Arriva per i condomìni la proroga sulle bollette della luce. Il passaggio forzato al mercato libero dell’elettricità per le utenze non domestiche è stato spostato dal 1 gennaio al 1° aprile 2023. La decisione è stata presa dall’Arera, l’Autorità per l’energia, dopo l’allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori. I condomìni hanno dunque quattro mesi in più per adeguarsi. Terminata questa fase, le utenze che hanno ancora un contratto nel servizio di maggior tutela dovranno scegliere un fornitore nel libero mercato.

Bollette condomìni: cosa succede il 1° aprile

Non parliamo di utenze “casalinghe” – per quelle lo switch è fissato nel 2024 – ma dei contratti della luce per nelle parti comuni degli edifici, dalle scale ai giardini, dal cancello elettrico all’ascensore, che paghiamo nelle rate del condominio.

A lanciare l’allarme è Marco Vignola, responsabile energia dell’Unione nazionale dei consumatori, che ha denunciato un paradosso nato da un vuoto normativo. «Le utenze dei condomìni non sono classificate come utenze domestiche, e per legge rientrano tra “le altre utenze”, assieme a imprese, studi professionali, bar o negozi.

Rischio rincari per i condomìni che restano nel mercato tutelato

«Chi ha già un contratto nel libero mercato non ha di che preoccuparsi, perché non cambierà nulla», rassicura Vignola. «Diverso è il discorso per i condomini che sono ancora nel servizio di tutela». In questo caso, se entro fine anno non sarà stato effettuato il passaggio, a gennaio le utenze passeranno al cosiddetto “Servizio a tutele graduali”.

Bollette: cos’è il servizio a tutele graduali

In altre parole saranno assegnate ai venditori che si sono aggiudicati la fornitura nella regione di riferimento attraverso un’asta. Saranno loro a garantire l’erogazione del servizio, che non subirà interruzioni. A cambiare saranno però le condizioni economiche del contratto. Se fino a oggi chi è nel servizio di maggior tutela paga le tariffe “nazionali” stabilite dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti, chi entrerà nel Servizio a tutele graduali dovrà attenersi ai prezzi stabiliti dai singoli venditori in fase di asta. E non è detto che saranno più convenienti. «Molto cambierà in base al territorio, ai consumi e a quanto stabilito dall’azienda. Di certo le tariffe saranno variabili e al Pun, il prezzo unico di riferimento all’ingrosso su cui vengono costruite le tariffe nazionali, sarà aggiunto uno spread, una componente fissa che andrà all’azienda».

L’alternativa del libero mercato anche per i condomìni

Per evitare il Servizio a tutele graduali, i condomìni dovranno passare a libero mercato. Anche in questo caso, però, la batosta potrebbe essere dietro l’angolo, perché in questo momento i prezzi praticati sono ai massimi storici. Secondo il Codacons, nel mercato libero il costo dell’elettricità è quasi quadruplicato, salendo del 329% in un anno, mentre nel tutelato l’incremento è “solo” raddoppiato, passando al 91,5%.

Cosa fare: per cambiare venditore serve la delibera condominiale

La prima cosa da fare è informarsi se l’utenza condominiale è ancora nel servizio di maggior tutela. In caso positivo bisognerà incaricare l’amministratore di cercare un gestore nel mercato libero. Non sarà semplice trovare proposte convenienti in questo periodo storico, ma potrà essere utile guardare le proposte sul ilportaleofferte.it, il comparatore ufficiale dell’Authority. «Bisognerà poi comportarsi come quando si sceglie un qualsiasi fornitore», suggerisce Vignola. «In assemblea saranno portate una o più proposte, e il condominio dovrà deliberare sul da farsi».