Dal 6 giugno gli italiani finiscono idealmente di versare le tasse e i contributi previdenziali allo Stato, per accogliere il Tax Freedom Day, ossia il giorno della libertà fiscale: in pratica si finisce di lavorare per pagare il dovuto e si inizia a “incassare” lo stipendio per poterne fare ciò che si vuole.
Si tratta di una data frutto di un calcolo della Cgia di Mestre, che sottolinea come non sia “un puro esercizio teorico”, ma anzi dimostri «se ancora ce ne fosse bisogno, l’eccessivo peso fiscale che grava sugli italiani». A proposito di tasse, intanto, il mese di giugno è particolarmente ricco di scadenze, la prima delle quali è il pagamento dell’Imu sulla prima casa.
Qui il calendario delle scadenze da non dimenticare, comprese le date entro cui fare richiesta del bonus da 200 euro.
Imu: chi deve pagarla e quando
La data da segnare sul calendario è il 16 giugno, entro cui va versato l’acconto dell’Imu, l’imposta municipale unica sugli immobili, mentre saldo ed eventuale conguaglio dovranno essere pagati entro il 16 dicembre. Sono tenuti al pagamento tutti i proprietari di immobili intesi come persone fisiche non titolari di partita Iva e i titolari di proprietà di imprese che operano in settori diversi da quelli agevolati, come le imprese del settore dello spettacolo, che per il 2022 sono esonerati in quanto attività particolarmente colpite dalle restrizioni Covid (in questo caso non si paga solo se proprietario dell’immobile e gestore dell’attività coincidono).
Imu, chi non deve pagarla
È confermata anche l’esenzione per le abitazioni principali e relative pertinenze, escluse quelle di lusso (categoria A/1-immobili signorili, A/8- ville e A/9-castelli e palazzi), così come la riduzione del 25% dell’imposta per gli immobili affittati a «canone concordato» (in questo caso è bene controllare presso il proprio comune, perché molte amministrazioni prevedono anche un’aliquota più ridotta). In pratica si paga solo su immobili di pregio o in affitto, dati in uso gratuito, su negozi, depositi, capannoni, altri immobili commerciali e industriali, su orti e su pertinenze non della prima casa o comunque non agevolabili, come per esempio il secondo box, la seconda cantina, ecc. Dal 2022, inoltre, sono esenti dall’imposta i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita (i cosiddetti immobili merce), finché permane tale destinazione e a condizione che non siano locati.
Imu, come si conteggia e si paga
L’importo dell’Imu, a meno di variazioni, è identico a quello dello scorso anno, quindi a giugno si versa il 50% del totale del 2021 e a dicembre il restante 50%. Si paga tramite F24, indicando il codice del tributo e quello del Comune dove si trova l’immobile. In caso di un immobile acquistato nel 2022, si fa riferimento alle aliquote eventualmente approvate per quest’anno e che si trovano sul sito www.finanze.gov.it. Se il Comune avesse modificato le aliquote per il 2022, queste saranno considerate solo in fase di saldo e solo se approvate entro il 28 ottobre prossimo.
L’Imu per separati o residenti in Comuni diversi
Attenzione alle coppie separate o che figurano residenti in Comuni diversi (un escamotage a cui molti hanno fatto ricorso negli anni per evitare di pagare l’Imu sulla seconda casa). Nel primo caso è prevista l’esenzione per legge anche per l’abitazione assegnata per provvedimento giudiziario al coniuge separato o divorziato (anche se non proprietario), purché vi dimori abitualmente e figuri residente all’anagrafe comunale.
Nel secondo caso, invece, con l’articolo 5-decies del decreto legge 146/2021 (convertito in legge n. 215/2021) si è stabilito che sia applicato lo stesso principio sia per i coniugi aventi dimora abituale e residenza in immobili diversi, sia in Comuni diversi: in pratica, l’esenzione Imu spetta su un immobile a scelta dei coniugi, quello presumibilmente con la rendita più alta, mentre sull’altro si dovrà pagare.
La scelta dell’immobile da esentare va comunicata al Comune nel quale si trova, con la presentazione della dichiarazione Imu entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello della variazione: per il 2022 la scadenza sarà quindi il 30 giugno 2023.
Esenzioni “speciali” dall’Imu
Infine, per quanto riguarda l’Imu, alcuni Comuni prevedono un’esenzione per gli immobili posseduti da anziani o disabili residenti in Rsa in modo permanente, purché non siano locati. È poi prevista una riduzione al 37,5%, dal precedente 50%, in caso di cittadini italiani non residenti nello Stato, titolari di pensione estera in regime di convenzione, purché la casa non sia locata o data in comodato, oppure per chi lavora nelle Forze dell’ordine se la casa non è affittata e si risiede in altro Comune per motivi di servizio.
I bonus da richiedere: 200 euro ed esenzione dal canone Rai
Se l’Imu è da pagare, a giugno c’è anche la possibilità di presentare domanda per gli aiuti di Stato Covid. La scadenza è il 30 giugno e riguarda chi è titolare di imprese e soggetti che hanno ricevuto contributi a fondo perduto, crediti d’imposta e altri ristori previsti dal decreto Rilancio.
Quanto al bonus da 200 euro, previsto dal decreto Aiuti del 17 maggio 2022, mancano ormai pochi giorni per conoscere le modalità di richiesta per quanto riguarda i lavoratori autonomi, con partita IVA, stagionali, colf e badanti, per i quali entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del decreto stesso (quindi entro il 17 giugno) si conosceranno le modalità di erogazione.
Per i pensionati, invece, non occorre domanda, perché sarà liquidato col cedolino di luglio dall’INPS, mentre per i lavoratori dipendenti sarà pagato dal datore in busta paga, sempre a luglio. Rimangono, però, i requisiti specifici, come per esempio un reddito entro i 35mila euro annui.
Un’ultima annotazione riguarda la possibilità di richiedere l’esonero dal pagamento del canone Rai, se ne sussistono le condizioni. Anche in questo caso, la data entro cui fare domanda è il 30 giugno.