Nuovo bonus bebè, ecco le istruzioni dell’Inps e il via libera alle domande per il 2019. L’Istituto di previdenza ha  finalmente diramato la circolare con tutte le indicazioni da seguire per chiedere e ottenere il contributo economico previsto per i neonati (e per i bimbi adottati o i affidamento).

Ma per chi ha partorito tra l’1 gennaio 2019 e il 15 marzo 2019 (o accolto un piccolo in famiglia, nello stesso periodo) c’è pochissimo tempo per la presentazione delle richieste. E bisogna avere l’Isee minorenni valido. Il termine tassativo per l’inoltro delle domande per la prima tornata di neonati (pur in presenza di una proroga, dovuta ai ritardi burocratici) è il 13 giugno 2019. Le istanze per i nati (adottati e affidati) nei primi due mesi e mezzo dell’anno potranno essere inviate anche successivamente, ma si perderanno gli arretrati (riconosciuti se invece miracolosamente si riesce a rispettare l’imminente scadenza).

Bonus solo per un anno

Il bonus, che nella fase sperimentale era concesso per tre anni, anche per il 2019 è stato ridotto a un anno. Riguarda i figli nati o adottati dall’1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019, fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione. Per i figli successivi al primo (e per i gemelli e le adozioni multiple) è prevista una maggiorazione del 20 per cento del contributo, la novità positiva introdotta quest’anno. La dotazione finanziaria non è però infinita. Per il 2019  a disposizioni ci sono 204 milioni, l’anno prossimo si salirà a 240.

Bonus bebè 2019: questi i requisiti richiesti

Il requisito principale è quello economico. Il bonus bebè spetta a condizione che il nucleo familiare del genitore richiedente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, sia in possesso di un Isee minorenni (quello riportato nella specifica tabella dell’attestazione, denominata “prestazioni agevolate rivolte a minorenni o a famiglie con minorenni”) in corso di validità e non superiore a 25.000 euro.

L’interessato deve avere la cittadinanza italiana o comunitaria. Alle persone extracomunitarie, non tutte ammesse al bonus, per l’accesso al beneficio, è richiesto il possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo  o della carta di soggiorno permanente o di quella prevista per i familiari di cittadini comunitari. Ai cittadini italiani sono equiparati i cittadini stranieri con lo status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria. Per tutti valgono altre due regole basilari: la residenza in Italia e la convivenza con il minore. Se il genitore avente diritto è minorenne, o incapace di agire per altri motivi, la domanda può essere presentata dal legale rappresentante. Anche gli under 18 devono avere i requisiti previsti per i maggiorenni.

Misura e durata del contributo

L’importo del bonus bebè, frazionato ed erogato mese per mese, dipende dal valore dell’Isee minorenni e dalla presenza o meno di figli che danno diritto alla maggiorazione del 20 per cento:

– se l’Indicatore è inferiore 25.000 euro annui, il contributo è di 80 euro al mese per un massimo di 12 mesi (960 euro annui); se è applicata la maggiorazione l’assegno è di 96 euro al mese per un massimo di 12 mesi (1.152 euro annui);

– se l’Indicatore è inferiore a 7.000 euro annui, l’importo ammonta a 160 euro al mese per un massimo di 12 mesi (1.920 euro annui); se è applicata la maggiorazione l’assegno è di 192 euro al mese per un massimo di 12 mesi (2.304 euro annui).

Dove e come presentare domanda

La domanda per avere il bonus bebè va presentata all’Inps, esclusivamente per via telematica, con una delle modalità previste:

– attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it – Servizi on line), accessibile con il Pin;

– chiamando  Contact Center Integrato (numero verde 803.164 gratuito da rete fissa o numero 06.164.164 da rete mobile, a pagamento, secondo il proprio piano tariffario);

– tramite patronati.

Per chi fa da sé, impresa non impossibile, il servizio d’invio delle domande è disponibile sul portale dell’Istituto seguendo il percorso: -> Servizi per il cittadino -> Autenticazione con Pin -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> Assegno di natalità – Bonus bebè. Il modello da compilare e allegare si trova sempre nelle pagine web dell’Inps (la sigla è “SR163”, la denominazione “Richiesta di pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito”, reperibile nella sezione del portale).

Come seguire la pratica

Il provvedimento di accoglimento o di rigetto della domanda sarà consultabile sul sito web istituzionale, accedendo al proprio profilo dello sportello virtuale attraverso il seguente percorso: -> Servizi per il cittadino -> Autenticazione con Pin-> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> Assegno di natalità – Bonus bebè -> Consultazione domande -> Documenti correlati.

Una pre-informativa, inoltre, verrà trasmessa dall’Inps ai recapiti  indicati dai richiedenti.

Bonus bebè: scadenze e termini

La domanda del bonus bebè va presentata da uno dei genitori entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel nucleo familiare a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo avvenuti tra l’1 gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2019. Per quest’anno, come detto, la prima scadenza è slittata al 13 giugno. In presenza di tutti i requisiti, sempre che non si sfori coi tempi, il contributo è riconosciuto a decorrere dal giorno di nascita o di ingresso nel nucleo familiare del minore (o dal mese di emanazione del provvedimento di affidamento del Tribunale oppure del provvedimento di affidamento emanato dai servizi sociali reso esecutivo dal giudice). Se l’istanza è inoltrata fuori tempo massimo, niente arretrati: il bonus scatta dalla presentazione della richiesta.

Quando si perde il diritto al bonus bebè

Se si perdono uno o più requisiti (ad esempio il tetto Isee o la residenza in Italia) l’erogazione dell’assegno viene interrotta. Il bonus decade anche per il decesso del figli, la revoca dell’adozione, la decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale, l’affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda, l’affidamento del minore a persona diversa dal richiedente. Chi ha richiesto il contributo è tenuto a comunicare all’Inps, entro 30 giorni, le cause di possibile decadenza (ad esempio l’aumento del reddito da cui si ricava l’Isee o il trasferimento all’estero). Se si torna in possesso dei requisiti, è possibile inviare una nuova domanda.