Finché ci sarà disponibilità, è possibile prenotarsi per una nuova tornata di Ecobonus, gli incentivi statali per l’acquisto di mezzi ecologici e, in particolare, elettrici. Si tratta di uno sconto sulla spesa per un veicolo a due o quattro ruote, che è maggiore in caso di rottamazione di un vecchio mezzo. Ecco come.
Torna l’Ecobonus
I primi incentivi risalivano alla scorsa primavera, ma il Governo ha deciso di stanziare nuovi fondi a sostegno del rinnovo del parco mezzi in direzione “green”. Per questo e grazie ai 20 milioni di euro, che si aggiungono a precedenti 650 milioni di euro per il 2022 (altrettanti nel 2023 e altri ancora nel 2024), si potranno acquistare auto, moto e bici elettriche con uno sconto del 30% o 40%, a seconda che si rottami contestualmente un veicolo più inquinante. I destinatari sono gli automobilisti o motociclisti ed è attiva la piattaforma del ministero per lo Sviluppo economico, per la registrazione da parte delle concessionarie che sono poi quelle che praticano la riduzione di prezzo al cliente, direttamente in fase di acquisto.
Come funzionano i nuovi incentivi
Gli incentivi servono per l’acquisto di veicoli meno inquinanti. A differenza del sostegno della scorsa primavera, in questo caso la cifra stanziata dal Mise serve per comprare un veicolo elettrico nuovo di fabbrica delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7e. Si tratta, come chiarisce l’ACI, di velocipedi (quindi biciclette), ciclomotori, motoveicoli, auto. Lo sconto sarà calcolato sulla percentuale del prezzo di acquisto: 30% senza rottamazione e 40% con rottamazione del vecchio mezzo, che dovrà essere di classe Euro Zero, 1, 2 o 3.
Chi ha diritto all’Ecobonus
L’Ecobonus si aggiunge a quello già previsto dalla scorsa primavera, che era anche più ampio e riguardava (ma è ancora disponibile) veicoli elettrici e ibridi plug-in, cioè ricaricabili: in quest’ultimo caso si tratta di auto con un motore a combustione tradizionale e una batteria che può essere collegata a una presa per caricarla prima di mettersi alla guida. Gli incentivi sono previsti anche per ibridi full e mild (cioè sistemi dotati di motore elettrico collegato a quello termico, che lo sostengono in accelerazione e si ricaricano in frenata), ma anche ciclomotori e moto elettriche.
Più soldi per le auto elettriche, a scalare per le ibride
Nel dettaglio, la fetta più consistente riguarda proprio le auto che rientrano nella fascia di emissioni di anidride carbonica 0-20 g/km, ossia le elettriche. a seguire le vetture con CO2 compresa tra 21 e 60 g/km, cioè le ibride plug-in, mentre la fascia più ampia è quella tra 61 e 135, che comprende ibride full e mild, benzina e diesel. Sono inclusi, però, anche mezzi a due ruote quindi moto e bici elettriche.
La novità: più soldi ai privati
Una prima differenza rispetto ai precedenti incentivi è che si vogliono privilegiare gli automobilisti privati rispetto alle aziende: «Dagli incentivi 2022, infatti, sono esplicitamente escluse le persone giuridiche, ossia le aziende. Questo “divieto” avrà una sola eccezione: le imprese che operano nel car sharing, che però potranno acquistare solo veicoli con emissioni fino a 60 g/km e dovranno utilizzarli nelle flotte condivise per almeno 24 mesi» spiega Mario Rossi di Quattroruote.
n ogni caso, dal 2 novembre partono anche nuovi incentivi auto, la differenza rispetto a quelli di cui si parla nel pezzo è che sono più ricchi (fino a 7.500 euro per le auto elettriche contro i 5.000 di prima) ,e riguardano solo chi ha un reddito sotto i 30.000 euro.
