Con il caro bollette da ottobre, diventa ancora più importante poter contare sui bonus a disposizione per poter contenere gli effetti dei rincari. Il Governo aveva già prorogato il bonus bollette per luce e gas fino al 30 settembre e ora lo ha esteso ulteriormente. Si tratta di un sostegno riservato alle famiglie con un ISEE fino a 12mila euro all’anno, che sale a 20mila nel caso dei nuclei numerosi. Ma c’è anche la possibilità di pagare in più rate rispetto a quelle già previste.

Bonus bollette fino al 31 dicembre 2022

Il “bonus bollette”, cioè lo sconto sui costi di luce e gas, è una forma di sostegno pensato per le famiglie con le fasce di reddito più basse e rischiava di scadere. Il consiglio dei Ministri lo ha esteso fino al 31 dicembre 2022. Serve a sostenere i nuclei più in difficoltà, specie in questo momento di rincari dei prezzi dell’energia, iniziato già prima della guerra e diventato più evidente dall’invasione della Russia in Ucraina.

Il bonus è assegnato in modo automatico, quindi senza dover presentare una domanda apposita ed è anche retroattivo: è possibile riceverlo anche sulle mensilità a partire da gennaio 2022, purché si rientri nei limiti del tetto massimo ISEE.

I requisiti del bonus bollette e come riceverlo

Proprio riguardo l’ISEE, l’esecutivo aveva già deciso di innalzarlo da 8.265 a 12.000 euro all’anno, e da 12.000 a 20.000 in caso di famiglia numerosa, con 4 o più figli a carico. Il Governo attualmente in carica valuterà se estendere la platea dei beneficiari, quindi alzare il tetto dell’Isee. Questo “sconto” si può ricevere in tre modi differenti: sotto forma di compensazione, sulla base dell’importo già pagato nelle bollette precedenti; come rimborso, nel caso in cui la compensazione non sia possibile; infine, con un ricalcolo se le bollette non siano ancora state saldate per i mesi trascorsi da gennaio 2022.

Il bonus bollette è retroattivo

Nel decreto che estende il bonus bollette a tutto il 2022 è prevista anche una retroattività: è valida per chi non è riuscito a presentare in tempo l’ISEE nel primo trimestre dell’anno, per cui le somme eccedenti saranno compensate in modo automatico in bolletta non appena presentata la documentazione richiesta. Se lo sconto non fosse possibile nella prima fatturazione utile, si procederà con un rimborso. L’importo dipenderà dall’adeguamento del prezzo di luce e gas, mensile o trimestrale, e in base alle zone climatiche di residenza per quanto riguarda il solo gas.

Bonus da 600 euro per le imprese

Il Governo ha previsto un ritocco anche del cosiddetto “Bonus 600 euro” alle imprese sempre sul fronte delle bollette di luce e gas. Consiste in un contributo per pagare le tariffe energetiche (ma include anche l’acqua), previsto nel Decreto Aiuti bis (115/2022), convertito in legge con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Si tratta, in realtà, di un sostegno compreso tra i “fringe benefits”, cioè i benefici di carattere aziendale come auto, cellulari, polizze assicurative, buoni pasto, ecc. La novità è che l’esecutivo ha innalzato il contributo da 258,23 euro a 600 euro per il periodo di imposta 2022.

In concreto, le aziende possono offrire ai dipendenti somme per il pagamento o rimborso delle utenze: alla società conviene perché si riduce l’imponibile fiscale (sono infatti somme totalmente deducibili), mentre per il lavoratore il benefit è una somma netta, non soggetta a contribuzione, quindi non genera aumento della pensione, ma non è neppure soggetto a tassazione. Il Bonus bollette da 600 euro non esclude quello da 200 sui carburanti, che può spettare – a scelta del datore di lavoro – al singolo dipendente.

Bollette pagabili in 10 rate

Rimane confermata la possibilità di rateizzare gli importi in bolletta, già prevista per il primo semestre 2022 e con un massimo di 10 rate. La possibilità di suddividere l’importo della bolletta in più rate infatti esiste da tempo, anche prima degli aumenti in corso. Al momento si può arrivare fino a dieci rate (che non sempre corrispondono a 10 mensilità!) senza interessi. Le modalità possono variare a seconda del fornitore di luce o gas, ma per tutti in generale è prevista la possibilità di scaglionare il pagamento quando l’importo dovuto è superiore ai 50 euro.

Chi ha diritto alle rate e quando

Per chiedere la rateizzazione occorrono determinate condizioni. La prima, ad esempio, è che la bolletta contenga un ricalcolo in base ai consumi effettivi rispetto a quelli stimati: a volte, infatti, capita di non fare l’autolettura e quindi le bollette sono calcolate sulla base di consumi stimati. Al momento del conguaglio, però, il totale della fattura potrebbe risultare maggiore rispetto alla media delle precedenti bollette. Se questa cifra risulta superiore del 150% rispetto ai consumi stimati degli ultimi 12 mesi, è possibile richiedere una rateizzazione: questo però vale per le aziende. Attenzione: la percentuale per gli utenti domestici, quindi le famiglie, deve essere del 250% superiore rispetto ai consumi medi precedenti.
Un altro caso in cui è possibile chiedere di diluire l’importo è quando sia accertato il malfunzionamento del contatore, oppure se sono stati compresi pagamenti di consumi non registrati, o ancora se il fornitore non ha rispettato la periodicità prevista per l’emissione: capita se la bolletta arriva, per esempio, con un conto relativo a 4 mesi invece che 2. Infine, si può richiedere la rateizzazione se si è titolari di bonus elettrico e si è costituiti in mora per il mancato pagamento di una o più bollette.

