Sono molte le lettrici che ci scrivono perché hanno ricevuto una bolletta della luce o del gas salatissima a causa di un errore nella lettura del contatore.
Abbiamo chiesto a Marco Vignola, responsabile settore Energia per l’Unione nazionale consumatori (consumatori.it) come bisogna comportarsi.
1. Il reclamo
«Se la lettura non è corretta devi prima di tutto inviare un reclamo all’azienda (trovi l’indirizzo sulla prima pagina della bolletta) per contestare l’errore» spiega l’esperto.
2. L’interruzione del pagamento
Se hai l’addebito della bolletta sul conto corrente, dopo aver mandato la contestazione, puoi interrompere il RID in attesa della risposta del gestore, che dovrebbe arrivare entro 40 giorni. «Non corri il rischio che ti venga staccata l’utenza perché il gestore deve prima inviarti un sollecito di pagamento. E nel frattempo la questione si dovrebbe risolvere» rassicura Vignola.
3. Se l’azienda ignora il reclamo
I grandi gestori come Eni, Enel, Edison, A2A, Acea, E.on, Iren, hanno attivato la conciliazione paritetica ADR, che permette di risolvere le controversie in modo semplice, gratuito e veloce senza ricorrere alle vie giudiziali. Puoi accedere al servizio direttamente dal sito del tuo gestore o rivolgendoti alle associazioni dei consumatori. «In genere, quando viene avviata questa procedura, le compagnie sospendono le attività di recupero crediti e di distacco della fornitura» chiarisce l’esperto. Se la tua azienda non ha accordi con le associazioni, puoi comunque aprire la conciliazione tramite l’Autorità per l’energia (arera.it). Entro 90 giorni il caso dovrà essere risolto.
4. I tempi
Anche nei casi più gravi, non esiste nessuna procedura d’urgenza: per risolvere la vertenza devi comunque attendere che siano trascorsi 40 giorni dal reclamo. La durata media della procedura di conciliazione paritetica è due mesi.