Dall’inizio della pandemia sono moltissimi i bonus messi a disposizione dal Governo, ai quali si sommano anche quelli delle Amministrazioni locali, come Regioni o Comuni: il risultato è una giungla nella quale può essere difficile districarsi o capire se si hanno i requisiti per presentare domanda. Ma quali sono oggi le agevolazioni più convenienti e richieste? Cosa chiedono in particolare le donne e perché?
Può stupire, ma anche in questo campo ci possono essere molte differenze di genere: ad esempio, a chiedere maggiormente la Naspi sono i lavoratori uomini, mentre le domande di reddito di cittadinanza provengono soprattutto dalle donne.
I bonus più richiesti
«Quello che stiamo osservando è un costante aumento di richieste, legato alla situazione economica e sociale. La pandemia Covid ha pesato: per esempio, sono aumentate molto sia le dimissioni online, sia le Naspi, cioè il sussidio per chi ha perso il lavoro non per scelta, ma magari a causa di licenziamento da parte delle aziende. Nel primo caso, però, si tratta di scelte volontarie, spesso legate all’esperienza del lavoro da remoto durante il lockdown, e che portano l’ex lavoratore dipendente a scegliere di proseguire con lo smart working, magari con un’altra azienda. Nel secondo caso, invece, si tratta di persone licenziate. Per lo più sono uomini (68%), mentre la quota femminile è ridotta a solo un terzo (32%)» spiega Giovanni Pizza, CEO di BonusX, la startup che aiuta gli utenti a scoprire bonus e agevolazioni, e ne semplifica la richiesta tramite la sua piattaforma digitale.
Che agevolazioni chiedono le donne
«Un altro sussidio che viene molto richiesto è il reddito di cittadinanza e in questo caso sono le donne a presentare maggiori richieste – prosegue Pizza – Le donne che ne fanno domanda rappresentano oltre il 58% del totale, secondo i nostri dati aggiornati a fine giugno. Questo ci conferma che si tratta di una misura legata alla situazione lavorativa: con una minor occupazione femminile in Italia e soprattutto meno lavoro stabile, le donne si trovano spesso in difficoltà economica». «Al contrario, il maggior divario di genere si ha con la Naspi, proprio perché i lavoratori dipendenti sono soprattutto uomini e dunque anche coloro che perdono il posto rientrano prevalentemente in questa categoria» spiega Pizza.
I bonus più convenienti
Ma quali sono i bonus che possono fruttare di più? «Se guardiamo solo gli importi le agevolazioni maggiori sono il reddito di cittadinanza, che può arrivare a diverse centinaia di euro e la Naspi che un tetto di 1.300 euro mensili. Ma anche l’assegno unico può diventare molto corposo, specie per nuclei familiari numerosi e a basso reddito: non ha limite massimo, ma i fattori che concorrono all’assegno sono molti, come appunto il numero di figli, o il fatto che entrambi i genitori lavorino o meno. Diciamo che non avendo un limite di reddito per la richiesta, potenzialmente possono presentare domanda anche i milionari, ma l’importo è 50 euro per figlio minore, che sale già a 175 euro per figlio minore in famiglie con ISEE inferiore a 15mila euro e con fino a due figli» chiarisce Pizza.
Il bonus meno conosciuto
«Un’altra agevolazione poco richiesta perché poco conosciuta è relativa agli arretrati dell’assegno per nucleo familiare, cioè “l’antenato” dell’assegno unico che riguardava per lo più i lavoratori dipendenti. Sono in pochi a sapere che si possono richiedere gli arretrati, se non se è mai usufruito, a partire dal 1° luglio 2018. Quindi, se una famiglia si è dimenticata gli ultimi cinque anni, può richiedere anche gli importi tutti insieme e gli accrediti possono arrivare anche a migliaia di euro. L’assegno per nucleo familiare era stato pensato soprattutto per i dipendenti, mentre per esempio per agricoli esisteva l’assegno familiare. Come si intuisce la definizione è molto simile e questo conferma come sia facile sbagliarsi e come sia invece difficile districarsi tra le varie agevolazioni» spiega il Ceo di BonusX e co-founfer insieme a Fabrizio Pinci.
Una giungla di bonus: l’identikit di chi li chiede
Solo nell’Unione Europea, tra il 20% e il 60% degli aventi diritto non riesce ad ottenere i bonus e agevolazioni di cui ha bisogno, soprattutto scoraggiato dalla burocrazia e dalla complessità nel presentare domande, capire i requisiti o semplicemente nel conoscere l’esistenza delle agevolazioni. Chi “sfida” la giungla «ha un’età media tra i 30 e i 40 anni, quindi ha finito di studiare e vorrebbe avere indipendenza economica e creare una propria famiglia» chiarisce Pinci, COO di BonusX. Il 56% degli utenti è donna, perché sono in genere le madri a occuparsi della gestione burocratica della quotidianità, pur avendo poco tempo. «Il sistema del welfare non aiuta, è ingarbugliato: basti pensare che spesso i bonus statali si sommano a quelli regionali o comunali, ma il cittadino non sa di poterne usufruire. Per questo abbiamo creato una piattaforma con la quale, semplicemente inserendo i propri dati e profilo, si conosce subito a quali bonus si ha diritto, in modo trasversale e soprattutto da remoto, senza perdere tempo nel recarsi in uffici pubblici o patronati, perché anche i documenti necessari alle pratiche si possono inserire da casa» spiega Pizza.
Aumento delle richieste con la crisi economica
La pandemia, con i primi bonus, e la crisi economica legata a quella energetica e al caro bollette adesso, hanno sicuramente fatto crescere le domande: «Sicuramente il contesto sociale è cambiato, ma sono cambiati anche alcuni requisiti: per esempio, l’assegno unico ora è esteso a una platea più ampia rispetto al passato, perché ingloba diverse misure precedenti e include tutti i tipi di lavoratori, a prescindere dal reddito. Quello di cui ci sarebbe bisogno sarebbe una semplificazione generale, come quella fatta proprio con l’assegno unico, perché spesso le misure emanate non tengono conto di quelle esistenti e si crea confusione e sovrapposizione» conclude Pizza.