Come chiedere la rateizzazione delle bollette

Ad esempio, per Eni gas e luce si può fare richiesta tramite l’App di Eni gas e luce, recandosi in uno degli store Eni gas e luce, o chiamando il numero verde (800.900.700). Per chi ha un contratto con il Servizio Elettrico Nazionale si può accedere online dall’Area Clienti del sito dedicato o chiamare il numero verde (800 900 800 da rete fissa o il numero 199 50 50 55 da cellulare); mentre i clienti Enel possono accede all’area clienti online o rivolgersi al numero verde (800.900.860), mentre Hera prevede che sia contattato il numero verde (800 999 500) entro massimo 15 giorni dalla data di notifica dell’eventuale costituzione in mora. Un altro requisito è che la domanda sia presentata entro 10 giorni da un’eventuale scadenza.

Come si ottiene la rateizzazione del 2022

La prima cosa da sapere è che la rateizzazione non va richiesta. Il meccanismo della legge, abbastanza singolare, prevede che questo aiuto possa essere fornito ai clienti morosi. Praticamente per ottenere le rate non bisogna pagare la bolletta (e quindi ricordarsi di bloccare eventuali addebiti automatici sui conti correnti bancari).

Alla rateizzazione sono ammessi soltanto i clienti morosi, vale a dire quelli che hanno fatto scadere il termine per il pagamento delle fatture; non è prevista la possibilità di accordarsi prima della scadenza per dilazionare gli importi. L’offerta di rateizzazione arriva infatti con il sollecito di pagamento o con la messa in mora del cliente: il fornitore precisa nella comunicazione termini e modalità di pagamento di quanto dovuto.

«L’iniziativa è stata corretta, ma ha dei limiti» commenta Mauro Antonelli, dell’Unione Nazionale Consumatori, che spiega: «Intanto bisogna aspettare che la bolletta sia scaduta e che sia arrivato il sollecito da parte del fornitore. Inoltre Arera ha introdotto il vincolo che con la prima rata sia liquidato il 50% dell’importo totale. Questo perché ha stimato proprio nel 50% i rincari tra l’ultimo quadrimestre del 2021 e il primo quadrimestre del 2022. In realtà in quel periodo la luce è aumentata del 55% e il gas del 41,8%, ma se si confrontano i prezzi del primo quadrimestre del 2021 e del primo quadrimestre del 2022, si vede che il costo è raddoppiato, crescendo rispettivamente del 129,5% per la luce e del 94,3% del gas».

«Un altro dettaglio a cui prestare attenzione è che la rateizzazione non può superare i 10 mesi, non le 10 rate come si pensava inizialmente» aggiunge l’esperto. Per questi motivi molti fornitori hanno deciso autonomamente di introdurre regole di rateizzazione più flessibili, per esempio senza attendere la scadenza della bolletta.

Lo sconto in bolletta: cos’è e chi può chiederlo

Un’altra misura di sostegno è lo sconto in bolletta. Si tratta di un’agevolazione fino a 177 euro, ma destinata solo ad alcune categorie di soggetti: famiglie con Isee inferiore a 8.265 euro annui; con almeno quattro figli e con Isee fino a 20mila euro annui; titolari di reddito o pensione di cittadinanza. Gli importi dello sconto, dunque, variano in base alla categoria alla quale si appartiene e, in particolare, prevedono questi importi: 128 euro di riduzione per nuclei familiari con massimo due componenti; 151 euro per le famiglie con massimo 4 membri; 177 euro per nuclei con quattro o più componenti. Se questi sono i parametri per la luce, per il gas ad uso civile (e industriali) il governo ha già deciso un’aliquota Iva ridotta al 5% per gennaio, febbraio e marzo 2022.

Attenzione: per lo sconto in bolletta non occorre presentare una domanda, ma la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU, la stessa richiesta per le agevolazioni per la mensa scolastica, assegno di maternità, bonus bebè, ecc.) al Comune, CAF, sito INPS, a inizio anno. Il bonus sarà quindi applicato automaticamente da Arera, che riceve i dati dall’INPS. Si potrà, però, sempre controllare che sia applicato, verificando la fattura. Ogni nucleo familiare ha diritto a un solo bonus per tipologia – elettrico, gas, idrico – per anno di competenza.

Bonus per disagio fisico

Esiste anche un altro sostegno economico per il pagamento delle bollette, riservato però a chi è portatore di disagio fisico (accertato dalla Asl). In questo caso si tratta di un voucher per quei clienti domestici affetti da grave malattia o clienti domestici con fornitura elettrica presso i quali viva una persona affetta da grave malattia, costretta ad utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie per il mantenimento in vita. L’importo varia in base a potenza della fornitura, tipo di apparecchiatura elettromedicale e tempo di utilizzo, e può variare da 90 a 277 euro. Il bonus per disagio fisico, scontato direttamente in bolletta in modo frazionato nell’arco dei 12 mesi, è cumulabile con quello per disagio economico, se ci sono i rispettivi requisiti di ammissibilità.