoganato negli Stati Uniti e nel mondo della finanza, tanto che la criptovaluta è stata quotata al Nasdaq, la più grande borsa per questa moneta. È diventato più facile investire in Bitcoin sia per i grandi investitori serviti dalle banche di investimento come Goldman Sachs, JPMorgan o altre, sia per i piccoli investitori, ad esempio con Paypal» spiega Ametrano.
Bitcoin è sicuro?
Per chi non “mastica” finanza tutti i giorni può sembrare un argomento ostico, ma soprattutto rimane il dubbio che la criptovaluta non sia “sicura”. «In realtà la criptovaluta ha retto anche di fronte alla decisione della Cina di proibirla, dimostrando capacità di resistere anche a scossoni formidabili. La quotazione di Coinbase a 65 miliardi di dollari, un valore superiore alla maggioranza degli istituti bancari europei, chiarisce che non siamo di fronte a un fenomeno folkloristico, ma una realtà importante e seria» conferma Ametrano.
Ma a cosa serve?
Cosa si può fare con i Bitcoin?
Le domande più frequenti sono due: è una moneta legale? E a cosa serve? «Non c’è dubbio che Bitcoin sia legale. Il fatto che possa essere usata anche per attività illecite, esattamente come internet o i dollari, anche per attività illecite non significa che lo sia di per sé – spiega l’esperto – Quanto all’uso va chiarito che, sebbene sia utilizzabile anche come moneta, è più corretto considerarla simile all’oro: è un bene rifugio su cui investire a medio e lungo termine. È un bene scarso perché non è duplicabile a piacere, diversamente dalle monete emesse da una banca centrale, per questo è considerato “oro digitale”. Finora ha dimostrato di rivalutarsi nel tempo, mentre euro e dollaro perdono potere di acquisto per la svalutazione programmata, decisa dalle banche centrali».
Cosa si può comprare?
L’uso principale, quindi, è nell’ambito degli investimenti, anche se teoricamente si possono pagare beni e servizi in Bitcoin: «Anche in Italia è tecnicamente possibile, perché ci sono alcuni ristoranti, hotel e concessionari d’auto che accettano il pagamento in criptovaluta, ma non lo consiglierei perché il valore di Bitcoin sta crescendo nel tempo. Per fare un esempio pratico, nel 2010 c’è stato un caso in cui due pizze sono state pagate 10.000 Bitcoin. Oggi, per la rivalutazione della moneta digitale, il conto equivarrebbe a 600 milioni di dollari: decisamente troppo! – spiega Ametrano – Piuttosto va considerato un bene rifugio, o comunque come un investimento in azioni, obbligazioni o oro fisico».
Si può prelevare?
«È vero che esistono delle colonnine tipo bancomat, ma in realtà sono “borse di scambio” dove si compra o vende Bitcoin. Sono semplici nell’uso, ma prevedono commissioni molti alte. Vanno bene per un’operazione estemporanea, ma per un uso significativo è meglio affidarsi a borse o intermediari qualificati» spiega Ametrano.
Attenzione agli investimenti
Se si vuole investire, è bene tenere a mente alcuni consigli dell’esperto: «Innanzitutto va chiarito che purtroppo ci si muove ancora nel Far West, perché gli enti regolatori di fatto non hanno regolamentato il settore. È un terreno nel quale – va detto – ci sono ancora molti attori improvvisati – chiarisce l’esperto – Proprio come nel Vecchio West l’oro c’è e luccica, ma attenzione ai compagni di avventura che si scelgono». L’idea di un facile guadagno ci può essere, se si pensa che Bitcoin nell’ultima settimana ha registrato un rialzo del 5%, che arriva al 40% negli ultimi 15 giorni.
I consigli
«A meno di non essere molto esperti nel campo, come quando si decide di investire in azioni o altri titoli, occorre scegliere con attenzione il proprio consulente, documentandosi sulle competenze e reputazione. Se ci si rivolge a una società, ad esempio, è utile verificare la presenza di certificatori esterni e di garanzie assicurative. Meglio comprare solo su borse affidabili, evitando tutti i mercati dubbi. È anche importante ricordare che si tratta di un investimento di lungo periodo, potenzialmente molto redditizio, ma anche volatile (come per le azioni), quindi è bene stabilire una cifra ben definita, non troppo elevata rispetto al proprio patrimonio, che sarà in qualche modo “messa a rischio» – spiega Ametrano – per un periodo di almeno 4/5 anni».
«Infine, attenzione a dove si custodiscono i Bitcoin: esiste la possibilità di fare da sé, utilizzando un proprio Wallet (portafoglio), ma questo può andar bene per cifre contenute. Se l’investimento è maggiore, è meglio scegliere altre soluzioni, come le società specializzate. È come per i gioielli di famiglia: se sono pochi si possono anche tenere in casa; se il valore aumenta magari si opta per una cassetta di sicurezza, mentre se il patrimonio è ingente si sceglierà il caveau di una banca» conclude l’esperto.