Pessime notizie per chi non paga le bollette telefoniche ( a meno che non abbia comprovate giustificazioni). Se non si salderanno le fatture (nelle situazioni più gravi, canonizzate) si rischia di finire in una black list e di non poter sottoscrivere nuovi contratti, né con il vecchio gestore, né con altre società di settore (le maggiori sul mercato). Ma bisognerà fare particolare attenzione alle “bollette pazze”, da contestare in tempo utile.
Ecco la novità: il Simoitel
L’avvocato Laila Perciballi, tra le fondatrici dell’associazione “Persona e danno” ed esperta di diritti dei consumatori, spiega meglio che cosa è previsto per gli insolventi. «La novità si chiama Simoitel, cioè Sistema informativo sulle morosità intenzionali nel settore dei servizi di telefonia. Se non paghi le bollette del telefono, detto in estrema sintesi, non potrai sottoscrivere nuovi contratti con gli operatori aderenti all’iniziativa. Si tratta di un meccanismo simile a quello della centrale rischi dei cattivi pagatori delle rate di mutui e prestiti: una volta iscritti nei Sic (Sistemi di informazioni creditizie), restano fino a 5 anni esclusi dal sistema bancario e finanziario. Anche il cliente moroso e in particolari situazioni, tornando ai servizi di telefonia, finirà in una lista nera condivisa dagli operatori del settore. E si vedrà rifiutare la sottoscrizione di un nuovo contratto», salvo che ci si metta in pari con i pagamenti. Il tutto riguarda in prevalenza chi ha una linea telefonica fissa, domestica, per un apparecchio tradizionale e/o per la connessione internet. Le tessere prepagate sono escluse.
«Molte fatture sono illegittime»
Il giro di vite viene presentato dalle società del settore come la soluzione al problema delle bollette non pagate per scelta o per necessità, un’arma di contrasto alle morosità intenzionali gravi (cioè non dovute e circostanze impreviste e contingenti, ma ad una precisa volontà del soggetto) non a qualsiasi insoluto. Nella realtà, ricorda Perciballi, la situazione è molto più complessa e a rischio di abusi.
«Moltissimi sono i casi di utenti che ricevono fatture illegittime, perché, ad esempio, si vedono addebitare servizi non richiesti, od importi maggiori rispetto a quelli contrattualmente pattuiti o, peggio ancora, ricevono doppie fatturazioni. I consumatori vessati dovranno stare molto attenti e contestare tempestivamente le bollette “pazze” per evitare di finire in Simoitel e non poter più aver accesso ai servizi».
Con la black list, altra considerazione dell’esperta, le società di telefonia «possono “colpire ed affondare” tutti gli utenti che passano da un gestore all’altro, cioè da un’offerta commerciale all’altra, lasciando dietro di sé svariate bollette telefoniche non pagate. Ma non sempre hanno ragione le compagnie telefoniche. E quindi, in caso di procedure scorrette, sarà bene denunciare l’accaduto e far valere i propri diritti».
Quali garanzie ci sono?
La permanenza in black list è consentita per al massimo 36 mesi, poi ogni dato verrà cancellato. Chi salderà i debiti o dimostrerà di essere in regola, dandone comunicazione diretta al proprio operatore, avrà diritto alla cancellazione “immediata”. I tempi tecnici prevedono che si proceda proceda entro 7 giorni dall’avviso al gestore. Inoltre, a garanzia degli utenti, si prevede che sarà sempre possibile attivare sim prepagate a prescindere dall’inserimento nel Simoitel.
«Basta turismo telefonico illecito»
Tim è uno dei colossi aderenti al Sistema. «La creazione del Simoitel – precisano dalla società – è stata autorizzata dal Garante della privacy con un provvedimento del 8 ottobre 2015. Si consente il trattamento dei dati dei clienti morosi “intenzionali”, anche senza il loro espresso consenso, purché nel rispetto di determinate condizioni».
Lo scopo dichiarato è quello di «contrastare le notevoli perdite economiche che da tempo subiscono gli operatori telefonici italiani per i mancati pagamenti della propria clientela in particolare, a causa del fenomeno del “turismo telefonico”, cioè di utenti che cambiano società lasciando intenzionalmente pagamenti non fatti o bollette insolute relative all’acquisito di prodotti di valore economico significativo o alle attivazioni di servizi a pagamento rateizzato».
Da chi è gestito il Sistema e chi aderisce?
Il Simoitel è gestito da un soggetto terzo, individuato dagli operatori del settore: è la società Crif, con sede legale a Bologna. Vi aderiscono, ad oggi, Vodafone, Tim/Telecom, Fastweb, WindTre, Tiscali e British Telecom. «Questi soggetti e non altri – viene sottolineato – potranno utilizzare il Sistema allo scopo di tutelarsi e prevenire situazioni di perdite economiche, interrogandolo ed alimentandolo con i dati relativi ai rispettivi clienti morosi intenzionali, in un quadro di reciprocità». Le compagnie telefoniche, dunque, attraverso il data base in comune si scambieranno informazioni sugli utenti insolventi e le useranno per difendere i propri interessi.
Quando si finirà nel Simoitel?
«Un cliente potrà essere inserito nel Simoitel solo quando si verificheranno contemporaneamente le condizioni indicate dallo stesso Garante della privacy: recesso dal contratto a iniziativa di una delle parti (cliente o operatore telefonico) esercitato da non meno di 3 mesi; importo insoluto per ogni singolo operatore telefonico di non meno di 150 euro; presenza di fatture non pagate nei primi 6 mesi successivi alla stipula del contratto; assenza di altri rapporti contrattuali post-pagati, attivi e regolari nei pagamenti con lo stesso operatore telefonico; assenza di formali reclami/contestazioni, istanze di conciliazioni o comunque istanze di definizione di controversie dinanzi agli organi competenti inoltrate dal cliente; ricevimento del preavviso di imminente iscrizione nel Sistema almeno 30 giorni solari prima dell’inserimento».
Informazioni, istruzioni, moduli
Informazioni e istruzioni – per i reclami, per la cancellazione dal Sistema, per referenti e indirizzi… – si trovano nei siti dei singoli operatori e nel portale di Simoitel. Gli interessati possono conoscere i dati registrati nel Sistema, inviando a Crif una richiesta di verifica, attraverso il modulo reperibile online. Nel caso in cui l’utente rilevi inesattezze, piccoli o grandi errori, è prevista la richiesta di integrazioni o di modifica.
A disposizione c’è un numero telefonico (051/4175300) con il risponditore automatico, che guida l’Interessato ad ascoltare i contenuti informativi e dà la possibilità di scegliere di parlare con un addetto. Chi risponde, però, non sempre è in grado di sciogliere tutti i dubbi degli interlocutori e rimanda ai gestori dei servizi di telefonia.