Una moneta che ha battuto ogni record di cambio sul mercato americano. Se ai primi di ottobre un bitcoin valeva 235.01 dollari, arrivati a fine mese quella valuta virtuale ha toccato il picco più importante dell’anno, venendo cambiata a 334.67 dollari. Un’impennata di quasi 100 dollari in più. Ma è denaro affidabile?
Che cos’è il bitcoin
Il bitcoin è una moneta virtuale e digitale, scambiata via internet, direttamente fra due persone. Non è soggetta ad alcun controllo, come può essere una banca centrale. Il trasferimento è velocissimo: massimo sei minuti perché questi soldi passino da un punto all’altro del mondo. In pratica si tratta di un sistema bancario parallelo.
Come funziona il bitcoin
Ogni utente può crearsi un account e quindi costruirsi il suo “wallet”, un forziere super sicuro dove tenere il proprio denaro digitale. I sistemi di sicurezza informatica che sono stati costruiti per proteggere queste casseforti personali prevedono codici segreti lunghi fino a 100 caratteri alfanumerici. Praticamente, sono inviolabili. Anche in Italia, negli ultimi 3 anni sono nate aziende specializzate che forniscono questo genere di servizio. E che hanno predisposto addirittura dei bancomat, dove riconvertire il denaro virtuale in denaro di carta o viceversa o per trasmettere denaro. Ovviamente non serve alcuna tesserina bancomat. Sei colonnine sono state installate a Roma, Milano, Firenze, Trieste, Udine e Pisa; negli Stati Uniti ce ne sono già un centinaio; in Canada, una settantina. Utilizzando lo stesso sistema è anche possibile fare acquisti (nei negozi che accettano questi bitcoins) oppure inviare denaro all’estero a un utente provvisto di “wallet” e con una commissione molto vantaggiosa rispetto ai tradizionali sistemi di Money Transfer.
Il problema del cambio
Il vero problema è la fluttuazione della conversione fra la moneta vera e il bitcoin, cioè il cambio. A quanto viene cambiato un bitcoin in euro? Oggi, 2 novembre 2015, il suo valore è pari 299.73 euro. Ma in febbraio 1 bitcoin valeva 196 euro e, a novembre 2013, era schizzato addirittura a 880 euro. Un ottovolante troppo vorticoso per essere considerata una moneta affidabile: è questo il principale limite. Oggi il vostro wallet potrebbe valere una fortuna: ma chi ci garantisce che un domani non sia solo un pugno spiccioli?
Cosa dice la Banca d’Italia
In Italia non c’è ancora una regolamentazione. Bankitalia – in una nota del 30 gennaio 2015 – ha chiarito che queste valute virtuali “non sono moneta legale e non devono essere confuse con la moneta elettronica”. E ha invitato le nostre banche a non comprarle, allineandosi con un parere delle autorità europee. Vi sono infatti alcuni rischi, trattandosi di denaro che passa sul web e usa codici segreti per proteggerli: perdite o furti di bitcoin, fallimento di piattaforme di scambio, attività di riciclaggio e altre situazioni criminali. I sostenitori di questa nuova moneta dicono invece che il denaro, seppur criptato da formule matematiche, è perfettamente tracciabile, cioè vi si può risalire sia a chi lo invia, sia a chi è mandato. “Il fenomeno comunque è stato oggetto di considerazione da parte di numerose autorità internazionali, governi, banche centrali e autorità di vigilanza, interessati a comprendere se, ed eventualmente in che modo, regolamentarlo” fa sapere la Banca d’Italia.
A ciascuno il suo coin
Il bitcoin è il nome più conosciuto fra le monete virtuale. A logica, ognuno potrebbe crearsi la sua moneta digitale di scambio. Tant’è che nel mondo pare ci siano almeno 500 monete che funzionano esattamente con lo stessa schema e gli stessi principi. Nel South Dakota, Stati Uniti, il bitcoin è diventato anche moneta ufficiale: una riserva indiana semiautonoma, la Lakota Nation, l’ha adottato con il nome di “Mazacoin”.