Batosta in arrivo per milioni di utenti, quelli che hanno ancora contratti a maggior tutela, cioè sganciati dal libero mercato e disciplinati da un soggetto pubblico. Le bollette di energia elettrica e metano, nell’ultimo trimestre dell’anno, diventeranno ancora più pesanti.
Ecco i rincari in arrivo in bolletta
La luce, per una famiglia tipo, costerà il 7,6 per cento in più rispetto al terzo trimestre dell’anno, un salasso. Per il gas l’aumento sarà del 6,1 per cento, altra mazzata non da poco. I rincari sono stati decisi dall’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), chiamata ad aggiornare le tariffe di tre mesi in tre mesi. L’anno prossimo non andrà meglio. Anzi. Per contenere un poco gli aumenti, dovuti all’escalation dei prezzi delle materie prime energetiche e delle quotazioni all’ingrosso, ora è stata di nuovo bloccata la lievitazione degli oneri generali di sistema, una delle voci della bolletta. Ma questo congelamento, uno “scudo” protettivo, da gennaio non ci sarà più.
Gli aumenti in bolletta tradotti in soldoni
Concretamente, da qui a fine 2018, di quanti soldi si parla per una famiglia tipo? La risposta dipende da come si fanno i calcoli. Arera prende in considerazione l’anno scorrevole (compreso tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018) e lo rapporta al 2017. Per l’elettricità la spesa salirà mediamente di circa 32 euro. Per il gas si sborseranno 61 euro in più, sempre in media. Per l’Unione nazionale consumatori l’aggravio sarà maggiore.
Ragionando su base annua (periodo dal 1° ottobre 2018 al 1° ottobre 2019, confrontato con i dodici mesi precedenti), il risultato è di 42 euro extra per la luce e 67 euro per il gas, ben oltre quota 100. “Una stangata. Nonostante Arera abbia opportunamente rinnovato l’intervento di scudo – commenta Marco Vignola, responsabile del Settore energia dell’associazione – si tratta di rialzi da record che avranno effetti pesanti sulle famiglie in difficoltà”.
In difficoltà famiglie e piccole imprese
Tra i commenti negativi, e preoccupati, si registra anche quello di Coldiretti. L’aumento delle tariffe energetiche pesa sui conti delle famiglie e anche sui costi delle imprese e rende più onerosa la produzione. Questi rincari hanno un doppi effetto negativo. Riducono il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie. Fanno aumentare i costi delle imprese, particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’inizio dell’autunno. La spesa per energia si riflette in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole sia la trasformazione e distribuzione”.
Il passaggio al mercato libero
I cittadini tartassati hanno ancora 21 mesi di tempo, almeno, per lasciare il mercato tutelato e passare al mercato privato, scegliendo a quali società affidarsi per la fornitura di gas e luce. Per trovare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze, con un occhio al portafoglio, Arera mette a disposizione il Portale offerte (ilportaleofferte.it), gestito da Acquirente Unico, pubblico e indipendente. Famiglie e piccole imprese, facendo ricerche su questo sito, possono confrontare in modo semplice e chiaro le soluzioni disponibili, le diverse tariffe, le clausole.
D day il primo luglio 2020, salvo proroghe
La scadenza, per decidere, è slittata a fine giugno 2020. Per adesso. Non, è escluso, accennano gli addetti ai lavori, che il termine massimo possa cambiare ancora. Il decreto che fissa il d-day al primo luglio 2020 – la data dell’avvento totale del mercato libero – non è ancora stato emesso.