Sono i concessionari a chiedere il bonus
Il meccanismo di richiesta è semplificato rispetto ai vecchi inventivi: «Ci si reca in concessionaria e si prenota l’auto da acquistare: al momento della firma del contratto, il venditore prenota il bonus sulla piattaforma apposita del ministero dello Sviluppo economico e viene generato un codice che dà diritto all’incentivo, a prescindere dalla data di immatricolazione. Presumibilmente il decreto attuativo stabilirà un limite, per esempio 12 mesi dalla data di prenotazione all’immatricolazione, ma il bonus è opzionato e, siccome saranno a esaurimento fondi, non c’è comunque il rischio di perdere la propria quota di sconto – spiega l’esperto – Anche per le concessionarie è più semplice: il bonus è loro rimborsato dalla casa automobilistica, che a sua volta lo “recupererà” dallo Stato sotto forma di credito d’imposta».
I requisiti per accedere al bonus
Un’altra differenza è che non sarà richiesta, salvo modifiche dell’ultima ora, la rottamazione del vecchio veicolo come requisito per ottenere l’incentivo. L’unica eccezione riguarda le auto molto inquinanti: «La demolizione è limitata, come in passato, alla fascia di emissioni 61-135 g/km di CO2 e, altra novità rispetto al recente passato, non riguarda più le auto immatricolate da almeno dieci anni, ma tutte le vetture con classe di emissione fino a Euro 5 che, lo ricordiamo, sono state in vendita fino al 31 agosto 2015» spiega ancora Rossi. Attenzione, però: la vettura da rottamare deve essere intestata alla stessa persona che acquista il veicolo nuovo con gli incentivi, oppure a un familiare convivente da almeno 12 mesi. Un’altra avvertenza riguarda anche un vincolo: chi è beneficiario dei nuovi incentivi statali non potrà rivendere l’auto acquistata col bonus prima di 12 mesi.
Chi ne ha diritto
Una buona notizia riguarda il costo delle auto sulle quali poter applicare gli incentivi. Un limite del passato, infatti, era che i “bonus” valevano solo su vetture dai 50mila euro in su e questo era considerato un limite, oltre che una sorta di discriminazione per chi invece poteva permettersi solo vetture di costo inferiore. «Il Governo, invece, ha portato da 50 mila a 35 mila euro il prezzo massimo nella fascia 0-20 (le elettriche), ed è sceso da 50 mila a 45 mila nella fascia 21-60 (ibride plug-in), abbassando da 40 mila a 35 mila quello della fascia 61-135 (come le ibride full o mild) – spiega Rossi – Queste soglie non comprendono l’Iva, l’Ipt e la messa su strada. Se, come pare, fossero confermate, il prezzo d’acquisto di un’auto elettrica non dovrebbe superare, per ottenere il contributo statale, i 42.700 euro, accessori compresi».
Il bonus non vale per l’usato
I nuovi incentivi riguardano solo l’acquisto di auto nuove: non si possono chiedere, quindi, per la sostituzione del proprio mezzo con un altro usato. «Il decreto non prevede incentivi per l’usato, che tra l’altro lo scorso anno non hanno riscosso un grande successo. Si era ipotizzato di recuperare una parte dei soldi non usufruiti, ma al momento questa possibilità non c’è» spiega Rossi. Chi ha intenzione di rottamare una vettura, però, con i nuovi incentivi potrà farlo con tutti i veicoli fino a Euro 5 (prima era Euro 4), cioè immatricolati fino al 31 agosto 2015.
I bonus: da 5mila e 2mila euro
In questo caso le modalità ricalcano quelle del passato, ma più semplificate: 5.000 euro per lʼ’acquisto di unʼ’auto elettrica con rottamazione (3.000 euro senza); 4.000 euro per le ibride elettriche plug-in, con emissioni di CO2 da 21 a 60 g/km in caso di rottamazione e 2.000 euro senza demolizione; infine, 2.000 euro per la fascia di CO2 compresa fra 61 e 135 g/km, con rottamazione obbligatoria. In quest’ultima categoria rientrano sia le auto termiche convenzionali di piccola cilindrata, sia le mild hybrid che anche le full hybrid.
Questi bonus potrebbero essere cumulabili con eventuali sconti da parte della Casa costruttrice o della concessionaria.